Spezia-Sampdoria 2-1, l’analisi tattica: ritmo ed intensità, Gotti batte Giampaolo

Il derby ligure tra Spezia e Sampdoria porta alla sosta gli uomini di Gotti col pieno di autostima, mentre fa sprofondare i blucerchiati di Giampaolo

Mattia Gruppioni
6 Minuti di lettura

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Pur non essendo sentito come la stracittadina tra le due squadre di Genova, il derby disputatosi sabato 17 settembre in quel del Picco di La Spezia ha regalato gol e spettacolo. Spezia e Sampdoria si sono affrontate in una cornice di pubblico degna dell’occasione. Intensità e furore agonistico sono state le arme principali da ambo le parti, coi padroni di casa vincitori per 2-1. Gli uomini di Gotti sono scesi in campo nel consueto 3-5-2, in cui Gyasi ha rivestito i panni della seconda punta ed Holm è stato confermato esterno a destra. Giampaolo – sostituito in panchina dal vice Conti perché squalificato – ha invece mandato in campo i suoi col 4-2-3-1, con Djuricic esterno a sinistra ed il confermato Leris a destra.

Spezia-Sampdoria 2-1, l'analisi tattica: ritmo ed intensità, Gotti batte Giampaolo
Esultanza Spezia, Spezia-Sampdoria

Spezia, la squadra gira e l’attacco segna: il Picco è un fortino

Ruolino di marcia davvero invidiabile per Gotti ed i suoi, almeno per quanto riguarda il percorso casalingo. Oltre ai pareggi contro Sassuolo e Bologna, sono arrivate due vittorie contro Empoli e, appunto, Sampdoria. Il Picco è la casa dello Spezia, in tutti i sensi. I bianconeri giocano un calcio propositivo, muovono la palla velocemente ed utilizzano benissimo tanto Reca sulla sinistra quanto la freccia Holm sulla destra. Nzola da prima punta e Gyasi a farne da sparring partner fan giocare in maniera ottimale il resto dei compagni, trovandosi a meraviglia.

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Proprio a riguardo del duo d’attacco, da segnalarne la prestazione. In termini di apporto alla manovra ed in termini di leadership: Nzola sembra un lontano parente di quello visto fino alla scorsa stagione. Appare in grado di caricarsi la squadra sulle spalle e trascinarla verso una salvezza che Gotti si auspica serena. Come testimonia la heatmap dell’angolano, tanti metri lontano dalla porta per lui, con giocate spalle alla porta per favorire il palleggio e gli inserimenti dei suoi. Nonostante i 13 palloni persi, Nzola ha fatto registrare il 75% di passaggi riusciti, 7 duelli vinti ed il gol decisivo per battere la Sampdoria. Capitan Gyasi, invece, vince 5 duelli su 5 tentati, realizza l’82% dei passaggi e perde solamente 6 palloni nell’arco dei 90′.

Chi manca nell’apporto alla manovra ed è meno preciso del solito è Simone Bastoni. Dopo due gol ed un assist realizzati tra le mura del Picco, la mezz’ala tuttofare di Gotti sembra leggermente fuori dal gioco. Per lui si contano 11 palloni persi ed un’ammonizione evitabile, ma comunque tanta grinta in mezzo al campo. Qualche metro più a sinistra rispetto a lui corre Reca che, assieme all’altro esterno Holm, ara letteralmente la corsia laterale. Sono proprio i due esterni a collezionare le occasioni migliori per gli spezzini, con lo svedese candidabile a migliore in campo. Da un suo cross radente arriva l’autogol della Samp e sempre da un suo traversone basso Nzola realizza il gol del definitivo 2-1 per lo Spezia. Perfetto per un centrocampo a cinque in cui si immola per la causa, con scorribande su e giù per la corsia che mettono in difficoltà Djuricic ed Augello.

Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria
Marco Giampaolo, allenatore della Sampdoria

Sampdoria, Sabiri non basta: a Giampaolo mancano idee offensive

Gli uomini di Giampaolo arrivano al derby ligure consapevoli del fatto che la partita possa diventare un vero e proprio spartiacque per la stagione. Dall’altra parte, il mister blucerchiato conosce benissimo quello che potrebbe essere il proprio futuro in caso di risultato negativo. Scesa in campo col 4-2-3-1, la Sampdoria sembra poter reggere l’urto intenso ed arrembante dello Spezia e passa in vantaggio con una perla del talento Sabiri. Ma da lì, il muro doriano si sgretola.

Caputo rimane isolato ed i dati spiegano la sua partita: 20 tocchi, poca presenza in area. Un unico tiro verso lo specchio della porta, nella ripresa, proprio quando in campo scendono anche – forse tardivamente – sia Gabbiadini che Quagliarella. Djuricic compie un lavoro fin troppo sfiancante dovendo badare ad Holm, si trova lontano dalla porta ed è recluso sulla corsia laterale, con poca possibilità di dar fantasia alla manovra. Chi sembra essere pimpante e costante per tutta la durata della gara è il marocchino Sabiri. Oltre la gemma rara e la balistica perfetta mostrata in occasione del gol, tante occasioni derivano dai suoi piedi e dalle sue giocate. 70 tocchi in mezzo al campo, 6 conclusioni tentate, ma poco supporto da parte dei compagni.

Giampaolo appare in evidente difficoltà, tanto nella gestione dello spogliatoio quanto nelle idee tattiche. Un cambio di modulo, passando alle due punte col trequartista alle spalle, potrebbe essere la soluzione ai problemi di gioco che la Samp sta mostrando. I due terzini parteciperebbero maggiormente alla manovra, non subendo la profondità avversaria, Sabiri si sacrificherebbe come interno di centrocampo, ma per dare spazio all’estro di Djuricic. Davanti, senza dimenticare l’acquisto estivo Pussetto, in tre a giocarsi due maglie: Caputo, il sempreverde Quagliarella ed il nuovo Gabbiadini.