La penalizzazione di 10 punti in casa Juventus ha fatto decisamente rumore, complice una vicenda con la quale l’ambiente bianconero convive da diverso tempo. Dopo l’iniziale -15 ricevuto nei mesi scorsi e il temporaneo annullamento dello svantaggio, la Corte federale d’appello ha confermato il -10 in classifica per i ragazzi di Massimiliano Allegri, portando la Vecchia Signora al settimo posto in classifica a 59 punti, a -5 dal piazzamento in Champions League.

La sentenza, però, non avrebbe affatto frenato le intenzioni della Juventus di ricorrere al Collegio di garanzia. Stando a Calcio e finanza, infatti, il club di Torino starebbe aspettando di leggere le motivazioni, disponibili entro dieci giorni dalla pubblicazione del dispositivo. Pubblicate le motivazioni, le tempistiche per il ricorso sarebbero di 30 giorni, come riportato da Tuttosport, così che la Vecchia Signora possa chiedere persino l’annullamento temporaneo del -10 in classifica, in attesa della decisione del Collegio.
Sentenza Juventus, il piano originale sulla penalizzazione
Nonostante l’assoluzione totale fosse, ovviamente, l’obiettivo principale degli avvocati della Juventus, l’evolversi dell’udienza di lunedì 22 maggio aveva spostato il focus su ben altri piani. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, nel momento in cui il Procuratore Chinè aveva illustrato la richiesta ufficiale di 11 punti in classifica, la Vecchia Signora avrebbe optato per contrattare la penalizzazione, riducendo il danno in classifica a 5 punti.

Tra le motivazioni principali, i legali bianconeri avrebbero evidenziato il danno economico per la società, accostando ogni punto perso ad un milione di incassi mancati. Tale strategia, comunque, non è andata in porto, arrivando alla sentenza conclusiva e già citata del -10 in Serie A. Per quanto riguarda i dirigenti indagati, invece, sono stati prosciolti Pavel Nedved, Paolo Garimberti, Assia Grazioli Venier, Caitlin Mary Huges, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano, come riportato da ANSA, nonostante la richiesta di inibizione per otto mesi.