In questo momento parlare di emergenza ed accostarla alla salute è quasi incauto perchè, involontariamente, sono parole che sono entrate nel gergo di un popolo e di una nazione che sta attraversando un periodo triste e, alle volte, deprimente. La Roma, però, e non possiamo esimerci dall’usare questo termine, fino a ieri era sì davvero in emergenza tecnica, tattica e fisica e le scelte di formazione di Fonseca sono lì a dimostrarlo.
Nonostante tutto, il tecnico lusitano ha continuato a portarsi avanti col lavoro senza cercare alibi come tanti suoi colleghi avrebbero provato a manifestare. In questo senso il gruppo è stato fondamentali, alla fine in campo ci vanno i giocatori e senza di loro è difficile trovare i risultati. La Roma li ha trovati, si è riportata ad una situazione simile, molto simile, a quella di dodici mesi fa quando, nel miglior momento della stagione, quello immediatamente precedente al Natale, aveva trovato una quadratura ed una stabilità tecnica.
La Roma centra la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League, ma d’ora in avanti le sfide aumenteranno di valore e, con tutto il rispetto per il Cluj, il Napoli, specie il Napoli di questo momento, è tutta un’altra storia. Come detto, è ora che si vedrà quanto i giallorossi siano cresciuti e quanto i dettami tattici del tecnico portoghese siano entrati nella testa e nelle gambe dei giocatori. L’emergenza, poi, potrebbe dare tregua all’infermeria romanista che in questo periodo era il luogo più trafficato di Trigoria.

Smalling, non è stato nemmeno convocato l’impegno europeo, per evitare il riacutizzarsi del problema al ginocchio; stesso discorso per Mancini e Ibanez che hanno dovuto sopportare qualche piccolo problema muscolare. Infine anche il Covid, come dimenticarsene, sta pian piano togliendo il disturbo con il solo Kumbulla ancora positivo.
Insomma, per Napoli-Roma è tutto pronto e la parola adesso spetterà alle due squadre che, per motivi diversi e diametralmente opposti, non possono sottovalutare una gara importantissima a livello tecnico e di classifica. Mancherà il pubblico ma chissà che qualcuno non si faccia sentire dall’esterno del San Paolo, già Diego Armando Maradona Stadium.