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Ci siamo, oggi inizia ufficialmente la stagione 2022/23 della Roma. I ragazzi di Mourinho si ritroveranno questa mattina a Trigoria per pianificare al meglio gli impegni della stagione calcistica. Mai come quest’anno non sono ammessi errori, vista la compressione del calendario da inizio campionato (14 agosto) all’interruzione per il Mondiale in Qatar (13 novembre). La Roma è orfana del suo numero 77 Henrikh Mkhitaryan, accasatosi all’Inter, ma troverà un giocatore di esperienza internazionale come Nemanja Matic.
Dopo le visite mediche di rito, a Trigoria saranno presenti tutti i giocatori ad eccezione dei nazionali impegnati nelle gare di Nations League di giugno; per loro ci sarà ancora una settimana di vacanza, giusto il tempo di ricaricare le pile e raggiungere, la settimana successiva, il gruppo in partenza per il Portogallo. Le idee di José Mourinho sono chiare: ripartire dal successo dell’anno scorso in Conference League e provare a migliorarsi, puntando al 4° posto in classifica e cercando di ben figurare in Europa League e Coppa Italia senza porsi limiti.

Obiettivo 4° posto
A Trigoria ci si ritrova dopo una stagione esaltante, se si considera il cammino in Conference League, ma deludente, se si prende in esame il cammino in campionato e in Coppa Italia. Proprio per queste ragioni Mourinho e compagni sanno che si può, e si deve, fare di più. L’obiettivo è lo stesso dell’anno scorso: tornare nell’Europa che conta, la Champions League. Per entrare in Champions la Roma dovrà colmare quei punti che l’anno scorso l’hanno staccata dalla Juventus (7 punti), e per far ciò, lo Special One è consapevole che c’è bisogno di un mercato all’altezza di questo traguardo. Ad oggi gli arrivi sono 3: Svilar, giovane portiere che farà il secondo di Rui Patricio, Matic, mediano d’esperienza. e fedelissimo di Mou, e Celik, terzino destro in arrivo dal Lille pronto a giocarsi il posto con Karsdorp in un’ipotetico modulo a 3 o a 4.
Il discorso che lega l’obiettivo 4° posto, la Roma e la Juve, è il futuro di Nicolò Zaniolo. Il fantasista giallorosso, con il gol nella finale di Tirana, ha regalato un trofeo alla Roma lo scorso anno, ma sembra pronto a salutare la capitale direzione Torino. Il club, con la figura di Thiago Pinto su tutte, dovrà esser bravo a sopperire all’eventuale mancanza, e regalare a Mourinho una squadra completa in tutti i reparti. L’inizio della stagione sarà cruciale per le sorti di tutto il campionato: quest’anno infatti il calendario sarà compresso al massimo per l’inizio dei mondiali in Qatar. A tal proposito, al 13 di novembre già sapremo le sorti dei giallorossi in Europa League (entro quella data si concluderà il girone) e il percorso in campionato. Mai come quest’anno, quindi, per esser competitivi, e reggere l’urto del triplo impegno settimanale, servirà un rosa più che mai profonda con almeno 2 giocatori per ruolo.
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Un Europa League da conquistare
Dopo la vittoria in Conference League dello scorso anno, quest’anno la Roma si ritroverà a giocare l‘Europa League, competizione disputata nella stagione 19-20 e 20-21. Storicamente la Roma in Europa ha sempre ben figurato, in queste due edizioni la squadra allenata dall’oramai ex Fonseca ha infatti raggiunto un ottavo di finale perso in gara secca contro il Siviglia poi vincitore (2019-20), e una semifinale che lascia ancora l’amaro in bocca. Nell’edizione 2020-21, infatti, la Roma incontra il Manchester United nel penultimo atto della competizione; la gara è decisiva per approdare in finale e la Roma ci arriva nel peggiore dei modi: Mancini è squalificato e Smalling non è al meglio ma stringe i denti. Per far capire ai giallorossi che non è serata ci si mette anche la sorte: al 3′ Jordan Veretout, involato sulla fascia, si ferma per un problema muscolare e Fonseca è costretto al primo cambio.

Non è finita qui, passano solo pochi minuti e anche Spinazzola, l’uomo in più della stagione giallorossa si fa male, così come Pau Lopez, che si tiene la spalla dopo una parata a terra. Risultato? Tre cambi obbligati in 37′. Quella gara la Roma la perde 6-2 e, già dopo l’andata, esce da una competizione che poteva riservare maggior sorte ai giallorossi. Quest’anno deve esser diverso, quest’anno Mourinho sa che regalare la seconda gioia europea alla piazza romanista non è utopia, ma una concreta possibilità. Ci vuole costanza, bravura, e anche la giusta dose di fortuna. La strada lo Special One l’ha tracciata, e tutti sanno che nel DNA del portoghese c’è una tradizione vincente che anche a Roma è uscita fuori con la prepotenza che ha contraddistinto tutti i titoli vinti in carriera.
Un obiettivo storico: la decima Coppa Italia
Quest’anno sono 14 gli anni senza vincere la coppa nazionale che tanto cara era ai giallorossi. L’ultimo successo della Roma, infatti, risale al 2008, in panchina c’era Luciano Spalletti, l’avversario era l’Inter di Mancini, e il risultato fu di 2-1, con Mexes e Perrotta mattatori della serata. Ad alzare quel trofeo, invece, c’era il calciatore che più di tutti ha riempito il cuore d’orgoglio di ogni romanista, vale a dire, Francesco Totti. Sembra, ed è, passata un’eternità, ma la voglia di conquistare la “decima” è sempre la stessa. A tal proposito, è già stato stilato il tabellone della prossima edizione e la Roma sembra aver un cammino più abbordabile di quello dell’anno scorso. La squadra di Mourinho, testa di serie, affronterà il primo turno a metà gennaio contro la vincente che uscirà fuori dallo scontro tra le vincenti delle gare tra Genoa–Benevento e Spal–Empoli.

Se i giallorossi riusciranno a superare quel turno, l’avversario comincerà ad esser più ostico. Nella parte del tabellone accoppiata alla Roma, troviamo l’altra testa di serie: il Napoli di Spalletti che, verosimilmente, se la vedrà agli ottavi con il Sassuolo. L’ipotetica semifinale in doppia sfida, che si giocherà ad inizio e fine aprile, vedrà unire la parte di tabellone che accoppia Roma e Napoli con quella che accoppia le altre due teste di serie, vale a dire Milan e Fiorentina. Il cammino è lungo, ma gli obiettivi in casa Roma sono più che chiari.