👁️‍🗨️ Acerbi, Juan Jesus e l’effetto Grande Fratello: è ora di dire basta

La vicenda Acerbi-Juan Jesus è diventata un reality, tra opinioni forti, altre errate ed altre non propriamente richieste. Il basso profilo è andato a farsi benedire: attorno alla Serie A è in onda uno stucchevole Grande Fratello

Luca Vano
4 Minuti di lettura

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Tra le pagine (web) di molti addetti ai lavori ed aspiranti tali se ne sono dette di ogni sul duello verbale e giuridico tra Acerbi e Juan Jesus. I fatti ormai sono noti anche a chi segue il calcio solo per passatempo, così come a chi purtroppo inzuppa il pane nella marmellata per trasformare il razzismo in una mera questione di tifo. Ce n’è per tutti, o quasi, sebbene sia indubbio che alla base di una giustizia funzionante vi sono le prove. E prove, in tali circostanze, non sono state rilevate.

L’effetto a cascata della sentenza proveniente dalla Procura si è diviso tra i fan del garantismo e gli indignati speciali. La verità, come sempre, sta nel mezzo ed allora è lecito chiedersi – come scrivevamo giorni fa anche su queste colonne – in che modo nel 2024 le telecamere in uno stadio come San Siro possano farsi sfuggire un labiale, così come interrogarsi sul perché Acerbi si sia mosso così celermente in campo per scusarsi con Juan Jesus. Ma poi basta: il rischio è l’effetto Grande Fratello.

Acerbi, Inter
Acerbi, Inter (Twitter @calciomercato.com)

Avvoltoi e incendi

Chi abbiamo in confessionale oggi? Sembrano chiedersi gli avvoltoi quotidiani che del razzismo se ne fregano il giusto, ma che con il mostro in prima pagina fanno colazione, pranzo e cena. Dalle parole di Tardelli che accusa in parte la Giustizia Sportiva a quelle di Gravina, che giocoforza la spalleggia, si è entrati in un vortice in cui il difensore dell’Inter e quello del Napoli sono stati trasformati nei Fedez e Chiara Ferragni del pallone. Uno spettacolo ai limiti dello stucchevole.

A cavalcare l’onda di polemiche anche la signora Acerbi, che ha ben pensato di rispondere istintivamente sui social a sentenza emessa e “spegnendo” l’incendio attorno alla figura del proprio consorte con 2L di benzina purissima. Infiammando così un clima che ultimamente sembra surriscaldarsi non solo grazie all’effetto serra, ma anche alla spasmodica volontà di ognuno di dire la propria.

Juan Jesus, Napoli*
Juan Jesus, Napoli*

Appello alla decenza

Vien da sé dunque richiedere espressamente di spegnere i microfoni, accendere il cervello e collegarsi sul pianeta Terra. Indipendentemente dal caso in questione, il razzismo esiste: e chi minimizza ne è totalmente complice, come testimoniano altrove i silenzi assordanti delle istituzioni spagnole dopo il pianto di Vinicius in conferenza stampa. Al contempo, esiste anche la giustizia che per fortuna si è dimostrata funzionante, non inciampando nella spinta dell’opinione pubblica e valutando solo le prove a disposizione.

Ciò significa che Acerbi non abbia detto nulla di offensivo? No, non vi è certezza. Ma vi è un pronunciamento che Juan Jesus proverà a ribaltare nelle sedi opportune, se dovesse agire per vie legali come filtrato nelle scorse ore. Un diritto sacrosanto e lecito che, quantomeno, si spera non venga inquinato da chi non riesce a togliersi la maglia di fronte ad un tema caldissimo a livello sociale. E attende soltanto la prossima puntata di un Grande Fratello di cui tutti, onestamente, abbiamo le scatole piene.