La Coppa del Mondo di sci alpino è tornata in Europa con il weekend tra 10 ed 11 dicembre e, a parte una breve parentesi nel calendario maschile, non lascerà più il Vecchio Continente. Località protagoniste dell’ultimo fine settimana sono state Val d’Isere, per gli uomini, e Sestriere per le donne. Entrambe le tappe prevedevano prima una gara di gigante, seguita da una di slalom. Per quanto riguarda l’Italia dello sci alpino, anche questo weekend ha messo in luce alcune dinamiche già viste nelle precedenti uscite. La prima: a trascinare i colori azzurri nei risultati che contano è sempre il terzetto magico dell’attuale valanga rosa, Marta Bassino, Federica Brignone e Sofia Goggia. Seconda dinamica: dopo vari anni di difficoltà finalmente nuovi nomi e giovani stanno emergendo ed ottenendo piazzamenti non banali. Infine la terza, e negativa: proprio i veterani, quelli che hanno tirato il carretto quando alle spalle c’era poco, stanno clamorosamente mancando.
Oggi Bassino, ieri Goggia e Brignone in arrivo: il terzetto magico l’Italia femminile di sci alpino
Partiamo dal campo femminile dell’Italia dello sci alpino, il settore attualmente più in forma. Il magico terzetto composto da Goggia, Brignone e Bassino, a turno a seconda delle discipline e della loro condizione fisica, ottiene un successo dopo l’altro. Dopo la tappa canadese di Lake Louise tra 2-4 dicembre, con doppietta in discesa di Goggia ed un successo mancato nel superG, in casa sua a Sestriere è stata Bassino a portare in alto il tricolore. La cuneese, dopo il secondo posto nel gigante di Killington, sempre tra le porte larghe trova il suo primo successo sulle nevi del Belpaese. Una vittoria importante anche per come è arrivata: seconda dopo la prima manche, l’azzurra non si accontenta e vince davanti a quella che, probabilmente, sarà la sua maggiore rivale della stagione, la svedese Sara Hector.

L’unica del terzetto che finora ha mancato il podio è Brignone, ma segnali positivi ci sono: dopo un avvicinamento difficile a causa di dolori fisici, la classe 1990 ha stentato un po’ nelle prime gare. A Sestriere però, in seconda manche, è tornata a mostrare una sciata all’attacco che gli ha permesso di risalire fino al quarto posto. La valdostana d’adozione sta tornando a sentire buone sensazioni sotto gli attrezzi e, quando tornerà totalmente il feeling, riuscirà ad esprimere il suo miglior livello. Sulle nevi piemontesi Goggia invece non si è qualificata nel gigante. Poco male: la bergamasca non gareggiava in questa disciplina da gennaio, prima dell’ultimo infortunio, e deve ancora ritrovare la condizione nelle maglie più strette. Le sue specialità rimangono comunque le gare veloci che torneranno già nella prossima tappa di Coppa del Mondo a St. Moritz.
La valanga rosa non si ferma al terzetto magico: tante giovani in risalto a Sestriere
Il settore femminile non è però limitato al solo terzetto Goggia, Brignone, Bassino. Nella gare di gigante si stanno mettendo in luce Roberta Melesi ed Asja Zenere. La prima a Sestriere è arrivata solo al 28° posto, a causa però di un grave errore a metà tracciato. Per lei si tratta comunque della seconda qualificazione in due gare da inizio stagione e l’undicesima piazza ottenuta a Killington rimane a ricordare le sue qualità. Qualità che ha espresso anche Zenere: limitata negli ultimi anni dagli infortuni, la veneta, alla prima gara di Coppa del Mondo di quest’anno, trova subito un’ottima qualificazione e si conferma nella seconda manche con l’undicesimo posto finale.
Concludiamo questa panoramica sull’Italia femminile con la squadra di slalom. Da anni il Belpaese arranca, a livello di donne, tra i pali stretti. A Sestriere non sono arrivati risultati eclatanti ma dei segnali importanti si sono visti: ben quattro ragazze si sono qualificate per la seconda manche, su tutte la giovane Lara Della Mea con addirittura il nono tempo. Poi sull’ultimo tracciato non tutte hanno mantenuto le posizioni ma rimane il fatto che la giovane squadra del tecnico Roberto Lorenzi sta iniziando a battere dei colpi dopo tante gare anonime.
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Sci alpino, i numeri dell’Italia in Coppa del Mondo: le attuali dinamiche in campo maschile
Passiamo ora alla squadra maschile dell’Italia dello sci alpino. Nell’ultimo weekend sono scesi in pista, sulla difficile Face de Bellevarde di Val d’Isere, gli specialisti delle gare tecniche, gigantisti e slalomisti, questi ultimi al loro esordio stagionale. In tutte e due le gare si sono replicate le stesse dinamiche: ad ottenere piazzamenti buoni, se non ottimi, sono stati i nomi meno conosciuti al grande pubblico; i veterani, invece, sono decisamente mancati.
Tra gigante e slalom: i risultati dell’Italia a Val d’Isere

Il primo esempio si è visto nel gigante di sabato 10 dicembre: l’atleta più atteso, quello da cui ci si sarebbe aspettato un risultato almeno nei 10, Luca De Aliprandini è uscito di pista. Per lui l’ennesima inclinazione eccessiva che per la seconda volta, dopo Solden, si rivela fatale. Anche il secondo 1990 azzurro, Giovanni Borsotti, non ha fatto particolari faville, arrivando alla fine 24°. Sembrava profilarsi una nuova delusione per i tifosi dell’Italia ma, a riscattarla in parte, ci hanno pensato Simon Maurberger e, soprattutto, il giovanissimo Filippo Della Vite, classe 2001. Bravi entrambi a qualificarsi pur con pettorali alti, nella seconda manche non si accontentano ed attaccano: per loro 13° e 12° posto, i loro migliori piazzamenti in Coppa del Mondo nella disciplina.
Dinamiche simili si sono viste anche nello slalom maschile di domenica 11 dicembre. Per gli specialisti dei pali stretti si trattava dell’esordio stagionale e quindi le indicazioni arrivate da Val d’Isere vanno prese con le pinze. Sembra confermato, però, che anche quest’anno assisteremo a tante inforcate ed importanti rimonte da parte di tutti i possibili protagonisti. Tutti fattori che hanno caratterizzato anche la prestazione dell’Italia nel suo complesso, che però si sommano con le dinamiche in seno agli azzurri che abbiamo già descritto. I due nomi più conosciuti dal pubblico, il giovane Alex Vinatzer ed il veterano Stefano Gross, hanno entrambi steccato: ma se il classe 1999 ha inforcato quando stava sciando all’attacco per le prime posizioni, il classe 1986 non è proprio riuscito ad esprimersi in seconda manche, concludendo 24°.
Italia maschile dello sci alpino: sorprese dai giovani, deludono i veterani

Ecco che ancora, a salvare la baracca, ci hanno pensato i protagonisti meno attesi per l’Italia dello slalom: Tommaso Sala, 16°, e soprattutto Tobias Kastlunger. L’altoatesino classe 1999, ottenuta una bellissima qualificazione pur col pettorale 67, non si accontenta del suo primo risultato. Nella seconda manche ha attaccato più che poteva e firmato un ottimo tempo che, alla fine, gli ha permesso di risalire fino ad un eccellente 10° posto. Questa si tratta della prima top-10 ottenuta dagli azzurri in Coppa del Mondo di sci alpino da inizio stagione. Un ottimo segnale per tutto l’ambiente che questo risultato, e gli altri buoni piazzamenti, li abbiano raggiunti del nomi nuovi e giovani, dopo anni che si aspettava. È però preoccupante che nessun grande veterano, da Paris a De Aliprandini, fino Innerhofer e Gross, sia riuscito prima ad ottenerli. C’è da augurarsi che proprio le buone performance dei giovani spingano anche loro a tornare ai loro migliori livelli. La squadra maschile ne ha bisogno, adesso che la Coppa del Mondo per gli uomini vedrà quattro tappe di fila proprio in casa, in Italia.