🐺 Roma-Milan, Inferno a tinte giallorosse: il Diavolo nella tana della Lupa

Il tempo scorre inesorabile e non c'è più tempo per pensare, ma solo per agire: l'Inferno a tinte giallorosse si fa avanti perché il Diavolo entrerà nella tana della Lupa, perché questa è Roma-Milan

Lorenzo Gulino
6 Minuti di lettura

Seguici sui nostri canali

Il momento tanto atteso è finalmente arrivato. L’atto finale di questo scontro europeo, dal sapore tutto italiano, sta per sancire chi andrà avanti e chi, invece, rimarrà a ripensare a quanto sbagliato. Sancirà chi verserà lacrime di delusione e chi invece potrà sorridere, anche solo per un momento, in attesa del prossimo appuntamento.

Sancirà chi dovrà smettere di sognare e chi, invece, potrà iniziare a crederci davvero. Perché questa non è una partita come le altre, perché questa è la resa dei conti dell’Inferno del Diavolo, ma a tinte giallorosse, perché questa è Roma-Milan.

ATTO I

Sudore, sacrificio, tenacia, cuore e passione. Questa è stata la Roma nell’ATTO I. All’interno di un rovente San Siro, all’interno di una cornice Infernale, tanto cantata e narrata dallo stesso Dante, la Lupa Capitolina è riuscita a spegnere l’intensa fiamma del Diavolo, accendendo la propria.

E lo si evince in ogni aspetto. Lo si nota dal pressing della Roma che non fa ragionare il Milan, da un Celik mastino su Leao, dagli occhi di mister De Rossi, da un Mancini indemoniato che, per la seconda volta in pochi giorni, rende omaggio alla sua Curva inchinandosi di fronte a tanto ed immenso splendore.

Ma forse, chissà, qualcuno da lassù ha la Roma a cuore. Perché il Diavolo nel finale si è svegliato, ha impaurito la Lupa e della traversa di Giroud i tifosi romanisti ancora ne ricordano il suono. Un avvertimento chiaro, che non lascia spazio ad interpretazioni: “Non è ancora finita”.

ATTO II

Non è ancora finita, la Roma lo sa bene. Chiuso l’ATTO I adesso è arrivato il momento di scrivere il secondo. La responsabilità è molta, soprattutto perché in gioco c’è tanto, anzi forse troppo. La Capitale ha un conto in sospeso con l’Europa League, con quella maledetta finale segnata in maniera indelebile da Taylor. La Lupa vuole tornare all’ultima tappa di questo percorso per prendere ciò che le spetta di diritto e rendere grazie alla sua gente.

Perché se c’è un’arma che la Roma sa di poter sfruttare, nella caldissima cornice dell’Olimpico, quella non è altro che la tifoseria. Un pubblico sempre pronto a combattere mille battaglie, proprio come quella che Edoardo, tifoso romanista che ha parlato a Tele Radio Stereo, ha dovuto affrontare per una malattia terminale.

De Rossi, Pellegrini e Mancini, Roma
De Rossi, Pellegrini e Mancini, Roma @Twitter

Queste le sue parole: “Ciao sono Edoardo, non voglio parlare dell’Udinese ma di una cosa più in generale. Io ho una malattia terminale tale che non me fa mori, ma la qualità di vita è quella che è, quindi ho preso accordi con una clinica in svizzera per una data… La data in questione era il 22 maggio e nella mia testa ho detto che il 22 maggio avevo qualcosa da fare, ovvero la finale di Dublino. Se c’è una cosa che vorrei è sta ca**o di Coppa, sempre Forza Roma”.

Il cuore batte forte, l’adrenalina è a mille e i sogni da raggiungere sono lì, a portata di mano. A frapporsi, però, sarà un Milan guidato dal fuoco, dall’ardore della fiamma che giace nel cuore del Diavolo, pronto a riprendersi il proprio trono. Perché se guardiamo la storia, il re nostrano in campo europeo è sempre e solo stato rossonero.

E allora il Milan farà di tutto per riprendersi questa nomea. Sputerà sangue se necessario ed è qui che la Roma dovrà essere più forte di tutto e di tutti e non dovrà farsi cogliere impreparata. Perché qui non è più questione di gioco o qualità, ma di testa e nervi saldi, di cuore e di sacrificio e dove a giocare un ruolo fondamentale saranno i due allenatori: Daniele De Rossi e Stefano Pioli.

Lupo vs Diavolo

Roma-Milan è anche la sfida tra due grandi tecnici: De Rossi e Pioli. Il primo, rappresentante di una romanità viscerale, di un romanismo fatto di leadership, amante dello stare in branco, ma anche del muoversi in maniera solitaria, è l’emblema del Lupo. Il secondo, invece, capace di scaldarsi all’improvviso, di infuocare gli animi dei suoi giocatori ed essere pungente con le sue scelte e i suoi cambi, è la ‘reincarnazione’ del Diavolo.

Daniele De Rossi, Roma
Daniele De Rossi, Roma @Twitter

Lo ha dimostrato anche nell’ATTO I, il tecnico rossonero, con l’ingresso di Chukwueze. Una mossa che ha cambiato le sorti della gara e che ha messo in ginocchio la Roma negli ultimi 15 minuti di gioco, anche a causa dell’uscita dal campo di Dybala.

Dunque, in questo fatal scontro, da una parte ci sarà la leadership del Lupo e dall’altra l’imprevedibilità del Diavolo, da un lato la preparazione tattica di De Rossi e dall’altro l’esperienza di Pioli. Il tutto nella rovente cornice della Capitale, tra le grida dello Stadio Olimpico. Perché questa è la resa dei conti, perché questa è Roma-Milan.

Accedi per ricevere Aggiornamenti

Segui le squadre o le competizioni che preferisci per restare sempre aggiornato!

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso
l’informativa privacy