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La parte finale della scorsa stagione ha riservato parecchie soddisfazioni alla Roma e ai suoi tifosi. Il trionfo in Conference League ha riportato i giallorossi a vincere un trofeo dopo anni e anni di astinenza, il tutto grazie all’apporto decisivo di José Mourinho, vincente già alla sua prima stagione nella Capitale. E proprio lo Special One ha avuto il merito, nel momento decisivo, di rispolverare uno dei perni della retroguardia romanista: Chris Smalling.
Tartassato dai problemi fisici nelle ultime 2 stagioni, l’ex difensore del Manchester United è rimasto più volte fuori a guardare i suoi compagni di squadra giocare. Una costante che si è riproposta anche nel momento in cui ha recuperato dagli infortuni, con Mancini e Ibanez che sembravano ormai averlo scavalcato nelle gerarchie. Tuttavia, da quando José Mourinho ha deciso di optare per la difesa a 3, Chris Smalling è tornato ad avere un ruolo da protagonista. In tal senso, l’apice è stato toccato proprio nella finale di Tirana contro il Feyenoord: l’inglese sfodera una prestazione mostruosa, chiudendo ogni spazio agli attaccanti olandesi, al punto da essere premiato dall’UEFA come Player of the match. Un segnale di speranza, verso la rinascita definitiva.

Smalling, Roma e ritorno: l’arrivo nella Capitale
Un profilo d’esperienza come Chris Smalling è sempre piaciuto alla Roma, che lo vedeva come un innesto indispensabile per rinforzare un reparto fragile come la difesa. Corteggiamento che si concretizza nel 2019, quando i giallorossi lo prelevano in prestito dal Manchester United. Nessuno, però, immaginava un rendimento così positivo; il classe ’89 si rivela uno dei migliori difensori del campionato, e diventa imprescindibile per la squadra di Paulo Fonseca, nella stagione 2019/20.
Per l’acquisto a titolo definitivo, però, serve uno sforzo molto importante. Infatti, il Manchester United non è molto disponibile a lasciar partire l’inglese, al punto che la trattativa si trascina fino agli ultimi istanti di calciomercato. Alla fine tutto si concretizza positivamente, ma in campo le cose non vanno così bene: poche presenze, tanti infortuni, e molti dubbi sul suo futuro. Incertezze che sembrano compromettere anche il rinnovo di contratto; sarà fondamentale, in tal senso, l’arrivo di José Mourinho, che sin dai primi giorni fa sentire importante Chris Smalling. Anche nei momenti più complicati, l’inglese ha avvertito la fiducia dello Special One, nonostante un passato non idilliaco ai tempi dei Red Devils. Ma si sa, il passato è passato.
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Smalling e il fantacalcio: di nuovo al top?
Se da un lato i tifosi della Roma sono speranzosi di aver, finalmente, ritrovato un ottimo difensore come Chris Smalling, dall’altro anche il fantacalcio guarda con attenzione al suo definitivo recupero. Sì, perché tutti hanno ancora negli occhi la grandiosa stagione d’esordio in Serie A; infatti, nel 2019/20, l’ex Manchester United disputa 30 partite, mettendo a segno 3 gol e 2 assist, con una fantamedia di 6,35. Numeri che, per un difensore centrale, sono grasso che cola. Un exploit che, però, non si ripete nel campionato successivo: 16 presenze, tanti problemi e rendimento drasticamente in calo.
Il campionato appena concluso, in tal senso, ha restituito il difensore con il vizio del gol ai suoi fantallenatori: infatti, Smalling in 27 presenze ha messo a segno 3 gol, ritrovando la vena realizzativa del suo primo anno. In più, anche la fantamedia è tornata ad alzarsi (6,46), riproponendo il suo nome come uno dei più gettonati. A questo punto, con queste premesse, è facile intuire come il suo potrebbe essere un profilo molto gettonato in fase d’asta; è difficile, infatti, trovare molti difensori che siano efficaci nel loro ruolo e, in più, abili a trovare il bonus pesante. Resta, chiaramente, l’incognita legata alle sue condizioni fisiche, che potrebbero fargli saltare diverse partite. Ma senza un esborso eccessivo, la sua presenza nelle rose potrebbe rivelarsi un ottimo affare. Con le valide alternative.