Nell’arco di una stagione arrivano momenti in cui chi è chiamato a prendere le decisioni dovrebbe effettivamente farlo, e sono proprio quegli attimi che determinano l’esito e la sorte di onerosi investimenti. In questi frangenti il presidente di una società calcistica si sente un uomo solo e sa che dipende da lui quel che accadrà nel prossimo futuro. Danilo Iervolino, patron della Salernitana e neofita del calcio, questo momento lo ha rinviato più volte, prima di affrontarlo e di segnare la svolta stagionale con l’esonero di Nicola e l’ingaggio di Sousa come tecnico della prima squadra.

Sousa azzera le gerarchie: Iervolino ritrova così la Salernitana
Paulo Sousa ha avuto un impatto determinante nell’ambiente granata, dando una scossa e apportando miglioramenti non solo sul piano dei risultati ma anche nella gestione dello spogliatoio e nelle relazioni interne tra le varie componenti dell’aria tecnica. Nell’analizzare i meriti da ascrivere al nuovo corso tecnico non si può non collocare al primo posto la decisa virata del tecnico lusitano nel rapporto con lo spogliatoio. L’ex allenatore viola avrebbe azzerato le gerarchie esistenti, basate con Nicola, su meriti acquisiti e riconoscenza maturata a seguito della memorabile salvezza dello scorso anno.
Tutto l’organico sarebbe stato messo in discussione con il diktat tacito che il posto da titolare si guadagna sudando durante la settimana negli allenamenti. I calciatori avrebbero ritrovato motivazione e carica, e con essi il pubblico ha ripreso a trascinare la squadra, come nelle ultime epiche sfide della scorsa stagione. Iervolino sarebbe così tornato ad ammirare la sua Salernitana, quella di lotta e di governo, che sapeva abbinare corsa e giocate di qualità.
La Bersagliera, specie dopo la pausa per i mondiali, appariva come spaurita in campo, molle e slegata tra i reparti, quasi consegnata agli avversari e, soprattutto, incapace di portare veri pericoli alla porta rivale. Niente di tutto ciò con il portoghese in panchina, grazie al quale, sin dal suo esordio contro la Lazio, i campani avrebbero cambiato registro, iniziando a presentare significative novità tattiche e migliore utilizzo della rosa a disposizione.

Salernitana, il passo del gambero di Nicola: la confessione di Lovato
Salerno ed i suoi tifosi hanno dimostrato di sapere cosa sia la riconoscenza sia verso iervolino che verso Nicola. L’ex tecnico ha goduto di un elevato credito, dal momento che, nella sua seconda stagione in granata, dopo un avvio promettente, ha fatto registrare nel 2023 un clamoroso regresso sul piano del gioco e dei risultati. Un passo del gambero che ha portato la Salernitana a ridosso della zona retrocessione, con al passivo sconfitte pesanti senza combattere, su tutte l’8-2 senza appello di Bergamo con l’Atalanta.
Con il tecnico piemontese il bomber Dia giocava esterno a tutto campo rincorrendo avversari, Candreva faceva il terzino a tutta fascia a 36 anni e Nicolussi Caviglia era lanciato allo sbaraglio senza il tempo di ambientarsi in massima serie. Il bimestre gennaio-febbraio, in particolare, si caratterizzava per una gestione del gruppo che testimoniava lo stato confusionale del trainer e la sua incapacità di toccare le corde giuste dei suoi giocatori, oramai privi di grinta e spirito di squadra.
Il problema dei granata era più ampio e risiedeva anche fuori dal rettangolo di gioco. Il difensore Matteo Lovato lo avrebbe candidamente confessato in una dichiarazione resa alla stampa, ammettendo che, dal ritiro di dicembre in Turchia in poi, sarebbero deflagrati problemi e dissidi interni nella società e nell’area tecnica. La confusione dei ruoli e il non idilliaco rapporto tra il ds De Sanctis e Nicola avrebbero inciso sul gruppo, favorendo diverse correnti di pensiero e incipienti spaccature che si riflettevano sul campo.

Le innovazioni tattiche di Sousa: il nuovo modulo valorizza Candreva
La svolta, per fortuna della tifoseria, sarebbe arrivata con una ritrovata compattezza a tutti i livelli in seguito all‘avvento di Sousa. La sapiente mano del nuovo allenatore si scorgerebbe nel nuovo schieramento in campo e nei compiti assegnati a ciascun calciatore: l’assetto base della Salernitana valorizza Candreva impiegato da trequartista nel 3-4-2-1 che ha surrogato il 3-5-2 di Nicola Il classe ’52 di Viseu ha conferito solidità alla fase difensiva ed aggressività e rapidità alla manovra offensiva, con cambi gioco, spinta sulle fasce, verticalizzazioni e cross ad innescare le punte.
Meno palleggio e più concretezza con una squadra che resta corta e compatta in ogni zona del rettangolo verde. Nella transizione negativa o se c’è da difendersi i granata sono bravi ad arretrare togliendo profondità agli avversari, ma anche a scivolare a ritroso per coprire l’ampiezza ed il cono centrale davanti alla difesa. La Salernitana si oppone agli attacchi rivali con un 5-4-1 dove Bradaric e Mazzocchi o Sambia scivolano nella linea difensiva e il duo di trequartisti Candreva–Kastanos arretra in mediana compattando il team.

Sousa rivaluta la rosa: il rilancio di Kastanos e Pirola
Così posizionandosi i campani costringono spesso gli avversari a crossare o a concludere dalla distanza. La fase di attacco, pur aggressiva, non esaspera il pressing alto privilegiando equilibrio e presidio degli spazi. Sousa riesce a portare diversi uomini ad offendere senza sbilanciarsi alle ripartenze rivali. L’ex regista della Juventus va elogiato per il recupero psicologico e tecnico di giocatori ai margini con Nicola, su tutti Kastanos e Pirola, ora impiegati con continuità da titolari e tra gli artefici della rinascita.
Dall’analisi delle ultime sfide si evincerebbe come Gyomber sia tornato a comandare la retroguardia della Salernitana e Bohinen sia stato riposizionato nel cuore del centrocampo. Il senegalese Dia gioca di nuovo vicino alla porta avversaria, con immediati riscontri sul piano realizzativo, mentre Candreva appare libero di inventare e di concludere a rete, agendo dietro al centravanti e tra le linee difensive avversarie.

Iervolino guarda al futuro: De Sanctis tratta giovani di qualità
La salvezza risulta ancora matematicamente da conquistare ma De Sanctis avrebbe già lo sguardo rivolto al futuro, con il presidente della Salernitana Iervolino pronto a nuovi investimenti indirizzati sulle acquisizioni a titolo definitivo di giovani promesse. Il ds granata sarebbe intento a riallacciare trattative già condotte in passato e che riguarderebbero l’esterno Ruben Providence, un classe 2001 di proprietà della Roma ed attualmente in forza all’Hartberg, compagine militante nella massima serie austriaca.
Nel mirino dell’ex portiere dell’Udinese resterebbe anche un suo vecchio pupillo, l’attaccante Maupay, che fu tra gli obiettivi principali dell’ultima sessione estiva di calciomercato. L’orientamento dell’uomo mercato campano andrebbe nella direzione di assicurare al tecnico Sousa centrocampisti di qualità con la finalità di incrementare il possesso palla e provare a comandare il gioco. In quest’ottica potrebbe rivelarsi un giovane di valore su cui puntare il classe 2001 Bernabè, ora al Parma ma cresciuto nella cantera del Barcellona.