Ripercorriamo la storia del Southampton, partendo dalla sua fondazione su decisione di alcuni dirigenti ecclesiastici di una piccola parrocchia nel sud dell’Inghilterra , fino ad arrivare alla vittoria del trofeo più importante di questa squadra, la FA Cup attraverso le varie esperienze nella Premier League, massimo campionato d’oltremanica.
Il Southampton è una squadra che si è saputa ritagliare un piccolo spazio all’interno della storia del calcio inglese, all’interno di quest’articolo troverete tutta la sua storia, dalla sua fondazione, fino all’acquisto del finto cugino di George Weah, giungendo alla clamorosa vittoria della FA Cup, dopo aver affrontato nella finale di Wembley un favoritissimo Manchester United.

Southampton, l’aneddoto della fondazione
La fondazione di questa squadra sembra più un film che la realtà, nasce infatti su desiderio di alcuni dirigenti ecclesiastici della St Mary’s Church, con l’intenzione di creare una associazione per i giovani chiamata Southampton St. Mary’s e solo alla fine del 1885 andranno a creare una squadra di calcio, dopo 12 stagioni diventerà una società a responsabilità limitata ufficialmente riconosciuta, dal 2001 gioca in un nuovo stadio che è il St. Mary’s Stadium, il più grande dell’Inghilterra del sud, con 32500 posti a sedere.

Southampton, la storia del soprannome “The Saints”
Il soprannome di questi tifosi ha origini molto particolari, infatti, tutto deriva dalla fondazione del club, che avendo origini ecclesiastiche nel corso del tempo vennero soprannominati The Saints (“i santi”). Il primo stadio del Southampton è il The Dell inaugurato nel 1898, che presentava un architettura britannica, verrà poi demolito nel 2001 e dove una volta sorgeva il campo con il suo bellissimo prato oggi abbiamo il parcheggio di un condominio, dove all’interno possiamo trovare una casa dedicata a chi ha fatto la storia dei Saints, Matthew Le Tissier.

Southampton, da Le Tissier a Bale: storie di grandi campioni
Sono tanti i nomi che vengono ricordati dai fan del Southampton con nostalgia, a partire da Kevin Keegan 2 volte pallone d’oro in carriera, abbiamo poi giocatori che hanno iniziato la propria carriera in questa squadra per poi diventare grandi campioni in altre, come Gareth Bale e Alan Shearer quest’ultimo che in Premier League è ancora il miglior marcatore di sempre, non possiamo poi dimenticare chi ha fatto la storia di questa squadra come Matthew Le Tissier, ricordato dai suoi tifosi per i gol straordinari e per aver segnato l’ultimo gol prima della demolizione al vecchio stadio The Dell.
Southampton, come nasce lo stemma
Non sono tantissimi i loghi cambiati dal Southampton nel corso della sua storia, anzi possiamo notare che è rimasto quasi invariato, se non fosse per qualche piccola rifinitura al fine di migliorarne aspetto ed eleganza. Il primo stemma della squadra era semplicemente quello della propria città, mentre il secondo è stato appositamente progettato, da un tifoso che ha partecipato al concorso indetto dalla quadra per la formulazione del logo.
Lo stemma dei Saints ha una forma a scudo con la scritta Southampton che compare sul fondo, salendo abbiamo poi la rosa dell’Hampshire in riferimento alla contea in cui è situata la città, sopra alcune onde stilizzate che ricordano la caratteristica di città portuale dove partivano anche navi importanti per l’America come la Mayflower (nel 1620) e la RMS Titanic (nel 1912),gli ultimi particolari a colpire sono l’albero che simboleggia la nuova foresta, l’aureola sopra un pallone per le loro origine ecclesiastiche infine la sciarpa è un piccolo rimando ai tifosi.
Southampton, l’attenzione verso i tifosi
Il Southampton ha festeggiato il suo 135° anniversario nel 2020 che decise di festeggiare direttamente con i suoi tifosi, in un modo molto particolare, infatti, la società creò un’applicazione, che permise ai suoi tifosi di viaggiare nel tempo potendo incontrare tante leggende del club e di vedere il The Dell per l’ultima volta, i partecipanti si sono sfidati in un contest che permetteva di raccogliere dei punti e il miglior classificato ricevette un kit e fatto il tour del nuovo stadio direttamente con Le Tissier.
Ma le sorprese non finirono lì, perché il Southampton decise di cambiare lo stemma e la maglia per questa occasione, così al classico stemma venne aggiunto gli anni compiuti dal club, mentre la maglia venne rinnovata, venne sempre prodotta tramite la collaborazione con Under Armour e i colori restarono bianco rosso e nero, tutto il complesso è un omaggio ai primi anni di storia del club, nella maglia domina il rosso con una banda bianca che la taglia diagonalmente, mentre sulle maniche domina il nero.

Southampton, il cammino verso l’FA Cup
Sono tanti i ricordi e le soddisfazione dei tifosi raggiunti in questi anni, ma saranno probabilmente due gli eventi che quelli un pò più datati non potranno dimenticare, il primo ricordo è sicuramente quello della prima promozione storica nella massima lega inglese, con un secondo posto in classifica che arriva solo dopo due partite pareggiate contro il Leyton e il Manchester City, il quale vince la Championship e due anni dopo anche la Premier League
Il giorno più importante per questi tifosi arriva esattamente dieci anni dopo, nella stagione 1975/76 dove il Southampton arriva sul tetto d’Inghilterra vincendo la FA Cup per la prima volta nella sua storia, che fino ad oggi rimane anche l’ultima, allora era una squadra di 2° divisione e dopo una partita contro un Manchester United ai tempi favoritissimo, dai piedi di Bobby Stokes arriva il gol che porterà alla vittoria. Per quest’evento la regina d’Inghilterra consegnò la coppa personalmente e quella fu l’ultima volta che accadde in questa competizione.

Southampton, l’inganno di Ali Dia: il finto cugino di Weah
George Weah era uno dei più grandi calciatori africani degli anni’90, vincendo pallone d’oro e scudetto nella prima stagione con il Milan, scrisse così una pagina di storia di quell’epoca, per questo il suo nome in Europa era molto in voga ed erano tante le squadre alla sua corte che avrebbero fatto pazzie pur di portarlo via dalla squadra rossonera, La sua popolarità giocò però un brutto scherzo in Inghilterra.
Infatti, proprio in Premier League ci fu un giocatore che girò più squadre fingendosi suo cugino, lui era Ali Dia si finse un buon giocatore che avrebbe fatto presenza anche in nazionale, allora il Southampton lo ingaggiò per un mese, alcuni dirigenti erano scettici ma vollero comunque tentare, così lui si allenò con la squadra fin quando un giorno, dopo che ci fu una mancanza di giocatori scese in campo e giocò per 85′.
Il giocatore venne presentato in squadra un venerdì mattina in allenamento e subito non fece una buona impressione ai suoi compagni in particolar modo a Matt Le Tissier, che in una semplice partitella si rese conto che aveva difficoltà su cose molto semplici, in futuro dichiarerà che non credeva sarebbe resistito un mese, però inaspettatamente viene convocato per una partita dove giocherà addirittura. Matt Le Tissier ricorda: “Correva per il campo e sembrava Bambi sul ghiaccio, era imbarazzante da guardare…Dopo quella partita non si fece mai più vivo“.

Southampton, il legame con Armstrong e lo storico inno
Forse il più grande jazzista di sempre ma di questo non si è sicuri, l’unica sicurezza è che I Saints devono a lui il loro inno che dal 1950 continuano a cantare ininterrottamente, infatti, Louis Armstrong scrisse “When The Saints Go Marching In” nel 1927 su riadattamento di un’altra canzone scritta prima di questa, e risulta adatta per i tifosi del Southampton proprio per la parola “Saints” che rimanda sia alle origine ecclesiastiche del club ma anche al soprannome che ritrovano i tifosi del Souhampton.
All’inizio questa canzone era utilizzata nella marcia funebre nella città di New Orleans dove vi era il cosiddetto “jazz funebre“, era una vera e propria usanza in questi luoghi rendere omaggio cantando delle canzoni jazz, si usava infatti camminare con la bara avanti al corteo e una banda jazz che suonasse queste canzoni in sottofondo e questa era una delle più utilizzate.
Però i tifosi del Southampton non possono ritenersi completamente contenti, dato che la canzone in questione è stata letteralmente copiata dai tifosi del Tottenham, infatti, il loro coro è una chiara rivisitazione della canto originale dove a cambiare è una singola parola, la canzone diventa così: “When The Spurs go marching in“, ancora una volta gli Spurs peccano di originalità, non è infatti la prima volta che accade questa cosa dato che il loro inno originale è al suo tempo un vecchio canto popolare modificato che fa:”Glory Glory Tottenham Hotspurs” ovviamente ribattezzato in chiave moderna.