SPAL, notte fonda per il club di Tacopina: nove partite per sperare

La crisi della SPAL di Tacopina sembra non avere fine: a nove partite dalla fine della stagione, serve un miracolo per la salvezza

Stefano Fiamingo
13 Min di lettura

SEGUICI SUI SOCIAL

Appena sette mesi fa, il 13 agosto 2022, si è festeggiato il primo anno dell’avvocato italoamericano alla presidenza della SPAL. Nella prima stagione sotto la guida di Joe Tacopina, la formazione spallina ebbe un cammino poco soddisfacente: in panchina, dopo diciotto partite, Roberto Venturato prese il posto di Pep Clotet, mantenendo tuttavia invariata la media punti dell’esonerato tecnico catalano, e la squadra conquistò la permanenza in Serie B soltanto alla penultima giornata, superando per 3-0 il Frosinone.

Con l’auspicio che quello restasse un anno di transizione e assestamento, il calciomercato dell’estate 2022 rivoluzionò la rosa: il nuovo direttore tecnico Fabio Lupo allestì per la stagione in corso una squadra molto diversa, portando alla corte di mister Venturato giocatori che ai nastri di partenza fecero cullare persino sogni di promozione. Il presidente Tacopina illo tempore diede un undici in pagella alla campagna acquisti, sottolineando l’acquisto dei due attaccanti Gabriele Moncini e Andrea La Mantia.

Joe Tacopina e Fabio Lupo, Spal - @livephotosport
Joe Tacopina e Fabio Lupo, Spal – @livephotosport

SPAL, l’inizio stagione in Serie B è altalenante

L’esordio dei biancazzurri nella stagione 2022/2023 avvenne il 6 agosto ai trentaduesimi di finale di Coppa Italia, dove la SPAL superò in trasferta l’Empoli per 2 a 1 dopo i tempi supplementari. L’entusiasmo per il passaggio del turno, però, fu subito smorzato alla prima giornata di campionato: nel confronto con la Reggina giocato in casa il 14 agosto, proprio all’indomani della ricorrenza di un anno di gestione Tacopina, la formazione spallina subì la prima sconfitta stagionale, cedendo ai calabresi per tre reti a una.

Alla seconda giornata di Serie B i biancazzurri della SPAL apparvero decisamente più grintosi, riuscendo a conquistare un buon punto sul campo dell’Ascoli. La strada intrapresa sembrava quella giusta e alla terza di campionato, contro il Cagliari al Paolo Mazza, arrivò finalmente la prima vittoria stagionale grazie a un goal di La Mantia. Il trend favorevole proseguì nelle successive tre gare, ove gli estensi ottennero due pareggi in trasferta ed un’altra vittoria casalinga, stavolta contro il Venezia, al cospetto di quasi diecimila spettatori.

Il momento positivo dei biancazzurri, però, si esaurì presto e, dopo la sosta di settembre, quella che si presentò in campo alla 7a e all’8a giornata, rispettivamente contro Genoa e Frosinone, parve una squadra totalmente diversa: gli spallini offrirono due prestazioni opache, frutto di atteggiamento rinunciatario, carenza di idee e scarsa intensità di gioco, che si tradussero in due nette sconfitte.

Daniele De Rossi, Spal
Daniele De Rossi, SPAL @livephotosport

SPAL, fallisce il progetto Venturato: Tacopina chiama De Rossi

Nell’ambito della ristrutturazione dell’organico operata in estate Fabio Lupo, pur con qualche riserva, aveva deciso di confermare sulla panchina estense Roberto Venturato, nella speranza che, dopo la sofferta salvezza ottenuta la scorsa stagione, potesse riuscire nel progetto di riproporre a Ferrara il “modello Cittadella“. Alla guida dei padovani, infatti, il tecnico nato in Australia era riuscito a valorizzare i giocatori a sua disposizione e aveva ottenuto importanti risultati con una squadra costruita a basso costo.

Dopo le brutte sconfitte con Genoa e Frosinone, però, il club spallino dovette prendere atto che nella città degli Este l’esperimento era fallito. I biancazzurri avevano collezionato appena nove punti in otto giornate: troppo poco per una società che, seppur senza proclami, sperava di poter concorrere con le migliori del torneo. La sera del 9 ottobre, dunque, mister Venturato venne esonerato ed al suo posto fu chiamato Daniele De Rossi, alla sua prima esperienza da allenatore.

Quello dell’ex campione del mondo era un profilo diverso dal punto di vista caratteriale rispetto a Roberto Venturato. L’ex tecnico del Cittadella si era contraddistinto per la sua riservatezza e la sua austerità: anche a motivo di ciò, forse, non era mai riuscito ad instaurare un vero feeling con l’ambiente spallino, ed alcuni tifosi lo avevano con tono dispregiativo paragonato ad un prete di provincia. Negli ultimi tempi la sua squadra era scivolata in un atteggiamento difensivo e rinunciatario, e necessitava di una scossa emotiva.

L’arrivo di De Rossi fu fortemente voluto da Tacopina proprio per imprimere un’iniezione di fiducia ed entusiasmo alla squadra: i due si erano già conosciuti nel 2011, quando l’avvocato italoamericano era nella dirigenza della Roma ed aveva avuto modo di apprezzare il carisma e la leadership del ‘gladiatore’ giallorosso. L’arrivo dell’ex capitolino prospettava una rivoluzione anche sotto l’aspetto tecnico-tattico, prefigurando un gioco aggressivo basato su pressing, possesso palla e fluidità nella manovra d’attacco.

Giuseppe Rossi, Spal @livephotosport
Giuseppe Rossi, Spal @livephotosport

SPAL, non basta la grinta di De Rossi

L’avventura ferrarese di DDR non cominciò nel migliori dei modi. Dopo uno scialbo pareggio ottenuto sul campo del Cittadella, arrivò l’eliminazione ai sedicesimi di finale di Coppa Italia per mano del Genoa. Nel successivo turno di campionato, che segnò l’esordio casalingo di mister De Rossi, i biancazzurri travolsero per 5-0 il Cosenza. La squadra giocò ad immagine e somiglianza del proprio tecnico: pressione alta, possesso palla efficace e propositività lasciarono sperare che si fosse cambiata rotta alla stagione.

Ma si trattava di un’amara illusione. Da quel momento in poi la SPAL mancò l’appuntamento con la vittoria per ben sette partite, collezionando quattro pareggi e tre sconfitte consecutive, patite rispettivamente contro Benevento, Brescia e Modena. I tre punti arrivarono nella trasferta di Parma, alla penultima giornata prima del giro di boa, ma i biancazzurri chiusero il girone d’andata con l’ennesima sconfitta casalinga, stavolta ad opera del Pisa.

Nainggolan SPAL*
Nainggolan SPAL*

SPAL, ingaggiato Nainggolan ma è un mercato della discordia

La compagine estense si presentò alla sosta natalizia al 16° posto in classifica con 20 punti, tre in più del fanalino di coda Cosenza. La gestione De Rossi aveva prodotto fino a quel momento 11 punti in 11 partite, con una media leggermente inferiore a quella del tecnico Venturato, che aveva viaggiato alla media di 1,1 punto a partita. Il cambio di guida tecnica, tuttavia, non era da valutarsi negativo in toto: le prestazioni degli spallini erano spesso apprezzabili dal punto di vista dell’atteggiamento e della costruzione del gioco.

Vi erano, piuttosto, alcuni limiti strutturali nella rosa, cosicché durante il mese di gennaio si accesero i riflettori sulla finestra invernale del calciomercato. L’operazione in entrata più significativa fu quella che portò a Ferrara il fuoriclasse Radja Nainggolan, compagno di squadra di De Rossi ai tempi della Roma. A rinforzare il reparto d’attacco arrivò pure il centrocampista avanzato Giannis Fetfatzidis. Importante fu, inoltre, la permanenza in biancazzurro di La Mantia, nonostante le numerose sirene di mercato.

Se da un lato il mercato invernale tentò di dare nuova linfa all’asfittico reparto offensivo, dall’altro lato mancarono, probabilmente, alcuni interventi per consolidare la difesa e il centrocampo. Nelle prime tre partite disputate al rientro dalla pausa, la compagine estense ottenne una vittoria, un pareggio e una sconfitta. La performance più clamorosa, però, fu quella che si registrò durante la conferenza stampa del 3 febbraio, alla vigilia della gara SPALBari valevole per la 4a giornata del girone di ritorno.

Interpellato sulla campagna acquisti invernale, l’ex capitano romanista dichiarò apertamente di non essere affatto soddisfatto del lavoro di mercato svolto dal direttore tecnico Fabio Lupo, il quale, invece, due giorni prima si era detto contento delle operazioni effettuate, precisando di aver rispettato le richieste del tecnico spallino. L’attacco di De Rossi fu rivolto specificatamente allo stesso Lupo, colpevole, secondo lui, di non aver ascoltato le indicazioni dell’allenatore sulle caratteristiche dei giocatori da ingaggiare.

Massimo Oddo @livephotosport
Massimo Oddo @livephotosport

SPAL, via De Rossi arriva Oddo: KO contro il Frosinone

Dopo il j’accuse dell’ex centrocampista della Roma, la formazione spallina rimediò due ulteriori sconfitte, per mano di Bari e Venezia, che la fecero precipitare a due sole lunghezze dall’ultima posizione in classifica. Il KO con i lagunari evidenziò un’involuzione nella prestazione della squadra, apparsa profondamente sottotono, priva di agonismo, mai in partita. La conseguenza di una situazione così preoccupante fu l’esonero di Daniele De Rossi, che sulla panchina degli estensi ha ottenuto 15 punti in 16 partite.

Per guidare il club di Tacopina nell’ultima parte di campionato, il 14 febbraio scorso è stato chiamato un altro ex campione del mondo, Massimo Oddo, allenatore della promozione in Serie A del Pescara nel 2016. Pochi giorni dopo è stato ufficializzato pure il ritorno in biancazzurro dell’attaccante Giuseppe Rossi, che ha militato tra le file della SPAL nella scorsa stagione, collezionando 14 presenze e 3 reti.

Complice un calendario sfavorevole, l’esperienza dell’ex terzino di Lazio e Milan sulla panchina estense non è cominciata nel migliore dei modi. Dopo il pareggio in casa con il Como, gli uomini di mister Oddo hanno affrontato Genoa e Frosinone rispettivamente alla 26a e alla 27a giornata, rimediando due rotonde sconfitte. Il KO contro i ciociari ha determinato un significativo contraccolpo psicologico: il club di Ferrara, infatti, si è ritrovato all’ultima posizione solitaria nella classifica di Serie B guidata proprio dal Frosinone.

SPAL @livephotosport
Esultanza SPAL @livephotosport

SPAL, Tacopina eonera Lupo: nove finali per restare in Serie B

A ulteriore conferma che quella in corso passerà agli annali come una stagione travagliata, due settimane fa il presidente Tacopina ha deciso di esonerare Fabio Lupo: una scelta sorprendente che, secondo alcuni, sarebbe stata scatenata da un diverbio esploso via telefono tra l’avvocato italoamericano e l’ormai ex direttore tecnico spallino. Le turbolenze dell’extra-campo sono senz’altro specchio delle tristi notizie che continuano a giungere dal campo.

Dopo aver riassaporato il gusto della vittoria nella gara interna contro il Cittadella, la SPAL ha subito una pesante sconfitta nel fondamentale scontro salvezza con il Cosenza di domenica scorsa. Alla vigilia della trasferta di Bolzano, quando mancano nove partite al termine del campionato cadetto e la SPAL occupa l’ultimo posto della classifica in coabitazione col Brescia, mister Oddo ha il compito di compattare l’ambiente, cercando di tenere alto il morale e l’entusiasmo dei suoi giocatori.

A questo punto della stagione pesano poco la tattica, la tecnica e gli schemi di gioco: l’aspetto più rilevante è quella mentale. Ciò che conta è credere con convinzione nell’obiettivo della salvezza, per raddrizzare una stagione che, diversamente, risulterebbe disastrosa. La classifica di Serie B è impietosa, ma i biancazzurri hanno il dovere di lottare per una piazza che non ha mai smesso di credere nella salvezza: ancora nell’ultima partita casalinga contro il Cittadella gli spettatori presenti erano oltre settemila.

La prima di nove finali sarà SudtirolSPAL di sabato 18 marzo ed anche in questa occasione i supporter spallini saranno presenti in massa al fianco della squadra: la società di Ferrara ha, infatti, comunicato che sono ufficialmente esauriti i biglietti per il settore ospiti del Druso di Bolzano. L’appuntamento è per le ore 14:00. A parlare, come sempre, sarà il campo.

Condividi questo articolo