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L’arrivo del tecnico José Mourinho alla Roma ha messo in chiaro le ambizioni della proprietà Friedkin, intenzionata a costruire un progetto vincente nel futuro, puntellando la squadra con innesti di qualità, che possano dare all’allenatore una scelta più ampia. I risultati positivi conseguiti dal club romano all’inizio della stagione, ben 6 consecutivi considerando tutte le competizioni, avevano forse innalzato le aspettative dei tifosi, che chiaramente sognano di vedere la propria squadra tornare a lottare per i posti alti della classifica.
Il Colosseo non è stato costruito in un giorno e neanche in un anno: allo stesso modo, non ci si può aspettare che il progetto romano, che ha evidente bisogno di diversi innesti, decolli da subito. Il match contro l’Inter si prospettava piuttosto complicato. Da una parte, i nerazzurri stanno vivendo un ottimo momento di forma e sembrano aver ritrovato la propria solidità difensiva, fattore che era mancato nelle prime partite della stagione; dall’altra, una Roma orfana del proprio riferimento offensivo Tammy Abraham e del proprio capitano Lorenzo Pellegrini, che salvo sorprese farà il suo rientro in campo solamente nel 2022.
Storicamente, il match tra Roma e Inter è sempre stato piuttosto combattuto; basti pensare che le ultime tre gare allo Stadio Olimpico avevano regalato gare ricche di spettacolo, terminate 2-2. Tutt’altra storia questa volta, col club nerazzurro che ha sbloccato la partita al 15′ con un’invenzione di Hakan Çalhanoğlu, che ha segnato direttamente da calcio d’angolo e che 9 minuti dopo ha servito un assist per l’ex Edin Dzeko, per il raddoppio della squadra di Inzaghi. Nonostante il doppio vantaggio, la Roma non ha mai dato reali segnali di reazione, subendo il goal del K.O. al 39′ con Denzel Dumfries.
L’assenza di reazione è il vero sintomo della crisi
Se da un lato pesava notevolmente l’assenza di Pellegrini e Abraham, oltre quella di Rick Karsdorp in difesa, dall’altro preoccupa la totale assenza di reazione degli 11 scesi in campo. Quando la squadra di Mourinho è tornata negli spogliatoi al termine della prima frazione di gioco, era lecito aspettarsi un cambio di marcia della squadra, che nel secondo tempo aveva il dovere di lottare per cercare quantomeno di rientrare in partita.
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E la Roma ad attaccare ci prova anche, ma senza reale convinzione, con l’Inter che tenta di addormentare la partita e gestisce il possesso palla, forte del vantaggio costruito nel primo tempo. Nel campo si respira un’aria pesante ed i giocatori sono molto nervosi, in particolare Nicolò Zaniolo, che al 75′ commette un fallo inutile che lo costringerà a saltare il prossimo match contro lo Spezia, in un momento in cui sarebbero serviti il suo carattere ed il suo talento, per riaccendere la luce allo Stadio Olimpico. Insomma, Mourinho e la squadra dovranno smaltire in fretta la delusione per gli ultimi risultati e contro lo Spezia sono chiamati ad una reazione, dal momento che la Juventus dista ad 1 solo punto e l’Atalanta, che attualmente occupa il quarto posto, ha costruito un vantaggio di 9 punti sul club romano.