“Tante promesse non mantenute. Sono deluso da tutti”. Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate da Nicolò Zaniolo, ex Roma, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta Dello Sport e relativa alla chiusura del rapporto con i giallorossi. Il fantasista ha anche affrontato altri temi relativi anche al prossimo futuro. Incalzato dal giornalista, in relazione ad un possibile ritorno in Italia, l’attaccante ha replicato: “Non posso garantire che resterò in Turchia 5 anni, ma darò sempre il massimo. Il futuro è un’incognita”.

L’ex giocatore giallorosso non ha risparmiato nemmeno qualche frecciatina ai compagni, rei di averlo abbandonato nel momento più difficile: “Alcuni dicevano che eravamo fratelli e poi non mi hanno nemmeno salutato”. L’addio di Zaniolo alla Roma non fu un saluto disatteso dal momento in cui il giocatore, specialmente nell’ultima stagione, aveva spesso avuto comportamenti tipici di che vuole abbandonare la sua squadra. Un addio non indolore per chi credeva nelle qualità del giovane Nicolò.

Roma, Zaniolo e il rapporto con Mourinho
Le parole possono diventare un fiume in piena, capaci anche di svelare qualche aneddoto. Tra le pagine de La Gazzetta dello Sport, Zaniolo ha parlato della Roma ma anche del rapporto con Mourinho. Un legame particolare che non sempre è stato visto in modo positivo dal fantasista, ma che ad oggi Nicolò ha rivalutato. “Mou è un grandissimo allenatore e anche una grandissima persona. Certo, mi sarebbe piaciuto averlo fra quattro-cinque anni ma mi ha dato comunque tanto. Mi ha fatto giocare quasi sempre”.

Parole al miele dunque, anche se solo qualche tempo fa i rapporti non apparivano effettivamente così distesi. Specialmente da parte di Zaniolo che si rifiutò più volte di ascoltare e rispettare, senza polemiche, le decisioni di Mourinho. Evidentemente però qualcosa è cambiato, ed oggi la rabbia ha laciato spazio alla delusione. E chissà magari anche al rimpianto di non essere stato in grado di prendere le scelte giuste per sé stesso e per il futuro di una società che, a prescindere da colpe o ragioni, l’ha fatto diventare grande.