La Serie A femminile è arrivata ad un momento importante della stagione. L’inizio della seconda fase è vicino, pronto a dare un senso ad un torneo che ha preservato emozioni e colpi di scena per tutte le squadre impegnate. Tra queste anche la Roma Women guidata da mister Spugna pronta ad affrontare la Poule scudetto da favorita, in virtù della supremazia dimostrata durante tutto il corso del campionato. Abilità dovuta non solo al lavoro della rosa, ma anche alla capacità di gestire la medesima al massimo.
Infatti, se c’è una cosa che ha differenziato il cammino delle giallorosse rispetto al precedente, ovvero quello dello scorso anno, è la continuità. Caratteristica che l’allenatore della Roma Women ha provato a costruire fin dal suo arrivo nel giugno 2021, raccogliendone i frutti proprio in quest’ultimo campionato. Certo, la fase clou non è ancora arrivata, ma risulta interessante studiare la stagione di Spugna, un percorso pronto a culminare con una Poule scudetto che potrebbe regalare il tanto sognato tricolore.

Roma Women, la ricetta Spugna: tra concretezza e solidità
Chiudere la regular session a +8 dalla Juventus non solo è una grande soddisfazione, ma soprattutto un vantaggio in più per affrontare la fase finale del campionato. E se la Roma Women, prossima alla Poule scudetto, è riuscita in due stagioni a collezionare tali soddisfazioni è anche grazie alla ricetta Spugna che tra concretezza e solidità è riuscito a mostrare quanto le Capitoline abbiano costruito nelle ultime due annate. Specialmente in quest’ultima dove le giallorosse hanno dominato in modo netto la prima fase del torneo.
A tal proposito, quel che più ha impressionato è stata la crescita di alcune giocatrici che proprio nella stagione in corso hanno quasi raggiunto l’apice della propria carriera. Un esempio su tutti è Andressa che grazie a mister Spugna è diventata la copia, nettamente più forte, della giovane brasiliana arrivata a Roma nel 2019. L’allenatore giallorosso è riuscito a gestire la fantasista nei migliore dei modi. E se il l’inizio del campionato per la stessa è partito in sordina, l’attaccante oggi è diventata un elemento imprescindibile.

Tanta qualità ed altrettanta fantasia messa a disposizione delle compagne e di un allenatore che anche nei momenti più difficili è riuscito a guidare il percorso della brasiliana e non solo. La stessa Giacinti ha disputato una delle migliori stagioni della sua carriera. E anche in questo caso la figura di mister Spugna è stata determinante. Oltre ad una lettura tecnica del gioco, il ct è riuscito anche a capire la personalità delle sue giocatrici, riuscendo a ricavare da ognuno di loro il meglio. Un potenziale pronto a regalare il tricolore.

Roma Women, la ricetta Spugna: un unico team
A caratterizzare la stagione di mister Spugna non c’è stata solo la capacità di capire la mentalità delle giocatrici a disposizione. Ma anche l’attitudine di gestire la Roma Women come un unico team. Nessuna differenza abissale tra chi entra in campo dal primo minuto e chi è una seconda scelta: questa la ricetta. L’allenatore giallorosso è riuscito a gestire le rosa a disposizione nel miglior modo possibile. Dando anche alle seconde scelte la percezione di far parte di un gruppo solido, completo ma soprattutto integro.
Infatti, nel corso di quasi tutte le gare i cambi di Spugna si sono sempre rivelati producenti al fine del risultato. Indice di quanta serenità e sicurezza sia stato in grado di trasmettere anche alle seconde linee. Certo, la Roma Women è dotata da una rosa di tutto rispetto, ma ciò non garantisce comunque la totale gestione delle calciatrici. Basti pensare le difficoltà riscontrate da Montemurro, ct della Juventus, che raramente attraverso gli inserimenti dalla panchina è riuscito a trovare soluzioni nelle gare in corso.

Un esempio, è l’importante match disputato dalla Roma Women andato in scena nel settembre scorso al Tre Fontane, gara in cui le giallorosse sono riuscite a rimontare il risultato contro la Fiorentina, grazie alla rete della Giacinti. Certo, l’attaccante giallorossa non si può certo definire una riserva, ma il suo subentro nel secondo tempo ha mostrato quanto le decisioni di Spugna siano state importanti anche a match inoltrato. Indice di possedere le leadership giusta, capace di saper gestire le motivazioni di chi parte dalla panchina.

Roma Women, la ricetta Spugna: una nuova identità
La Roma Women ha dimostrato, ad oggi, di essere la nuova compagine da battere grazie anche soprattutto alle scelte che nell’arco di due anni hanno determinato la crescita esponenziale delle giallorosse. Spugna è riuscito a dare una nuova identità alle Capitoline, caratteristica venuta a mancare negli ultimi anni. Ma soprattutto è riuscito a limare, specialmente nella stagione attuale, quelle piccole sbavature su cui la Juventus è riuscita ad approfittare, per portare a casa gli ultimi scudetti.
Tra queste, problematiche di disattenzione e la poca concretezza mostrate dalla retroguardia. Carenze che quest’anno grazie al lavoro di Spugna sono venute meno, in virtù del fatto che la Roma Women è stata la compagine a subire meno reti, appena 12, nella regular session. La ricetta è stata questa: la capacità dell’allenatore piemontese di individuare, per caratteristiche tecnico e tattiche, le figure più idonee a preservare e rilanciare un reparto diventato il fiore all’occhiello della Serie A.

E non è stato facile anche perché superare la rosa difensiva della Juventus sarebbe stato arduo per qualsiasi compagine. Bartoli e compagne sono riuscite, a differenza delle avversarie, a trovare un equilibrio dettato da quella continuità spesso mancata negli anni precedenti. Una stabilità fondamentale per il proseguo nella fase più importante, quella verso la Poule scudetto. E se il tricolore varcherà le mura giallorosse sarà grazie soprattutto a Spugna e alla sua ricetta, un mix di ingredienti tecnici e mentali vincenti.