Dalla lotta per non retrocedere alla vetta della Serie B. Il passo può essere breve, talvolta brevissimo. Sebbene siamo solo all’ottava giornata della serie cadetta, le sorprese non sono finora mancate. Dagli inizi scoppiettanti a quelli più deludenti, passando per clamorosi passi falsi ed un equilibrio che domina incontrastato. O quasi, non per tutti. Tra quelle che possono considerarsi sorprese della Serie B c’è la Reggina, squadra dal rendimento incredibilmente costante. La capolista del secondo campionato italiano guarda tutti dall’alto, dal canto del suo attacco prolifico e di una difesa a dir poco impenetrabile. Un primato meritato, non certamente scontato. Da una parte i meriti degli amaranto, comandati da mister Inzaghi in maniera impeccabile, con un gioco a tratti spumeggiante. Dall’altra parte, impossibile non citare un inizio stagionale mediocre per squadre blasonate e dalle chiare ambizioni di risalita, tra cui il Genoa di Blessin ed il Parma.
Reggina, primato costruito in difesa: Gagliolo e Cionek sugli scudi
In un campionato lungo ed estenuante come quello cadetto i meriti dei successi sono logicamente degli attaccanti, ci mancherebbe: a loro il compito di trascinare le proprie squadre verso la gloria. Ma molto dipende anche dallo spirito di sacrificio della difesa, che deve dimostrarsi arcigna ed ostica, tatticamente preparata e mentalmente forte a subire le onde d’urto degli attacchi avversari. Quella della Reggina è la migliore del campionato, numeri alla mano: le sole tre reti subite nelle prime otto giornate di campionato rappresentano alla perfezione l’avvio dei calabresi, che fanno del Granillo il proprio fortino. Nelle quattro partite casalinghe fino ad oggi disputate, gli uomini di Inzaghi hanno infatti subito zero gol.
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Un ruolino di marcia casalingo immacolato, certamente. E se, nel prosieguo della stagione, la Reggina dovesse continuare a ritrovarsi nelle zone alte della classifica, non è detto che questo bunker possa essere così semplice da abbattere. Al contrario, ai tre gol subiti in trasferta sono corrisposte due sconfitte, dunque il trend fuori casa è evidentemente migliorabile. Chi comanda la retroguardia a difesa del portiere Colombi è l’esperienza degli scudieri Gagliolo e Cionek, veri e propri lussi difensivi per la Serie B. Il centrale ex Parma ha siglato anche un gol in campionato, mentre i profili che il tecnico Inzaghi è stato in grado di rivitalizzare maggiormente sono i terzini: a sinistra Liotti, a destra Pierozzi. Sempre in campo, sempre pronti a supportare la manovra d’attacco e reggere in difesa. Un gol per il primo, due per il secondo: ecco come 4 dei 17 gol segnati sono arrivati dalla retroguardia.
Reggina, quantità e qualità a centrocampo: Fabbian il gioiello
Nel 4-3-3 collaudato da mister Inzaghi il ruolo del centrocampista risulta determinante per le sorti della squadra. Gli amaranto dispongono di una mediana ben assortita, composta dalla giusta esperienza e da un tocco di sana imprevedibilità data dal talento di scuola Inter, Giovanni Fabbian. Per il giovanissimo classe 2003, sempre presente in campionato, tre gol all’attivo. Questo dimostra quanto il tecnico dei calabresi punti sull’apporto delle proprie mezz’ali, che devono essere abili nell’inserirsi e, perché no, concludere l’azione anche da fuori area. Da qui gli innesti degli esperti Hernani e Majer, rispettivamente ex Genoa e Lecce. Veterani della categoria, o comunque dal livello superiore per presenze anche in campo europeo, i due hanno sino ad oggi condotto in maniera impeccabile i compagni di reparto.
Tornando a Fabbian, si può affermare come il centrocampista sia stato parecchio decisivo per le sorti della Reggina nelle prime giornate del campionato cadetto. Nei larghi successi casalinghi contro Palermo, Cittadella e Sudtirol il classe 2003 ha sempre aperto le marcature o segnato il gol del momentaneo 2-0. Un rendimento altisonante, che in pochi si sarebbero aspettati: questo ha certamente attirato l’interesse di molte squadre, italiane e non, tra cui anche l’Inter, che ha girato il giovane in prestito nella scorsa finestra di calciomercato estivo. Chissà cosa riserverà il futuro.
Reggina, l’attacco brilla di luce propria: Menez la stella
I 17 gol segnati nelle prime giornate sono il biglietto da visita che la squadra calabrese affibbia al proprio nome prima di ogni partita. Di questi gol, 7 sono arrivati dall’attacco. Sintomi di come la squadra di Inzaghi sia ben collaudata e coesa tra i reparti, inseriti al meglio nel gioco e nella produzione offensiva. Ma anche di come gli esterni siano coloro che devono aumentare la pericolosità del reparto offensivo della Reggina. Luigi Canotto e Rigoberto Rivas hanno rispettivamente segnato uno e due gol fin qui, mettendo anche spesso e volentieri i compagni nelle condizioni ideali di segnare.
L’attaccante principale a disposizione di mister Inzaghi è però il fantasista francese Jeremy Menez, alla terza stagione al Granillo ed ormai bandiera del club. Tre gol per lui in questo inizio di stagione esorbitante, in cui si sta dimostrando anche capitano e leader carismatico degno di una squadra che, rispetto al pronostico della vigilia, sta ancora cercando di capire quelle che possono essere le reali ambizioni di classifica. L’ex attaccante del Milan ha giocato 574 minuti in Serie B, facendo registrare, oltre ai gol, anche due assist per i compagni. In attesa di Santander, prelevato in estate dal Bologna, Inzaghi continua a lavorare sul proprio numero 7, così come sulla promessa Gabriele Gori. Sempre in campo per spezzoni di partita, il numero 9 ex Fiorentina rappresenta più di una semplice alternativa a Menez, ma deve convincere il proprio tecnico a buttarlo sempre più frequentemente nella mischia.
In attesa degli scontri diretti, che sanciranno probabilmente i reali obiettivi di questa Reggina, il popolo amaranto si gode il primato e torna a sognare. Dopo anni difficili, passati tra la Lega Pro ed i bassifondi della Serie B, ora Reggio Calabria spera di tornare nel calcio dei grandi, dove grazie ai grandissimi Ciccio Cozza e Nick Amoruso si è divertita ed ha fatto divertire. Inzaghi potrebbe essere nuovamente l’artefice di una cavalcata storica, dopo quelle con Venezia e Benevento. Il Granillo è pronto a sostenere i suoi nel miracolo, che ha nome e cognome: Serie A.