In una stagione atipica, poiché interrotta a metà novembre dal primo Mondiale invernale, il campionato italiano di Serie A non ha smesso di regalare gol ed emozioni. Tra le big della Serie A c’è chi ha deluso e chi invece ha fin qui trascinato. A poco più di due mesi dal termine della stagione in corso vediamo i numeri dei vari bomber del nostro campionato, tra conferme, sorprese e anche qualche delusione.
Napoli, la coppia tricolore Osimhen – Kvaratskhelia
Sembra ancora difficile da credere ma ormai anche in Campania è finito il tempo per le scaramanzie. Dopo 33 anni lo scudetto è destinato a tornare a Napoli. A rendere possibile tutto ciò è stato e continua ad essere il lavoro di Luciano Spalletti, che nonostante le cessioni di Koulibaly, Insigne e Mertens prima dell’inizio della stagione ha potuto contare sull’incredibile apporto da parte dei nuovi arrivati Kim, Simeone, Raspadori e l’insostituibile Khvicha Kvaratskhelia.

È proprio il georgiano ad aver letteralmente spaccato il campionato da sconosciuto, mettendo a segno fino a qui 12 gol e 10 assist. Il vero bomber della squadra, nonché del campionato, è però Victor Osimhen. Alla terza stagione con i partenopei ha finalmente trovato la consacrazione, mettendo a segno 21 reti in 23 partite. Le reti segnate da i due giocatori compongono il 51% del totale di quelle realizzate dalla squadra in campionato. Con questi numeri per il Napoli la stagione da sogno potrebbe concludersi anche con il sogno Champions League
Juventus, delude Vlahovic e sorprende Milik
In una stagione turbolenta per il club torinese non è venuta a mancare la compattezza di squadra. Per Allegri infortuni e penalizzazioni non sono state un ostacolo, ma anzi un motivo per reagire con rabbia sul campo e tentare una scalata in classifica. La rincorsa al piazzamento nelle prime quattro non sembra impossibile nonostante il -15 ricevuto a campionato in corso. I bianconeri sono al momento il terzo attacco della Serie A per reti segnate, dopo Napoli ed Inter.

Con 8 reti all’attivo Dusan Vlahovic guida la classifica marcatori della Juventus. Un bottino un po’ scarso per un attaccante pagato più di 70 milioni, anche se fermato qualche mese da una pubalgia. Dopo di lui a quota 7 l’insospettabile Adrien Rabiot. A segnare gol pesanti e decisivi per la Juventus, visti i perenni guai fisici di Chiesa e di Di Maria, ci ha pensato il neo acquisto Arkadiusz Milik. Il polacco in prestito dal Marsiglia, fermo da fine gennaio ma prossimo al rientro, ha fin qui collezionato 6 reti in campionato e realizzato 1 assist.
Inter, Lautaro e il dilemma Dzeko – Lukaku
Per l’Inter di Simone Inzaghi in 27 gare di campionato sono maturate 9 sconfitte, 1 ogni 3 gare se si fa la media. Era dalla stagione 2011/2012 che i nerazzurri non perdevano così tanto. Al momento al terzo posto sotto la Lazio in classifica il club fatica a trovare una costanza, cosa ben diversa da ciò che invece avviene in Champions League. Con un Lautaro Martinez fin qui sempre impiegato in Serie A e con all’attivo 14 gol e 4 assist, il club milanese deve affrontare una questione delicata per quanto riguarda il reparto offensivo.

Per il tecnico restano ancora dubbi su quale sia l’uomo giusto da affiancare all’argentino in attacco. Il ritorno di Romelu Lukaku dopo la parentesi al Chelsea non ha reso contenti i tifosi. Per lui solo 3 gol messi a segno in soli 779 minuti giocati da inizio stagione. Il numeri di Edin Dzeko sono invece più postivi. Il bosniaco, capace di ricucirsi sempre più spazio grazie anche ai problemi del belga, ha segnato 7 reti e realizzato 4 assist. Per Inzaghi il finale di stagione rimane decisivo anche per la sua permanenza nella società.
Lazio, non solo Immobile per Sarri
In una stagione dove il Napoli gioca un calcio sopraffino e merita il distacco da tutte le altre un’altra squadra ha conquistato l’attenzione. Al momento seconda in classifica in solitaria c’è la Lazio di Maurizio Sarri. Al secondo anno nella capitale il club biancoceleste in campionato viaggia ad una media punti incredibile e concede poco in termini di gol, risultando essere la seconda miglior difesa con soli 19 gol subiti.

Da i due derby vinti contro la Roma all’eliminazione in Conference League. La squadra del tecnico ex Napoli e Juventus gioca un calcio elegante e ben organizzato. Le continue assenze di Immobile non hanno pesato sull’economia del gioco e della realizzazione di gol. Per il numero 9 campione d’Europa i centri in campionato sono 9, pari a quelli dell’esterno Mattia Zaccagni. Dopo di loro Felipe Anderson a quota 6, Luis Alberto a 5 e Milinkovic-Savic a 4. Per Pedro, vice per eccellenza ma di fatto uno dei giocatori con più presenze, solo 3 reti realizzate in 25 gare.
Milan, con Leao disperso ci pensa Giroud
L’entusiasmo rossonero per la vittoria dello scudetto della stagione passato sembra essere svanito nel nulla. Per Pioli l’avvio del 2023 è da dimenticare, nonostante il passaggio del turno in Champions contro il Tottenham. Attualmente in quarta posizione, a soli 3 punti sopra la sesta, il Milan ha pagato le scelte forse sbagliate fatte sul mercato. Gli acquisti di Origi e De Katelaere non hanno ripagato le aspettative e ciò si è riversato su i numeri in campionato.

Dei 44 gol realizzati 8 appartengono al francese Olivier Giroud e altri 8 al portoghese Rafael Leao. Se il primo ha quasi sempre risposto presente nel momento del bisogno per il secondo invece questa stagione ha palesato la sua inaffidabilità e discontinuità che gli sono anche costate un paio di panchine in gare decisive. Ad aggiungersi ai problemi ci sono anche le condizioni di Zlatan Ibrahimovic. Con ormai 41 anni sulle spalle lo svedese ha preso parte a sole 4 gare in campionato, realizzando un gol ininfluente su rigore nella sconfitta contro l’Udinese.
Roma, Dybala illumina ma manca Abraham
Con soli 35 gol in 27 partite la Roma di Mourinho si posiziona in quinta posizione in classifica. La partenza di Zaniolo non ha fatto particolarmente brillare il trio Dybala – Pellegrini – Abraham. L’argentino ex Juventus, più volte fermato da fastidi muscolari, risulta essere il più decisivo. La Joya ha fin qui messo a segno 9 gol e 7 assist in 20 partite. Per il numero 7 giallorosso invece numeri totalmente differenti. 22 gare, 2 gol segnati e 5 assist.

Se la stagione precedente era stata quella della consacrazione a Roma in questa l’inglese Tammy Abraham, oltre ad aver giocato di meno, è risultato anche meno utile alla causa. In 27 gare di campionato ha messo a segno solo 6 gol e partecipato a 4 assist. Il suo futuro ora appare lontano dall’Italia, e il sostituto per Mou potrebbe essere un altro componente della squadra: Andrea Belotti. Partito dietro al numero 9 per gerarchie, l’ex Torino nell’ultimo periodo ha ritrovato continuità in campo soprattutto in coppa, complici anche i continui stop degli altri attaccanti.
Atalanta, il futuro si chiama Rasmus Hojlund
Sembra ormai terminato il ciclo dell’Atalanta di Gasperini, una squadra al tempo fastidiosa da affrontare tanto quanto andare dal dentista, volendo citare le parole di Pep Guardiola. Fuori dalle coppe europee e solamente sesta in classifica (tenendo conto del -15 della Juventus) i bergamaschi sembrano aver perso la rotta. Complici di queste brutte prestazioni le inevitabili assenze di Zapata e Muriel, un tempo goleador della Dea.

I due colombiani, spesso acciaccati e non al top, hanno collezionato fin qui una rete a testa. A risolvere questo problema ci ha pensato Ademola Lookman. Il nigeriano ha fin qui giocato 26 gare, realizzato 12 gol e offerto 5 assist, sorprendendo tutti. La vera scoperta del campionato però è stata quella del giovane danese classe 2003 Rasmus Hojlund. Paragonato ad Erling Haaland l’attaccante nerazzurro si è pian piano ritagliato sempre più spazio in squadra, segnando 7 gol e fornendo 2 assist in campionato. Tutto ciò ha attirato l’attenzione di molti club in Europa, che già da quest’estate potrebbero portare grandi offerto al tavolo del club.