Mai come quest’anno l’urna di Nyon ha baciato sulla fronte alle squadre italiane. In Champions League la grande possibilità di avere una tra Napoli, Milan e Inter in finale, in Europa League la Roma pesca il Feyenoord e si piazza nella parte del tabellone più favorevole. La dea bendata ha fatto la sua mossa in favore di José Mourinho, che adesso si che può puntare con decisione alla finale.
Ciò nonostante la Roma non può sedersi sugli allori. Il cammino verso l’ultimo atto è colmo di insidie, sia perché gli avversari saranno tutti agguerriti, sia perché i giallorossi in questa stagione hanno avuto un andamento da Dottor Jekyll e Mr Hyde. La possibilità di conquistare il secondo trofeo in due anni esiste, ma il ricordo della debacle contro la Cremonese deve essere un monito per Paulo Dybala e compagni.

Roma, dalla Cremonese al Feyenoord: vietato peccare di condivisione
Non può che venire alla memoria quella sensazione che hanno vissuto tutti i romanisti quando sia il Napoli che il Milan sono stati eliminati agli ottavi di finale di Coppa Italia. La Roma di José Mourinho era chiamata a raggiungere la finale senza troppe fatiche dovendo affrontare prima la Cremonese e poi la vincitrice di Fiorentina-Torino.
La notte dell’Olimpico del 1 febbraio è stata una doccia gelata, una partita sbagliata dal primo all’ultimo minuto. Forse troppa convinzione nella testa dei giocatori e dopo il triplice fischio Roma fuori da quella che sembrava fino ad ora l’unica competizione che si poteva vincere. L’urna di Nyon ha riacceso l’entusiasmo dei tifosi e non solo. L’Europa League diventa un obiettivo concreto, non solo una suggestione, ma contro il Feyenoord Mourinho dovrà superarsi per preparare i suoi. Arrivare in fondo si può, ma solo se la lezione della Cremonese è servita.