Roma, la fondazione del 1927: dai tre club alla Magica

Redazione
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La Roma è oggi una delle società con più storia nel campionato italiano e non solo. Eppure, la storia dei giallorossi ha un inizio particolare, che vede la fusione di ben tre società per rendere la squadra più competitiva. Se vogliamo, inoltre, la fondazione della Roma come la conosciamo oggi, arrivò anche tardi rispetto ad altre compagini, ben 27 anni dopo quella dei rivali della Lazio, ad esempio. In questo percorso vi accompagneremo in quello che sarà l’intero processo di fondazione dell’AS Roma e delle sue primissime stagioni.

1926, la Divisione Nazionale e le prime fusioni

La FIGC, nel 1926, decise di istituire una nuova categoria, che andasse a prendere il posto della Prima Divisione, che fino a quel momento era stata la massima serie del calcio italiano. La Divisione Nazionale divenne quindi il campionato più importante e alla sua prima edizione vi presero parte due squadre della capitale: l’Alba Audace e la Fortitudo Pro Roma, mentre passarono in serie cadetta la Lazio e il Roman. Proprio in vista del durissimo campionato che le due squadre avrebbero dovuto affrontare, si optò per unificare la squadra dell’Audace con quella dell’Alba Roma e la Fortitudo con quella della Pro Roma. In questo modo si tentò di avere delle formazioni più competitive per affrontare la Divisione Nazionale.

Nonostante questi movimenti, atti a restare nella massima categoria, le due squadre della scesero in serie cadetta: l’Alba Audace riuscì quasi nell’impresa della salvezza, battendo il Torino che quell’anno ha vinto poi il campionato, anche se gli è stato revocato in seguito allo scandalo Allemandi; la Fortitudo Pro Roma, invece, chiuse la stagione in ultima posizione, con appena 5 punti in 18 partite. Il segretario della federazione romana del Partito Nazionale Fascista, Italo Foschi, nonché presidente della Fortitudo Pro Roma, in accordo con il presidente dell’Alba Audace, decise di puntare su un’unica squadra che portasse il nome della città di Roma e che potesse competere con le più grandi compagini che nel Nord Italia erano già molto competitive e che in quegli anni dominavano il campionato.

Italo Foschi
Italo Foschi

1927, arriva l’AS Roma

Nei primi giorni vennero fuori diverse polemiche riguardo al mancato accordo tra Fortitudo, Alba e Lazio. Così la Lazio venne tirata fuori dal progetto dopo il rifiuto della Fortitudo Pro Roma, che aveva il compito di tutelare anche gli interessi dell’Alba Audace. Al posto della società biancoceleste venne inserito il Roman. Così, il 7 giugno del 1927, anche se secondo alcune fonti la data più corretta sarebbe il 22 luglio dello stesso anno, venne fondata l’AS Roma dall’unione di questi tre club.

Come colori sociali si decise di prendere il giallo oro e il rosso porpora del Roman, colori associati anche al vessillo del Quirinale, uno dei sette colli su cui sorge la capitale. Per il simbolo della nuova Roma si optò per la lupa che allatta Romolo e Remo, dalla leggenda da cui viene tratta la fondazione della città Roma. Il tutto venne racchiuso nello stemma, uno scudo diviso in due parti: quella superiore di colore giallo e quella inferiore di colore rosso, con al centro il simbolo della lupa e, appena sotto di esso, la scritta ASR, acronimo della squadra.

Stemma Roma
Stemma Roma

Dal 1927 al 1929, le prime stagioni della Magica

La FIGC annullò la retrocessione che aveva riguardato il Napoli, la Cremonese e proprio l’Alba Audace. Così la nuova società giallorossa, l’AS Roma, ebbe l’opportunità di partire il proprio percorso già nella massima serie. La partita d’esordio in campionato venne giocata in casa contro il Livorno, ma la prima partita in assoluto fu quella giocata contro gli ungheresi dell’Ujpest. Al termine della stagione 1927-1928, la Lupa fu l’unica squadra del Centro-Sud a raggiungere la salvezza, a dimostrazione del fatto che Foschi, primo presidente della storia della Roma, ci aveva visto giusto sul fatto di unificare le tre squadre.

Proprio grazie alla salvezza in Divisione Nazionale, i giallorossi ebbero l’opportunità di partecipare alla Coppa CONI, trofeo che poi hanno vinto battendo il Modena in finale. Arrivò, così, il primo titolo nella storia della Roma, grazie anche alle splendide partite di Attilio Ferraris, romano, nato a Borgo Pio, e idolo di quella formazione. Ferraris è riuscito, poi, anche a vincere un mondiale con la maglia azzurra della Nazionale.

Il primo capitano della Magica: Attilio Ferraris, romano e romanista

La Roma ha sempre avuto particolarmente a cuore i propri capitani, a maggior ragione quelli nati nella città eterna. È come se la tifoseria sentisse il legame con qualcuno come loro, concittadino, che poi diventa, quindi, idolo della propria squadra del cuore. È successo così con Francesco Totti, come vedremo in seguito, ma è stato così anche con il primo capitano nella storia della Roma. Attilio Ferraris è stato un centrocampista di altissimo livello e, grazie alle sue qualità, fu anche il primo romano a conquistare la maglia della nazionale italiana. Vestirà la maglia della Magica per 231 volte.

Dal Motovelodromo Appio al Testaccio: i primi impianti

In quei primi due anni di esistenza, la Roma giocò al Motovelodromo Appio, impianto che, oltre ad ospitare le partite casalinghe dei giallorossi, conteneva anche un velodromo dove si svolgevano le gare di ciclismo su pista, con una sopraelevata di 400 metri. L’impianto venne costruito alcuni anni prima, nel 1910, nel popolare quartiere Tuscolano.

Tuttavia, per le ultime gare del 1929, i giallorossi furono costretti a giocare nello stesso campo dei rivali della Lazio, al Rondinella. Il velodromo Ampio, infatti, oltre ad essere piccolo per la grande quantità di tifosi che in quel biennio la Roma aveva raggiunto, risultò essere anche inagibile. Successivamente, agli albori degli anni ’30, si passò a giocare al Campo Testaccio.

Dominante contro Roma - 1929
Dominante contro Roma – 1929

Il primo derby è giallorosso: trionfo al Rondinella

Il primo derby della capitale venne giocato l’otto dicembre del 1929. Si giocò in casa della Lazio, al campo Rondinella. Questa la formazione della Roma: Ballanti; Barzan, De Micheli, Degni, Carpi, Ferraris, Benatti, Dalle Vedove, Volk, Corsanini, Luduena. Al minuto 28 della seconda frazione di gioco, capitan Attilio Ferraris si liberò dalla marcatura di Malatesta e servì in modo impeccabile il centravanti della squadra, il numero 9 Rodolfo Volk, che a quel punto mise il pallone in rete e regalò ai giallorossi la vittoria del primo derby capitolino della storia del calcio.