Serie A, salvezza cercasi: Sampdoria, Verona e Cremonese a rischio, Monza e Lecce volano

Dopo 15 giornate la parte bassa della Serie A dà i suoi verdetti parziali: male Sampdoria ed Hellas Verona, la Cremonese cerca ancora la prima vittoria

Edoardo Lazzari
13 Min di lettura

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Sosta mondiale, bocce ferme. L’attenzione del mondo si sposta in direzione Qatar e come uno stadio a fine partita si svuota di calciatori e tifosi, così la Serie A torna a riposare come non faceva da 15 giornate. Ma se a inizio campionato la classifica recitava tutti 0 nel tabellino dei punti, dopo tre mesi di campionato la situazione è certamente più movimentata. A sinistra spicca il Napoli di Luciano Spalletti, ancora in attesa di qualcuno che possa cancellare quello zero sotto la voce partite perse. Ad inseguire Milan, Juventus e Lazio, con quest’ultime fresche di confronto diretto che ha sorriso ai bianconeri di Massimiliano Allegri, con l’Inter sulle ali di Edin Dzeko a pari punti con i biancocelesti. Scorrono poi le varie pretendenti all’Europa fino ad arrivare alla Fiorentina decima, affiancata dal Bologna a 19 punti. Ma è a destra che la situazione merita analisi approfondite.

Partendo dal basso, la classifica recita Hellas Verona, Sampdoria e Cremonese, rispettivamente a quota 5, 6 e 7 punti. Il buco di sei punti che divide la terzultima dallo Spezia diciassettesimo è significativo, sintomo di una ultima parte di classifica spezzata in due. Dalla Salernitana dodicesima al Lecce in sedicesima piazza passano solamente due punti: un gruppone compatto all’inseguimento della parte sinistra della classifica formato da squadre così diverse nel loro momento di forma ma comunque forti di un ottimo vantaggio sulle ultime tre. Sintomatico un dato su tutti: delle venti squadre in Serie A solamente le tre in fondo alla classifica non hanno vinto almeno tre partite, con il dato più negativo appartenente alla Cremonese che a gennaio cercherà il primo successo stagionale ancora da conquistare.

Cremonese, Alvini gioca ma non vince: pareggiare non basta

Tra tutte le squadre in coda la Cremonese sembra un extraterrestre, un oggetto messo in un posto dove non appartiene. Attenzione, non che una neopromossa dovrebbe stare molto più su in classifica, ma a sorprendere della classifica della squadra di Alvini è il fatto che non sia arrivata ancora una vittoria. Soprattutto, rispetto a Sampdoria e Verona il club lombardo gioca un calcio propositivo, con degli interpreti interessanti e un mix i gioventù ed esperienza che di solito è la giusta ricetta per tentare la salvezza. Ma tutto questo non è bastato e le prime 15 giornate di Serie A hanno visto il club perdere in 8 occasioni e pareggiare 7 volte, molte di queste anche con grandi meriti.

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Alvini, allenatore della Cremonese

Il più recente 0-0 contro il Milan ha messo in mostra una solidità difensiva non indifferente, con i rossoneri sempre fermati dal protagonista indiscusso della stagione dei grigiorossi, il portiere Carnesecchi. Nel campionato della Cremonese a pesare non sono tanto le 4 sconfitte in avvio contro Fiorentina, Roma, Torino ed Inter o piuttosto le imbarcate contro avversari superiori come Napoli e Lazio, piuttosto l’incapacità di sfruttare al meglio gli scontri diretti per la salvezza. Il 2-2 contro lo Spezia è stato il primo match sprecato – 24 i tiri della squadra di Alvini – mentre grave è la sconfitta in casa contro la Sampdoria, con rigore sbagliato da Dessers in apertura e il gol di Colley al minuto 78 a decidere un match delicatissimo. Il recente 2-0 dell’Empoli mette in discussione il lavoro dell’allenatore: la squadra c’è, quello che sembra mancare è il cinismo delle grandi occasioni.

Sampdoria, non solo colpa di Giampaolo: tutte le difficoltà di Stankovic

Segni di ripresa non se ne vedono all’orizzonte per la Sampdoria e la cura Stankovic è sembrato un rimedio omeopatico a brevissimo termine. Subentrato il 6 ottobre 2022 dopo l’esonero di Marco Giampaolo, l’allenatore serbo arriva a Genova dopo otto giornate di campionato con i blucerchiati ultimi in classifica a 2 punti. I due pareggi erano arrivati, incredibilmente, contro Juventus e Lazio alla seconda e alla quarta di campionato con il gol di Gabbiadini a tempo scaduto a regolare i bianconeri.  Le quattro sconfitte consecutive contro Verona, Milan, Spezia e il 3-0 casalingo contro il Monza costano la testa di Giampaolo e la dirigenza blucerchiata chiama l’ex Inter in panchina. Subito pareggio corsaro in casa del Bologna con una formazione che vede solamente Vieira al posto di Gonzalo Villar nella proposta di un 4-2-3-1 più largo rispetto al soffocante 4-5-1 visto fino a quel momento.

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Stankovic, allenatore della Sampdoria subentrato a Giampaolo

La sconfitta con la Roma passa in cavalleria perché la prima vittoria stagionale arriva in Coppa Italia, con l’eliminazione dell’Ascoli ai rigori, seguita dalla finora unica vittoria in Serie A nella trasferta di Cremona già ricordata. Da quel momento in poi 4 sconfitte, 9 gol subiti e nessuno segnato, ma soprattutto un centrocampo mai veramente a fuoco. Stankovic tenta prima Yepes mediano contro il Torino, poi una linea a tre con Villar, Djuricic e Leris con la Fiorentina fino allo sperimentale 3-4-1-2 visto contro il Lecce, con Rincon vicino ad un disastroso Villar e l’esordio di Montevago a fianco di Gabbiadini in attacco. Confusione, tanta; risultati, pochissimi. Nella Genova sponda doriana c’è aria pesante, ma la dirigenza è stata chiara sul futuro: Sampdoria con Stankovic fino alla fine, anche perché sembrano scarseggiare soluzioni alternative che facciano credere nel miracolo.

Hellas Verona, tutto in discussione: Bocchetti non dà entusiasmo

Nonostante le vittorie della Cremonese ferme ancora a zero e il gioco disastroso della Sampdoria, ultimo in classifica è l’Hellas Verona. Il campionato dei veneti è detto fatto: oltre alla vittoria alla quinta giornata contro la Sampdoria, arrivata grazie a due gol in 4 minuti allo scadere del primo tempo, solo due pareggi hanno portato punti al mulino dell’Hellas. Le trasferte ad Empoli e a Bologna fanno ben sperare i tifosi gialloblù ad inizio campionato ma dopo la vittoria contro i blucerchiato tutto sembra andare male: per Gabriele Cioffi decisiva la sconfitta nel recupero contro la Salernitana, con al dirigenza dei veronesi ad esonerare il tecnico dopo le partite perse contro Lazio, Fiorentina ed Udinese.

Hellas Verona-esultanza
Hellas Verona, esultanza dopo il gol di Verdi contro lo Spezia

Cioffi out, dentro Salvatore Bocchetti. Nonostante il tecnico sia allievo della scuola di Igor Tudor nell’ottimo campionato 2021/2022, rispetto al nono posto conquistato nella scorsa stagione l’Hellas sembra sprofondata in un abisso di prestazioni e risultati. Il 2-1 incassato contro lo Spezia vale la decima sconfitta in campionato, record negativo che ha del clamoroso pensando anche alle ottime occasioni mancate contro Sassuolo, Monza e Salernitana. Al netto dei risultati, l’Hellas Verona si è spento: la partenza di Tudor direzione Marsiglia ha tolto entusiasmo ad una squadra che ha sofferto, sul campo, l’addio di Barak in prestito alla Fiorentina. Nonostante l’undici titolare possa potenzialmente reggere il livello delle altre in lotta per la salvezza in casa Verona manca entusiasmo e voglia di dimostrare, un morale bassissimo che non sembra potersi rialzare se non con un grande lavoro sull’emotività del gruppo.

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Le altre fuori dal tunnel: Spezia in bilico, quanto entusiasmo a Lecce

Staccate dalle ultime tre squadre della Serie A, le altre contendenti alla salvezza sorridono, o quantomeno non piangono. Quartultima c’è lo Spezia: la squadra di Gotti si è dimostrata piccola con le grandi e grande con le piccole, vincendo tutti e tre gli scontro diretti contro Verona, Sampdoria ed Empoli e facendo punti importanti nelle delicate sfide contro Sassuolo, Cremonese e Bologna. L’infortunio grave occorso a Dragowski nell’ultima di campionato complica il rientro dopo il mondiale, facendo calare un’ombra non indifferente sulle ambizioni dei liguri.

Esultanza Lecce
Esultanza Lecce

A 15 punti il Lecce di Marco Baroni vola sulle ali dell’entusiasmo, con le ultime due vittorie contro Atalanta e Sampdoria a scrivere tutt’altra classifica rispetto a quella vista nelle prime giornate. Dopo le prime 6 partite erano appena 3 i punti conquistati dai pugliesi ma la crescita del livello dei titolari ha regalato ai tifosi dei giallorossi nuove speranze di salvezza, soprattutto tenendo conto dei punti portati a casa contro Empoli, Cremonese e Monza.

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Monza e la cura Palladino, Dionisi stenta con il Sassuolo: Serie A ancora tutta da scrivere

Proprio il club lombardo di proprietà di Silvio Berlusconi è la sorpresa dei primi 15 turni di Serie A. In questo caso la scelta di sostituire Giovanni Stroppa, condottiero della promozione dello scorso anno, con il giovane Raffaele Palladino ha pagato molto più di quanto si potesse sperare. Dopo le 5 sconfitte consecutive in apertura di campionato l’ex calciatore di Genoa e Parma esordisce al meglio nel pareggio contro il Lecce e conquista nel turno successivo la prima vittoria del Monza in Serie A contro la Juventus grazie alla rete di Gytkjaer. La cura Palladino funziona e i lombardi vincono altre 5 partite, volando a quota 16 in classifica grazie anche ai 3 punti conquistati negli scontri diretti contro Sampdoria, Spezia, Verona e Salernitana. I gol di Carlos Augusto, Dany Mota e il capitano Pessina contro i campani hanno siglato una prestazione che conferma le grandi sensazioni.

Adriano Galliani e Raffaele Palladino, Monza @Foto Buzzi | AC Monza
Adriano Galliani e Raffaele Palladino alla presentazione del tecnico del Monza

In difficoltà invece il Sassuolo di Dionisi, quindicesimo a pari punti con il Monza. Ai neroverdi sta mancando continuità, con una palese flessione di performance nelle ultime uscite stagionali rispetto all’ottimo avvio stagionale in Serie A. Dopo i 12 punti nelle prime 8 partite stagionali le sconfitte contro Inter ed Atalanta hanno incrinato il cammino degli emiliani, che dopo la sudata vittoria contro l’Hellas Verona ha incassato ben 9 reti nelle 4 partite successive. Solo il gol di Pinamonti nel pareggio casalingo contro la Roma ha smosso la classifica dei neroverdi, attualmente impantanati nella parte bassa della classifica: a 50 e più giorni dalla ripresa del campionato la storia della Serie A è ancora tutta da scrivere e quella colonna di destra avrà ancora tante cose da dire.

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