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La Serie A si appresta a vivere i suoi ultimi, decisivi, novanta minuti. Le due milanesi si sono continuamente avvicendate in testa per tutto il corso del campionato e si apprestano ora a presentarsi all’ultimo ballo non per sfilare e rendere il proprio inchino, ma per combattere la più importante delle battaglie, fino all’ultimo secondo. Dall’alto dei suoi 83 punti, il Milan guida la classifica e si accinge ad affrontare il Sassuolo in una Reggio Emilia che sarà invasa dal tifo rossonero. Alla squadra di Pioli basterebbe anche un pareggio, che pur potendo prevedere un arrivo a pari punti, non pregiudicherebbe la vittoria dello Scudetto in virtù dei risultati negli scontri diretti. Staccata di due lunghezze invece, l’Inter affronterà la Sampdoria a San Siro: i nerazzurri sono obbligati a vincere e dovranno al contempo sperare in una clamorosa capitolazione del Milan al Mapei Stadium.
Un Scudetto deciso all’ultima giornata è sintomo inequivocabile di un campionato avvincente e combattuto. Al di là delle critiche spesso mosse in merito al livello tecnico della Serie A, le squadre di vertice (e non solo) hanno dato vita a uno spettacolo al quale, complice il decennio d’oro della Juventus, da tempo non si assisteva. Non è infatti la prima volta che le prime della classe arrivano nell’ultima partita a contendersi il titolo: vi sono numerosi precedenti, pezzi di storia calcistici e memorie trionfali, talvolta tragiche, nell’album dei ricordi dei tifosi. Milan e Inter, tra fantasmi del passato e sogni di gloria, si accingono a un tesissimo scontro a distanza.
Serie A, il Milan di Zaccheroni alla conquista dello Scudetto 1999
L’ultima Serie A del millennio è un campionato colmo di stelle: l’Inter affianca Baggio a Ronaldo, tra le fila della Juventus brilla il futuro pallone d’oro Zidane. Il Milan accoglie Zaccheroni insieme al capocannoniere della stagione precedente Bierhoff, la Lazio schiera la coppia Salas–Vieri e le neopromosse Venezia e Perugia vedono fiorire l’eccezionale talento degli esotici debuttanti Recoba e Nakata. Bianconeri e nerazzurri, favoriti della vigilia per la vittoria finale, terminano il campionato rispettivamente in settima ed ottava posizione. Al terzo e quarto posto giungono rocambolescamente Fiorentina e Parma degli argentini Batistuta e Veron. A contendersi lo Scudetto sono infine la Lazio e il Milan, che recupera i sette punti di svantaggio nei confronti dei biancocelesti grazie a una serie di sei vittorie consecutive e pervenendo al sorpasso in vetta ai danni di questi ultimi solo alla penultima giornata.
La classifica a una partita dal termine dice Milan 67 punti, Lazio 66. La squadra di Zaccheroni affronta il Perugia in trasferta, la certezza dello Scudetto può giungere solo per mezzo di una vittoria. Contemporaneamente, la Lazio è impegnata nel match dell’Olimpico contro il Parma. Salas segna il gol del vantaggio al 27′, gli emiliani pareggiano nelle ripresa con Vanoli ma al 76′ è ancora l’attaccante cileno a riportare i suoi avanti, stabilendo il risultato finale di 2-1. Sul campo del Curi il Milan affronta una partita inaspettatamente difficile ma riesce a portarsi in vantaggio con i gol del carneade Guglieminpietro prima e di Bierhoff poi. Il gol al 79′ di Nakata su calcio di rigore riapre i giochi, tuttavia al termine dei novanta – sofferti – minuti, i rossoneri conquistano il sedicesimo Scudetto. I diavoli si cuciono dunque, all’ultimo respiro, il tricolore sul petto da outsider: il parallelismo con il Milan di Pioli può realizzarsi al tramonto di questa stagione.
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Serie A, la Lazio e lo Scudetto della rivalsa nel 2000
All’alba del duemila, l’Inter mette a segno il colpo – allora – più costoso nella storia del calciomercato aggiudicandosi per 90 miliardi di lire Christian Vieri. Il Milan risponde ai colpo dei nerazzurri ingaggiando un giovanissimo Shevchenko, capocannoniere poi del campionato da debuttante. La Lazio si assicura Salas e Veron per tentare nuovamente l’assalto allo Scudetto che beffardamente era sfuggito all’ultimo respiro del precedente campionato, tra le fila del Bari esordisce un giovane fantasista proveniente dalle giovanili di nome Antonio Cassano. L’Inter parte bene e si porta subito avanti, tuttavia le sconfitte nel derby e contro il Venezia ne compromettono il cammino e favoriscono l’ascesa al vertice della Juventus. La Lazio, distante nove lunghezze dai bianconeri, sembra non reggere il ritmo della capolista. La svolta, tuttavia, avviene nel giro di due partite: la vittoria nel derby con la Roma, contestuale alla disfatta bianconera contro il Milan, e la successiva vittoria nello scontro diretto contro la Juventus rimettono in corsa la Lazio a poche giornate dal termine.
La classifica alla vigilia dell’atto conclusivo vede i bianconeri a 71 punti, avanti di due punti sui capitolini. La Lazio affronta la debuttante e già salva Reggina tra le mura amiche. Simone Inzaghi apre le danze su calcio di rigore al 33′, Veron allo stesso modo raddoppia al 37′. Il cholo Simeone fissa al 73′ il risultato finale di 3-0 ma non basta, i biancocelesti prescindono dal risultato della capolista sul campo del Perugia. Sul capoluogo umbro intanto si abbatte una pioggia torrenziale, le squadre sono bloccate sul risultato di 0-0 su un terreno di gioco al limite della praticabilità. Date le avverse condizioni ambientali, Collina sospende il match al termine del primo tempo e la ripresa avviene solo dopo un’ora, con il match dell’Olimpico ormai terminato. La partita, tra le polemiche, riprende e al 50′ il Perugia trova il clamoroso gol del vantaggio grazie a Calori. Gli sforzi bianconeri sono vani, l’incontro termina sul risultato di 1-0 con la conseguente vittoria, a distanza di ventisei anni, del secondo tricolore della Lazio. Simone Inzaghi sa già come si vince uno Scudetto all’ultimo respiro.
Serie A, lo Scudetto della Juventus nel rocambolesco 5 maggio 2002
Ai nastri di partenza della centesima edizione del campionato di Serie A, le favorite sono la scudettata Roma di Capello e la Juventus guidata da Lippi. La stagione 2001/02 vede l’ascesa della favola Chievo, neopromossa e assoluta debuttante in massima serie, che guidata dall’esperto Del Neri va ad occupare stabilmente le posizioni di vertice trovando uno storico piazzamento UEFA alla fine del torneo. Il Milan zoppica e opta per il cambio di guida tecnica a campionato in corso con l’arrivo in panchina di Carlo Ancelotti, l’affaire Scudetto è appannaggio delle favorite e di un’Inter trascinata dalle prestazioni di un Ronaldo travolgente. Le tre squadre restano quasi appaiate per tutto il corso del campionato con i nerazzurri che, pur senza fuggire, mantengono saldamente la vetta. Alla trentatreesima e penultima giornata la classifica dice Inter 69, Juventus 68 e Roma 67: tutto si decide nell’ultimo atto previsto il 5 maggio.
Per letterati e maturandi, il 5 maggio non è altro che la celebre ode di Alessandro Manzoni in onore di Napoleone Bonaparte. Per gli appassionati di calcio, in particolar modo e con opposti sentimenti per juventini ed interisti, è anche una data talmente importante da essere diventata antonomatica per il suo peso storico. La Roma, che per conquistare il titolo deve sperare nel clamoroso tracollo delle altre due contendenti, vince grazie a un gol di Cassano la sfida esterna contro il Torino. La Juventus archivia in poco più di dieci minuti la pratica Udinese con i gol di Trezeguet, a due giri di orologio dall’fischio d’inizio, e Del Piero. Gli occhi sono dunque tutti puntati sull’Olimpico di Roma dove l’Inter capolista, assoluta padrona del proprio destino, affronta la Lazio.
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Gli ospiti vanno subito in vantaggio con il gol dell’ex ad opera di Vieri, risponde Poborsky al 20′ riportando in parità il risultato. Di Biagio dopo appena quattro minuti riporta in avanti i suoi ma allo scadere del primo tempo è ancora la meteora ceca a pareggiare i conti. Nel secondo tempo arriva il tracollo: la difesa affonda, Simeone prima e – ironia della sorte – Simone Inzaghi poi fissano il risultato sul 4-2. La Juventus si laurea campione d’Italia per la ventiseiesima volta, l’Inter in virtù del contemporaneo risultato della Roma scivola dal primo posto della vigilia al gradino più basso del podio. Le immagini della torcida juventina guidata dall’allora capitano Antonio Conte e le contemporanee lacrime di Ronaldo sono parte della storia calcistica italiana, ferita e gioia ancora vive nel cuore delle due tifoserie.
Serie A, l’ultima Inter di Mancini e lo Scudetto 2008
La Serie A 2007/08 vede il ritorno in massima serie della Juventus, retrocessa dopo Calciopoli, del Napoli e del Genoa, cadute entrambe in Serie C1 rispettivamente per fallimento e illeciti. I bianconeri per la rinascita si affidano a Ranieri, pervenendo inizialmente alla guida del campionato insieme alla Roma di Spalletti. Il Milan, fresco campione d’Europa, non trova in campionato la brillantezza mostrata nelle lucenti notti di Champions League e contende a una Fiorentina sorprendente il piazzamento al quarto posto. L’Inter, campione uscente, zoppica all’avvio e l‘Udinese guidata dai gol di Antonio Di Natale si afferma fin da subito come sorpresa del torneo. I capitolini inciampano e falliscono la fuga in prossimità del giro di boa, i nerazzurri di Mancini colgono l’occasione e conquistano la vetta, sfruttando l’incostanza dei rivali e accumulano un discreto vantaggio. L’Inter, tuttavia, dilapida progressivamente le lunghezze accumulate e la Roma, complici i continui passi falsi della contendente, tiene vivo il sogno Scudetto fino al termine.
Un solo punto separa la capolista dalla squadra di Spalletti alla vigilia della conclusione. L’Inter, reduce dal clamoroso pareggio casalingo con il Siena, si appresta ad affrontare il Parma in esterna mentre la Roma vola a Catania per giocarsi il tutto per tutto. I capitolini vanno subito in vantaggio con Vucinic, al Tardini invece il risultato è inchiodato sullo 0-0: il combinato disposto dei risultati vede la Roma campione d’Italia al termine della prima frazione di gioco. Nel secondo tempo Mancini mette in campo Ibrahimovic, la scelta si rivelerà decisiva ai fini dell’assegnazione del titolo. Lo svedese sblocca il risultato al 62′, raddoppia al 79′ e da il via all’estasi nerazzurra. A sancire il successo interista arriva il pareggio del Catania con Jorge Martinez a cinque minuti dalla fine, la Roma vede così svanire beffardamente un sogno che aveva visto concretizzarsi poco prima. L’Inter vince il sedicesimo Scudetto, il secondo consecutivo sul campo, ultimo dell’era Mancini alla vigilia dell’avvento di José Mourinho.