Come dimostrano i risultati e le statistiche delle partite svolte dalla Roma quest’anno si evince che importanti passi in avanti siano stati compiuti: José Mourinho in questo momento del campionato si ritrova con sei punti in più in classifica rispetto alla scorsa stagione. La rosa dei giallorossi sembrerebbe più completa e con qualche ricambio in aggiunta per l’allenatore soprattutto nella fase offensiva. Il tecnico portoghese grazie alla costruzione della buona fase difensiva spesso riesce a creare difficoltà agli avversari.
Roma, la solidità difensiva che ogni tanto crea difficoltà agli avversari
Domenica scorsa (5 marzo) contro la Juventus la squadra capitolina aveva raggiunto il quinto clean sheet consecutivo all’Olimpico: in campionato erano cinque i gol subiti in dodici partite casalinghe (solo il Barcellona ha fatto meglio della Roma subendo un solo gol). Contro il Sassuolo i giallorossi hanno incassato quattro gol che hanno spazzato via il record positivo della difesa ma ciò non toglie la solidità difensiva che la Roma ha raggiunto grazie al lavoro di Mourinho e dei suoi fedelissimi: il perno Smalling, Mancini; Ibanez e Rui Patricio.

Il problema più importante per l’allenatore portoghese quest’anno è stato trovare un collante tra la brillante fase difensiva e la fase offensiva della squadra. La fase nevralgica del centrocampo non ha ancora trovato una sua stabilità. Il punto fermo di José Mourinho al centro del terreno di gioco è Bryan Cristante fin qui impiegato in tutte le gare esclusa quella con il Sassuolo, assente per squalifica. Il centrocampo giallorosso è stato condizionato dall’infortunio di Wijnaldum ad Agosto che ha stravolto tutti i piani dello Special One.
Roma, le varie soluzioni a centrocampo
Restando fedele al 3-4-2-1 Mourinho in questa stagione ha sperimentato diverse soluzioni che hanno portato pochi risultati. All’inizio del campionato, per dare fiato a Matic, l’allenatore schierava Pellegrini al centro del campo; con l’inserimento di Camara al centro del campo il capitano della Roma Pellegrini ha potuto riprendere il suo posto sulla trequarti ma la soluzione non ha convinto del tutto il tecnico. Camara è riuscito ad entrare nei titolari grazie alle sue prestazioni che regalavano corsa, grinta e palloni recuperati.

In totale il centrocampista guineano ha collezionato nove presenze (cinque da titolare) con i giallorossi senza fornire assist o siglare gol. Mourinho ha poi scelto di puntare sulla linea verde dei giallorossi: a novembre viene aggregato alla prima squadra Benjamin Tahirovic che ottiene 5 presenze in campionato (una da titolare con il Bologna in casa) e due in Coppa Italia. Soluzione in seguito considerata acerba per il tecnico portoghese al quale poi non ha potuto dare continuità.
Negli ultimi mesi invece ha preso quota tra le gerarchie di Mourinho Edoardo Bove. Il calciatore venne inserito nella prima squadra lo scorso anno, segnando il gol del pareggio contro il Verona all’Olimpico. In questa stagione sembrava dovesse lasciare Roma nella sessione di mercato invernale: Bove è stato una riserva fissa nei primi mesi di campionato; da gennaio ha avuto più minutaggio trovando poi la titolarità con Fiorentina, Verona e Sassuolo. Le sue prestazioni hanno fornito grinta, pressione e tanto cuore viste le sue origini.

Roma, il ritorno di Wijnaldum
Uno dei problemi con entità maggiore per l’allenatore giallorosso è stato l’infortunio di Georgino Wijnaldum. Il centrocampista olandese fece il suo esordio in maglia giallorossa contro la Salernitana la prima giornata di campionato subentrando a Zaniolo; dopo un contrasto rimediato in allenamento la settimana seguente con Felix Afena-Gyan ha ottenuto la frattura della tibia sconvolgendo tutti i piani di Mourinho e rimanendo lontano dal campo per ben sei lunghi mesi.
Nel match di campionato contro il Lecce valevole per la 22a giornata di Serie A Matic al minuto 83′ viene sostituito dal centrocampista olandese che finalmente torna in campo. Nelle ultime uscite giallorosse Wijnaldum è sempre subentrato dalla panchina prendendo posto nel mezzo del campo o sulla trequarti. Nella gara persa contro la Cremonese e poi la settimana dopo nel match vinto contro la Juventus in casa, l’olandese è tornato a giocare una partita entrando negli undici iniziali scelti da Mourinho.

La posizione in campo dell’olandese è cambiata spesso sia da titolare che da subentrato. Nella gara giocata a Cremona Wijnaldum affiancava Cristante nel mezzo del campo; contro la Juventus Mourinho lo ha schierato sulla trequarti: il centrocampista giallorosso ha giocato come uomo più alto della squadra, operando sotto la linea del pallone cercando di compattare il reparto difensivo e provando a ripartire in fase di possesso palla. Nell’ultima uscita con il Sassuolo ha siglato pure il primo gol in Serie A.
Roma, i trequartisti giallorossi
Le soluzioni in fase più avanzata nella zona nevralgica del campo a Mister Mourinho non mancano: i titolari inamovibili sono Lorenzo Pellegrini e Paulo Dybala. Giocatori importanti che possono illuminare la gara con una giocata, un calcio piazzato o con un assist che apra le porte del gol. Su di loro l’allenatore conta molto ma a volte i tanti impegni possono diventare un problema a livello fisico ed è qui che entrano in gioco i nuovo acquisti del mercato invernale o i calciatori che indossano la maglia della Roma da anni.

Durante la stagione in corso a causa di infortuni o di trasferimenti in fase di calciomercato l’allenatore della Roma si è ritrovato a dover inventare anche la trequarti giallorossa. Con l’addio di Zaniolo Mourinho si è trovato con un calciatore in meno rimpiazzato poi da Solbakken, titolare con gol contro il Verona. A volte è stata data fiducia al giovane talento Volpato, altre volte da riserva o con una maglia dall’inizio è toccato ad El Shaarawy che con la sua professionalità ha dimostrato di essere una pedina importante.
Le fasce della squadra capitolina invece sono ben coperte da Spinazzola, Zalewski, Celik e dal ritrovato Karsdorp. Il loro lavoro in fase di copertura risulta determinante per supportare la difesa, cosi come i loro cross in fase di ripartenza diventano fondamentali per sfruttare occasioni per segnare. In questa parte finale di stagione, con una rosa quasi completa, Mourinho dovrà capire come coordinare in maniera funzionale il suo centrocampo che fin qui è stato un rebus ma esistono le potenzialità per creare qualità.