Il turno di campionato di Serie A precedente alla sosta per le nazionali prevista a marzo è da sempre uno dei più importanti snodi stagionali in grado di indirizzare il prosieguo del campionato su un binario o su un altro. Lo sa bene Massimiliano Allegri che, grazie al gol di Filip Kostic, si è portato a casa il secondo derby d’Italia, con la Juventus che ha battuto l’Inter 1-0 allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro.

La disfatta contro i bianconeri ha lanciato più di un campanello d’allarme all’Inter che, proprio in virtù della sconfitta di domenica sera, ha perso la 9ª partita in campionato, raggiungendo una soglia raggiunta più di dieci anni fa, in occasione della stagione 2011-2012, chiudendo poi il campionato con un deludente 6° posto.
Inter, mai così male: i segnali di una crisi
La vittoria della Juventus per 1-0, la seconda contro l’Inter senza subire reti, ha consacrato la squadra di Massimiliano Allegri, rilanciatasi in classifica a -7 dal 4° posto o, considerando il rendimento sul campo, raggiungendo il +6 in classifica rispetto al 3° posto.

Sebbene nel post partita Simone Inzaghi non abbia voluto esporsi più di tanto sul match, alimentando le polemiche in occasione del gol e del presunto tocco col braccio di Adrien Rabiot che ha regalato la vittoria di corto muso alla Juventus, ciò che effettivamente ha contraddistinto la partita dell’Inter nel derby d’Italia è stata la disorganizzazione tattica vista in campo rispetto all’equilibrio mantenuto dai bianconeri.
A stupire, infatti, è stata la gestione della palla da parte degli uomini di Simone Inzaghi in alcuni momenti del match. L’episodio più eclatante è avvenuto al 95′, quando in occasione di una punizione dalla trequarti offensiva, l’Inter ha deciso di non lanciare il pallone in the box come gridava lo stadio, preferendo di giostrare il possesso a 35m dalla porta difesa da Szczesny, dovendo poi forzare un traversone prevedibile fatto preda dalla difesa della Juventus.

Non solo. Per quanto sia da dare un premio Oscar al trio di difesa della Juventus per come ha gestito il match nei 100 minuti, lasciando “poco e niente“, per citare un eufemismo di usato da Massimiliano Allegri nella conferenza post partita, durante la partita, a stupire sono state le scelte dei due terzini, Dumfries e Di Marco, che spesso sono arrivati a crossare in area quando Lukaku e Lautaro Martinez erano fuori da qualsiasi tentativo per poter impattare sul pallone.
Inter, la storia non evoca ottimi ricordi
La sconfitta nel derby d’Italia ha rappresentato per l’Inter la 9ª sconfitta in Serie A dal 2011-2012, un dato non ben augurante per i nerazzurri. In quella stagione, infatti, la beneamata ha chiuso il campionato al 6° posto con 58 punti, restando fuori dalla corsa per un posto in Champions League.

Sebbene l’Inter di punti ne abbia adesso 50 e le partite da disputare sono ancora 11, superare la soglia di 12 anni fa non sarà un problema, tuttavia a spaventare è proprio il raggiungimento di una delle 4 posizioni al termine del campionato, considerando 5 squadra racchiuse in 7 punti, con la Juventus che preme da dietro e che potrebbe, il prossimo 19 aprile, balzare davanti a tutte in caso di revoca della penalizzazione.

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