Roma-Sassuolo 3-4, Mourinho punito: un centrocampo da rivedere

La sfida tra Roma e Sassuolo si è chiusa con il risultato di 3-4 con Mourinho che è stato punito da un centrocampo che non ha dato l'effetto sperato

Lorenzo Gulino Topics:
7 Min di lettura

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Una gara da brividi quella che si è disputata allo Stadio Olimpico e che ha visto la Roma uscire sconfitta contro il Sassuolo per 3-4 in maniera clamorosa. La squadra giallorossa infatti, è stata irriconoscibile rispetto ai match disputati contro la Juventus e la Real Sociedad. Tanti errori individuali, ma anche del collettivo che hanno evidenziato come ancora gli uomini di Mourinho non siano pronti per il grande salto che tanto si attende dall’arrivo in panchina dello Special One.

Errori che una squadra come la Roma non deve commettere soprattutto se a sbagliare nella stessa giornata sono compagini come Lazio e Inter che avevano dato la possibilità ai giallorossi di scavalcare i biancocelesti e di agganciare i nerazzurri. Una gara che ha visto gli uomini di Mourinho sbagliare in ogni dettaglio e in primis in quello più importante, ovvero l’approccio alla partita.

Roma, centrocampo squilibrato: Bove confusionario

Il suo spirito guerriero e la sua voglia di fare non viene messa in discussione, ma la scelta di Bove nel centrocampo della Roma non ha portato giovamenti, anzi al contrario ha dato grande squilibrio alla squadra. Confusionario nel gioco, perde il pallone che dà il via al primo contropiede del Sassuolo che arriva al gol con Laurienté. La sua tenacia non basta per dare fastidio a Frattesi che riesce a fare quello che vuole con il pallone tra i piedi.

Edoardo Bove, calciatore della Roma @Livephotosport

L’essere confusionario di Bove, di conseguenza, ha portato Matic a fare il doppio del lavoro, dovendo così impostare, correre sempre indietro per recuperare palloni e coprire eventuali buchi lasciati dal giovane gioiello della Roma. Si è così andato consolidando un centrocampo squilibrato che ha messo in grande difficoltà la retroguardia giallorossa che si è ritrovata più volte a dover affrontare faccia a faccia gli attaccanti e gli inserimenti dei centrocampisti che arrivavano a supporto.

Roma, fasce inesistenti: Zalewski illude, Spinazzola non si accende

Altro fattore che ha determinato in parte l’esito finale della gara è stato quello relativo all’apporto delle fasce di Mourinho. Zalewski, reduce dal suo primo gol con la Roma, dal punto di vista difensivo si è fatto annientare dall’esplosività di Laurienté. L’esterno francese è sempre riuscito a saltare il polacco che non l’ha mai contenuto, facendolo convergere più volte al centro del campo. La rete di Zalewski è solo una grande illusione di una gara in cui ha sofferto molto la velocità del calciatore del Sassuolo.

Esultanza Zalewski (Roma) @Livephotosport
Esultanza Zalewski (Roma) @Livephotosport

Stesso discorso vale per Spinazzola che è andato in grande difficoltà con Berardi in fase difensiva. Il continuo svariare e convergere verso il centro del 10 del Sassuolo ha mandato in totale confusione il 37 della Roma. Leonardo inoltre, non si è mai veramente acceso neanche in fase offensiva dove oltre a mettere qualche cross non è mai riuscito a creare superiorità numerica a causa dei continui raddoppi preventivi quando aveva il pallone tra i piedi.

Roma, pesa l’espulsione di Kumbulla

Se da una parte la prestazione degli di Mourinho è stata a dir poco sottotono dall’altra c’è da considerare un altro fattore in casa Roma, ovvero l’espulsione di Kumbulla. Il calciatore albanese infatti, si è lasciato andare reagendo con un brutto gesto nei confronti delle provocazioni di Berardi che lo hanno portato al rosso diretto e a concedere il rigore del momentaneo 1-3. Un episodio che non ci voleva visto anche il tentativo riuscito della Roma di accorciare le distanze con la rete di Zalewski.

Marash Kumbulla, Roma @livephotosport
Marash Kumbulla, Roma @livephotosport

Gli uomini di Mourinho si sono così trovati costretti a rientrare per un intero tempo con un uomo in meno e ad affidarsi alle giocate dei singoli che hanno visto l’unico grande lampo nella rete di Dybala. Da quel momento in poi la Roma ha gettato la spugna e non è mai riuscita a mettere in difficoltà il Sassuolo, vista l’inferiorità numerica e l’accumularsi della stanchezza per i tanti incontri giocati. Ancor di più la batosta finale è arrivata con la rete del temporaneo 2-4 di Pinamonti al quale ha poi risposto sul finale Wijnaldum.

Sassuolo, i raddoppi fanno la differenza

Una gara ben impostata fin dall’inizio quella del Sassuolo che si è fatto valere in ogni zona del campo mettendo in grande difficoltà la Roma e battendola per 3-4. Un risultato non casuale che è figlio di uno studio scrupoloso da parte di Dionisi che ha cercato di togliere uno dei più preziosi punti di forza che i giallorossi hanno, ovvero le fasce. Sulla corsia di destra infatti, le continue accelerazioni di Laurienté hanno messo in seria difficoltà Zalewski che non è mai riuscito a contenerlo.

Esultanza Sassuolo @Livephotosport
Esultanza Sassuolo @Livephotosport

Discorso totalmente opposto invece per Spinazzola che ad ogni pallone toccato si è sempre ritrovato il raddoppio sistematico da parte dei calciatori del Sassuolo. Una mossa studiata a tavolino dal tecnico neroverde Dionisi che ha voluto disinnescare il 37 della Roma, fonte della grande maggioranza delle occasioni create nelle ultime gare dagli uomini di Mourinho.

Sassuolo, Frattesi fulcro del gioco

Se c’è un giocatore che più di tutti ha disputato una gara completa dove è riuscito ad unire qualità e quantità quello è Frattesi. Il centrocampista del Sassuolo, allenato da Dionisi, ha dominato in lungo e in largo in quella zona di campo riuscendo sempre a chiudere gli spazi che la Roma provava a crearsi con gli scambi tra Wijnaldum e Abraham e dando man forte alle ripartenze.

Davide Frattesi, Sassuolo @livephotosport
Davide Frattesi, Sassuolo @livephotosport

Un calciatore infaticabile e che ha dato prova, oltre che dei suoi grandi polmoni, anche di avere una spiccata intelligenza tattica. Sempre pronto ad andare a pressare il portatore di palla ha dato del filo da torcere alla linea mediana della Roma, che più volte si è trovata in difficoltà nel trovare la linea di passaggio verticale, dovendo così ricorrere al lancio lungo che ha portato pochi risultati.

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