Roma, dagli anni ’30 al 1942: dal Campo Testaccio al primo storico scudetto

Redazione
8 Min Read

La storia dei club di calcio ha sempre affascinato gli appassionati, a causa anche della notevole differenza rispetto a come si vive il calcio di oggi. Tuttavia, la storia della Roma ha un qualcosa di speciale, che la pone un gradino più in alto rispetto ai primi anni degli altri club. La Roma porta sempre con sé qualcosa di magico, come la sua fondazione del 1927: i tre club che unificarono la Roma diedero il via ad uno dei progetti più importanti per il calcio contemporaneo. Qui andremo a vedere i primi anni di vita della squadra giallorossa, dal 1930 fino al 1942, data del primo scudetto.

- Pubblicità -

Il trasferimento al Testaccio

Il primo grande cambiamento che caratterizzò il nuovo decennio fu il trasferimento dei giallorossi in un nuovo campo. La Roma, che fino al 1930 aveva giocato al Velodromo Appio, si spostò al Campo Testaccio a causa anche della poca capienza offerta dal velodromo oltre a risultare inagibile. Questa inagibilità aveva portato la Roma a condividere per un anno lo stesso campo con i rivali della Lazio, il Rondinella, finché, appunto, non venne inaugurato il Testaccio.

Il campo sorgeva nell’omonimo rione di Roma e la sua capienza risulta essere stata di 20mila posti a sedere. I prezzi dei biglietti erano piuttosto alti, tuttavia si poteva usufruire di numerose promozioni per universitari, donne, dopolavoratori e militari. I giallorossi potevano contare su una media di circa 10mila spettatori, numero al di sopra della media in quegli anni. In particolare, il Campo Testaccio restò nel cuore dei tifosi della Magica grazie proprio a quei primi anni di storia, dove riuscirono anche a vincere alcune gare importanti.

Campo Testaccio
Campo Testaccio

Roma-Juventus 5-0, l’indimenticabile domenica testaccina

Il 15 marzo del 1931 è una data che in molti ricorderanno. Quel giorno lì la Roma ospita la Juventus al Testaccio. I pronostici della vigilia sono chiaramente in favore dei piemontesi, squadra che nel suo undici vede nomi del calibro di Cesarini, Ferrari e Orsi. La Roma di Burgess però riesce in un’impresa che avrà del leggendario. I padroni di casa battono la Juventus scudettata per 5-0, la stessa che vincerà per cinque volte di fila il campionato, dal 1930 al 1935. Le marcature sono di Lombardo, Volk, doppietta di Bernardini e gol conclusivo di Fasanelli.

L’avvenimento è di così grande importanza che verrà prodotto anche un film su questa leggendaria partita. Il titolo della pellicola è Cinque a zero, diretto da Mario Bonnard e uscito appena un anno dopo la magnifica partita, nel 1932. È in questo periodo che viene coniato l’aggettivo testaccina, che sta ad indicare qualcosa di antico, risalente appunto a quando la Roma giocava nel campo del rione Testaccio.

Roma-Juventus 5-0 (1930-1931)
Roma-Juventus 5-0 (1930-1931)

I tre moschettieri argentini

Nell’estate del 1933 la Roma cede il proprio bomber, Rodolfo Volk, il ragazzo di Fiume che aveva contrassegnato i primi anni di storia giallorossa grazie ai suoi numerosi gol. La dirigenza allora, per colmare il vuoto lasciato dal numero nove, decide di acquistare tre argentini: Enrique Guaita, attaccante, Alejandro Scopelli, mezz’ala, e Andrés Stagnaro, mediano. Il trio argentino venne rinominato come i tre moschettieri. Inizialmente portarono un grande aiuto ai giallorossi, ma poi vennero a crearsi i primi problemi di spogliatoio.

- Pubblicità -

Stagnaro giocava nello stesso ruolo di Fulvio Bernardini, e fra lui e i tre moschettieri vennero a crearsi i primi screzi che comportarono un andamento altalenante della squadra in campionato. Anche nella tifoseria venne a crearsi una spaccatura: alcuni stavano dalla parte della bandiera della Roma, Bernardini, altri invece supportavano il trio argentino. I tre vennero naturalizzati italiani per godere di alcuni vantaggi, tuttavia, dopo sole due stagioni, i tre moschettieri scapparono nel corso di una notte per evitare la chiamata alle armi nel 1935 per la conquista dell’Etiopia.

Fulvio Bernardini (Roma)
Fulvio Bernardini (Roma)

1935, il capitano Ferraris passa alla Lazio e le leggi razziali

Nell’estate del 1935, il presidente Sacerdoti decise di ringiovanire la squadra per provare a competere per il titolo. Tra i nomi dei partenti ci fu anche quello di Attilio Ferraris, primo capitano della Roma. Ferraris non voleva in alcun modo andare via dalla capitale, così trovo perfetta la proposta dei rivali della Lazio, di cui diventò anche capitano.

Attilio Ferraris (Roma)
Attilio Ferraris (Roma)

Il 1935 fu un anno particolare per diversi aspetti: oltre all’inizio dell’invasione in Etiopia, l’Europa si stava preparando per quello che sarebbe poi stato, a partire dal 1938, il secondo conflitto mondiale. L’allora presidente della Roma, nonché già presidente del Roman, Renato Sacerdoti, fu costretto a scappare dalla città a causa delle leggi razziali in quanto ebreo e dunque a lasciare la presidenza dei giallorossi.

- Pubblicità -

Ad un passo dallo scudetto: Di Benedetti trascina la Roma

Sacerdoti ci aveva visto giusto nel dare nuova linfa alla squadra. La stagione 1935/1936 fu una stagione di successo. Il giovane attaccante che i giallorossi avevano portato in prima squadra dalle giovanili si rivelò essere una vera macchina da gol. Dante Di Benedetti fu un assoluto protagonista in quella stagione, trascinando la Roma ad un passo dalla vittoria dello scudetto. I giallorossi si piazzeranno infatti al secondo posto, appena un punto dietro il Bologna che vincerà il suo terzo titolo.

Il declino dei giallorossi

Appena una stagione dopo, fu evidente il crollo della Magica rispetto a quel secondo posto. Probabilmente anche a causa del grave infortunio dell’attore principale della stagione 1935-36. Fulvio Di Benedetti fu costretto al ritiro dopo appena una sola stagione da professionista. Da quel momento lì, fino ai primi anni del ’40, la Roma non riuscì a regalare buone stagioni ai propri tifosi. Nella stagione 1938-39, la Lazio riuscì anche a battere i giallorossi proprio sul campo di Testaccio, inespugnato nei derby fino a quel momento.

1942, arriva il primo scudetto

L’inizio del nuovo decennio, proprio come era accaduto negli anni ’30, vede il trasferimento della Roma in un altro impianto. il Campo Testaccio, oltre ad essersi dimostrato pericolante, risultò essere troppo piccolo per tutti quei tifosi che vedevano i giallorossi in netta ripresa dopo diversi anni bui. Così la Magica passò allo Stadio del Partito Nazionale Fascista, inaugurato nel 1911 in via Flaminia ma ristrutturato nel 1927. La capienza dell’impianto era di 47300 posti a sedere, un numero davvero considerevole per quei tempi.

- Pubblicità -
Roma scudetto 1942
Roma scudetto 1942

La stagione 1941/1942 fu particolarmente brillante, al punto che la Roma riuscì a vincere lo scudetto per la prima volta nella sua storia. In panchina sedeva l’allenatore austro-ungherese Schaffer, che ebbe a sua disposizione solamente quindici giocatori per l’intera stagione. La Roma, in quella stagione perse soltanto quattro partite. Il miglior marcatore dei giallorossi fu Amadei, che realizzò 18 reti. Così il popolo giallorosso riuscì ad esultare per la prima vittoria del campionato italiano, scudetto che tornerà sul petto dei giallorossi molti anni dopo.

Seguici sui nostri canali

Share This Article
- Pubblicità -

Ultime Notizie

Ultima Ora

❤️‍🩹 Roma-Milan 2-1, Mancini: “Contano i risultati, bravi a soffrire”

Serata ricca di colpi di scena in Europa League, con la Roma, che in 10 è riuscita a vincere contro il Milan, mantendendo il vantaggio acquisito nella gara d'andata. Eroe…

🏆 Conference League, il Club Brugge elimina il PAOK: avanti ai rigori l’Olympiacos

Grande serata di coppe europee in questo giovedì 18 aprile, che ha visto sia i quarti di finale di ritorno di Europa League, sia quelli di Conference League. Proprio in…

- Pubblicità -

⚽ Stories

Approfondimenti e Indagini

🎩 L’ultima magia di Luis Alberto

"Casomai non dovessimo rivederci buon pomeriggio, buonasera e buonanotte". Non sono queste le esatte parole che Luis Alberto ha pronunciato al termine di Lazio-Salernitana, ma il Mago biancoceleste ha deciso…

- Pubblicità -

Altre Notizie

Tutte le altre News recenti

💙 Pagelle Atalanta-Liverpool 0-1, Salah non basta: Gasperini in semifinale

Perde la partita ma conquista il turno l'Atalanta di Gasperini che contro ogni pronostico butta fuori il Liverpool di Jurgen Klopp ai quarti di finale di Europa League. Soltanto al…

🎉 Fiorentina-Viktoria Plzen 2-0, Italiano: “Qualificazione meritata e dedicata alla famiglia Barone”

Dopo un match che sembrava quasi impossibile da sbloccare, la Fiorentina batte 2-0 il Viktoria Plzen e vola in semifinale di Conference League. Al termine della sfida, Vincenzo Italiano si…