- Continua a leggere sotto -
Dal PSG arriva nella capitale il centrocampista olandese Georginio Wijnaldum. Il forte tuttocampista della Nazionale dei Tulipani sbarca alla corte di Josè Mourinho per blindare la partecipazione all’imminente Mondiale in Qatar e riprendersi una titolarità e un’importanza persa nella capitale francese. Inserito da Don Balòn tra i migliori calciatori nati dopo il 1989, il suo valore non può essere messo in discussione. Lo scorso anno ha totalizzato soltanto 38 presenze e tre gol, spesso non da titolare. Alla Roma dovrà dimostrare tutto il suo valore e di essere uno dei profili internazionali più importanti della linea mediana.

Wijnaldum, gli inizi e i primi sviluppi
Di origini surinamesi, il nuovo giocatore della Roma, Georginio Wijnaldum, nasce a Rotterdam l’11 novembre del 1990. La famiglia è una di quelle destinate al Dio pallone, tanto che pure i suoi due fratelli e il cugino diventeranno calciatori, anche se di minor spessore. Le doti sono sin da subito importanti e il ragazzo viene selezionato per le giovanili della squadra della sua città: lo Sparta Rotterdam. Dopo diversi anni passa al Feyenoord, compagine più blasonata e conosciuta per essere fucina di giovani talentuosi. La carriera è quella del predestinato e il giovane Wijnaldum cresce più rapidamente rispetto a tutti i suoi compagni. L’8 aprile 2007 diventa il più giovane debuttante della storia del club, assaggiando, per la prima volta, il manto erboso nel match di Eredivisie contro il Groningen, dove, peraltro, viene nominato come man of the match.

Con il passare degli anni, Wijnaldum diviene un pezzo sempre più importante della rosa dei de Kuip, diventando un titolarissimo con l’allenatore, Bert van Marwijk. Nel frattempo, il giovane talento diventa anche un discreto realizzatore, con il primo centro nel campionato olandese e in Coppa Uefa contro il Kalmar. Il 2010-11 è un anno di quelli belli, di quelli che ti fanno notare a tutto il calcio europeo. Il centrocampista, divenuto anche un perno della Nazionale Under 21 degli Oranje, segna 14 gol in 34 presenze in Eredivisie: numeri decisamente importanti per chi di mestiere non fa l’attaccante. Wijnaldum si dimostra duttile, una parola questa, sempre più cara agli allenatori europei, specialmente se di ruolo fai il centrocampista.

Wijnaldum, il passaggio al PSV e gli esordi in Nazionale
Chioma lunga e folta, treccine e modo di giocare che ricordano vagamente Edgar Davids: uno che, nella storia di questo sport, ci è entrato. Sono questi i presupposti che portano Wijnaldum ad essere corteggiato da diversi club europei. Non è ancora il tempo di lasciare il paese e il centrocampista ventunenne vuole vincere in patria: per 5 milioni, lo preleva il PSV Eindhoven, che in quel momento è una delle massime pretendenti alla vittoria finale insieme ai rivali dell’Ajax. L’impatto è significativo e Georginio sfiora nuovamente la doppia cifra al suo primo anno con la nuova squadra, vincendo, da protagonista, la Coppa Olandese.
- Continua a leggere sotto -

Wijnaldum dimostra di essere uno dei più forti centrocampisti in Olanda e Bert van Marwijk, che lo ha lanciato ai tempi del Feyenoord, lo convoca in Nazionale. L’impatto è devastante e, in pochi minuti, al debutto nelle qualificazioni ad Euro 2012 segna subito, seppur contro il non irreprensibile San Marino. Come avvenuto con la squadra precedente, il classe 1990 totalizza più di cento presenze, diventando anche capitano dei Rood-witten. La stagione 2014-15 per Wijnaldum è quella che qualsiasi calciatore sogna sin da bambino: arriva, finalmente, la vittoria – tanto sofferta e voluta – del campionato nazionale, con 14 gol all’attivo. Georginio ha ormai un talento sconfinato, difficilmente contenibile nei ristretti confini nazionali.
Wijnaldum, il Mondiale e il trasferimento fuori dall’Olanda
Il robusto centrocampista del PSV Eindhoven non diventa mai, nonostante le prestazioni di alto profilo, un punto fermo degli Oranje. Il tecnico Louis van Gaal, tuttavia, non può fare a meno di convocarlo per la rassegna Mondiale in Brasile nel 2014. L’Olanda parte a fari spenti, ma consapevole dell’enorme talento a disposizione, specialmente in attacco con calciatori come Sneijder, Robben e van Persie. La schiacciante vittoria contro la Spagna e le tre affermazioni nel girone di qualificazione illuminano le reali possibilità della nazionale olandese. Nella fase ad eliminazione diretta, i Paesi Bassi faticano maggiormente e la spuntano, tra mille difficoltà, prima con il Messico e poi con il Costa Rica. Intanto, nel corso della manifestazione, Wijnaldum diventa un titolarissimo, fondamentale per dare dinamicità in coppia con un mediano come Blind.

Il sogno olandese si infrange soltanto contro i vice-campioni del Mondo dell’Argentina ai calci di rigore. Gli Oranges escono comunque a testa altissima dal Mondiale, sgretolando i padroni di casa del Brasile nella finalina per il terzo posto. Di lì in poi, nonostante il cambio di allenatori, Wijnaldum diventa un punto fermo della sua Nazionale: un Olanda, quella degli ultimi anni, destinata a vivere un complesso cambio generazionale a proprie spese, mancando le partecipazioni agli Europei del 2016 e ai Mondiali del 2018. Il robusto centrale di centrocampo si dimostra completo anche in campo internazionale e arriva, dunque, la chiamata del campionato più bello e intenso d’Europa: la Premier League.

Wijnaldum, il Newcastle e la consacrazione al Liverpool
Il Newcastle United è la prima squadra a mettere gli occhi su di lui al di fuori dall’Olanda. L’11 luglio del 2015, le Magpies lo acquistano per 14.7 milioni di sterline. Il club inglese punta fortemente sulle qualità del calciatore, che diventa il terzo acquisto più oneroso della storia della società dopo Owen e Shearer. Come spesso gli accade, l’esordio è gioioso e il gol arriva subito al debutto contro il Southampton. Wijnaldum è un trascinatore: diventa miglior calciatore olandese del 2015 e cannoniere del club nella stagione con 11 reti. Ciò nonostante, la storica squadra del nord-est dell’Inghilterra retrocede in Championship, concludendo amaramente l’annata.
- Continua a leggere sotto -

Le strade con il Newcastle si dividono inevitabilmente. Wijnaldum dimostra di poter reggere il livello del massimo campionato inglese e proprio il Liverpool lo acquista per 30 milioni di euro. I Reds stanno costruendo una squadra interessante, vogliosa di tornare ai massimi livelli nel paese e in Europa. Il ritorno in Champions League è immediato e il classe 90′ inizia ad adeguarsi sempre di più ai ritmi di una squadra di simil spessore, collezionando più di quaranta presenze a stagione. La Coppa dalle grandi orecchie è, come sappiamo, territorio caro al Liverpool e, nel 2017-18, gli inglesi tornano a disputare la finale, poi persa contro il Real Madrid.
Leggi anche: Roma, finalmente Wijnaldum: bagno di folla per l’olandese (VIDEO)
Wijnaldum, il campione che vince tutto e va via
Wijnaldum è l’uomo delle semifinali. Al secondo anno con Klopp in panchina segna nella semifinale contro la Roma, che vale la qualificazione alla finalissima. L’anno successivo segna una doppietta da subentrato nel roboante 4-0 inflitto al Barcellona di Messi. I Reds questa volta non sbagliano e, dopo anni di rodaggio, diventano una macchina perfetta: al Wanda Metropolitano di Madrid arriva la vittoria in finale di Champions League contro il Tottenham. La carrellata di trionfi non è ancora finita e l’anno successivo arriva la vittoria della Premier League a 30 anni di distanza dall’ultima volta e quelle in Supercoppa Europea e Coppa del Mondo per club. In pratica, l’olandese vince tutto ciò che si può vincere a livello internazionale con un club.

In una delle squadre più forti al mondo, quale il Liverpool, Wijnaldum si rende praticamente indispensabile, in un centrocampo pieno di stelle e calciatori di grande qualità. Il 2018-19 è un anno ricco di soddisfazioni e dopo diverse amarezze con la rappresentativa del proprio paese, arriva finalmente un bel percorso nella neonata UEFA Nations League. L’Olanda arriva fino alla finale, poi persa, contro il Portogallo e il centrocampista si inserisce nella squadra ideale della fase finale. Finalmente, Wijnaldum potrà poi tornare a disputare una grande competizione con il suo paese: l’Europeo del 2021. Passano gli anni, ma il risultato è lo stesso, grandi prestazioni individuali ma risultati collettivi deludenti.
- Continua a leggere sotto -

Wijnaldum, i tempi recenti e il trasferimento nella Capitale
La caratura del calciatore non si discute ed è proprio per questo che, nell’estate del 2021, il PSG lo preleva a parametro zero per portarlo sotto la Torre Eiffel. Fa parte di un calciomercato faraonico, con i francesi che acquistano anche giocatori del calibro di Donnarumma, Messi e Sergio Ramos. Il matrimonio con il tecnico Pochettino, ma in generale con l’ambiente, non si compie mai e Wijnaldum fatica – per la prima volta – ad essere considerato un titolarissimo. Si arriva, inevitabilmente, al suo trasferimento alla Roma, che lo ha voluto tanto quanto il desiderio del calciatore di sbarcare nella Capitale. Con Josè Mourinho sarà un indiscusso titolare in un centrocampo, sin qui, orfano di quantità e qualità sufficiente per competere ad altissimi livelli.

Nella compagine giallorossa, non abbiamo dubbi, sarà una stella assoluta. La caratura e lo spessore del calciatore sono troppo importanti per pensare ad un Winjaldum non fondamentale per questa Roma. Giocatore completo e tenace, abile quanto basta con il pallone e forse più utile senza, con i continui inserimenti negli spazi aperti. Incisivo sotto porta e prezioso rubapalloni. Mezz’ala di ruolo, metronomo all’occorrenza e trequartista se dovesse servire. Insomma, l’ex PSG sarà la seconda grande stella del calciomercato dei capitolini dopo l’arrivo di Paulo Dybala. Potrebbe giocare nel 3-4-2-1 o nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese. Tutti lo vedono come un titolarissimo, al fianco di Matic o di Cristante. In ogni caso, Winjaldum ci sarà e con lui sarà una Roma sempre più grande.