Mancano solamente tre giornate al termine di un campionato più acceso che mai soprattutto per ciò che riguarda la corsa salvezza. Ad eccezione della Salernitana, già retrocessa aritmeticamente, rimangono sei squadre impegnate a darsi battaglia fino all’ultimo secondo per scongiurare uno spiacevole scenario. Dal Cagliari al Sassuolo, passando per Frosinone e Udinese, da qui alla fine ogni punto può rivelarsi decisivo.
Proprio sulla bagarre che investe le zone basse di classifica è intervenuto Andrea Lazzari in ESCLUSIVA ai microfoni di FootballNews24. Il centrocampista bergamasco, attualmente svincolato, ha vestito le maglie di Cagliari e Udinese e ha fornito un proprio parere concentrandosi in particolare sulle sue ex squadre, fotografando la stagione di entrambe e analizzandone il momento di forma.
Flop Udinese, Lazzari: “Samardzic non è libero di testa, ho fiducia in Cannavaro”
In primo luogo, Lazzari si è concentrato sulla posizione dell’Udinese, terzultima in classifica, in maniera piuttosto inaspettata: “A inizio stagione non mi sarei mai aspettato che fosse così indietro. Avendoci giocato, mi dispiace che sia in questa situazione. Ha un calendario complicato, composto di molti scontri diretti, poiché affronterà Lecce, Empoli e Frosinone. Ogni squadra dovrà vedersela contro dirette concorrenti. Sarà una lotta accesa fino alla fine“.
Il campionato dell’Udinese è stata per l’appunto inaspettato, con i friulani coinvolti nell’aspra lotta per rimanere in Serie A, dopo 30 anni stabilmente nella massima serie. Lazzari ha analizzato la stagione dei bianconeri: “Purtroppo ci sono annate che non vanno per il verso giusto. L’ho vissuto anch’io in prima persona quando arrivai a Firenze nel 2011. Si parlava di Europa e ci siamo ritrovati a lottare per la salvezza, salvandoci a Lecce solo alla penultima partita. Cosa manca? È complicato dirlo. Sicuramente gli episodi non vanno nella direzione giusta, alcuni risultati mancano, poi subentra il fattore psicologico che ti influenza, soprattutto quando sei abituato a lottare per salvarti. Un po’ come il Sassuolo dopo l’infortunio di Berardi“.
Lazzari ha poi speso due parole anche su Samardzic, grande delusione stagionale: “È un grandissimo giocatore. Credo abbia un po’ risentito del mancato trasferimento all’Inter. Forse questo gli ha tolto tranquillità. Quando ti accostano alle grandi squadre, anche inconsciamente, pensi di dover risolvere da solo le partite. Se non sei sgombro mentalmente, fai molta fatica“. L’Udinese ha chiamato Fabio Cannavaro in panchina, assegnandogli la dura missione di risollevare la squadra: “Lo vedo bene. Ha recuperato partite difficili, contro squadre forti che stanno bene. È il caso della partita contro il Napoli, non quello dell’anno scorso ma pur sempre uno squadrone. I due pareggi consecutivi dimostrano che comunque la squadra c’è“.
Lazzari: “Ranieri ha dato un segnale”
Lotta salvezza che coinvolge anche il Cagliari, davanti all’Udinese di tre lunghezze. Esattamente come i friulani, Lazzari considera i rossoblù un gruppo vivo, che ha tutte le carte in regola per rimanere in Serie A, nonostante il periodo non felicissimo: “Se guardo la formazione, non avrei mai immaginato di vederlo tra le ultime alla fine del girone d’andata. È una squadra che conserva lo spirito di non mollare mai, di provarci fino alla fine. Ha recuperato diversi risultati. Per me ha qualcosa in più“.
Dopo una prima parte di stagione balbettante, trascorsa perennemente nei bassifondi della classifica, il Cagliari ha cambiato passo, specialmente a partire da febbraio. La scintilla è arrivata dopo che Claudio Ranieri è stato a un passo dal rassegnare le dimissioni. Anche Lazzari ha trovato una connessione con il buon girone di ritorno dei rossoblù: “Forse il mister ha voluto dare un segnale alla squadra. Il gruppo si è ripreso bene, ha messo in campo la grinta e la voglia di non perdere. Noto soprattutto che chi entra a partita in corso riesce comunque a essere decisivo. Per un allenatore è molto importante riporre la propria fiducia in ogni singolo interprete“.
L’acquisizione di continuità, ha favorito la risalita del Cagliari, tiratosi fuori dalla zona retrocessione, anche se non ancora salvo aritmeticamente. I sardi conservano comunque una certa grinta, soprattutto in casa, grazie al sostegno dei propri tifosi. Una spinta che lo stesso Lazzari ha sperimentato nei suoi anni in Sardegna: “Il carattere della squadra rispecchia quello del popolo sardo, la voglia di non mollare mai. I giocatori e il pubblico riescono ad amalgamarsi alla perfezione, soprattutto in casa. Anche quando giocavo io, la spinta del pubblico la avvertivo tantissimo. Sono stati tre anni molto belli, ci siamo sempre salvati con largo anticipo, un anno abbiamo persino sfiorato l’Europa. La curva si sentiva sempre“.
Chi si salva?
Cagliari e Udinese rimangono due squadre valide, con possibilità di artigliare una salvezza ancora da raggiungere, in un’autentica bagarre nei bassifondi della graduatoria. Andrea Lazzari è convinto che entrambe abbiano le carte in regola per centrare la permanenza in Serie A, nonostante il calendario complicato da qui alla fine, in particolar modo per i friulani: “L’Udinese ha solo sfide complicate, tre scontri diretti, contro squadre che hanno bisogno di punti (Lecce, Empoli e Frosinone ndr). Sarà dura per tutti, fino alla fine“.
Discorso simile per il Cagliari, atteso dal match contro il Milan, benché i rossoblù dovranno concentrarsi sullo scontro diretto del Mapei Stadium contro il Sassuolo, alla penultima giornata. In questo senso, Lazzari non ha dubbi: “Sarà la partita più importante“. Il centrocampista ha lasciato un pezzo di cuore in Sardegna, luogo da cui è partita la sua carriera ad alti livelli: “Ho un legame speciale con questa terra. Ci vado in vacanza d’estate, ho amici sia a Cagliari che a Udine. Chi preferisco? Se si salvano entrambe è meglio“.