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È Christian Pulisic a condannare l’Iran all’eliminazione in seguito alla sconfitta contro gli Stati Uniti: ieri 29 novembre al Al Thumama Stadium di Doha si è giocata l’ultima gara del girone B, una sfida che prometteva grande tensione e agonismo, anche a causa anche dei risvolti politici oltre che calcistici, e così è stato. L’undici di Carlos Queiroz era costretto a strappare almeno un pareggio per portare a casa il pass per gli ottavi a danno proprio degli USA: situazione che avrebbe permesso, con 4 punti, di scavalcarli e qualificarsi assieme all’Inghilterra, che ha passeggiato sulle macerie di un Galles troppo morbido.
L’analisi del goal di Pulisic
L’azione del goal arriva dopo un’ottima costruzione: sul rinvio del portiere americano Turner, gli Stati Uniti si distendono, mandando a vuoto la pressione alta dell’Iran spingendoli verso la propria porta. Nel ricostruire la dinamica degli eventi bisogna frammentare i movimenti di ogni giocatore e questi, in qualche modo, disordinano una struttura difensiva al punto da creare spazi da attaccare: in particolare partiamo dal centrocampista Hajisafi che segue inizialmente Weah, per poi lasciarlo al proprio terzino sinistro Mohammadi che stringe poi la posizione accanto al centrale Pouraliganji per seguire l’attaccante del Lille. La linea difensiva dell’Iran si allinea correttamente ma non segue l’inserimento di Dest, dimenticato da Taremi: l’attuale difensore del Milan mette in mezzo una bellissima palla per Pulisic, che si infila velocissimo tra Ramin e Majid, trafiggendo Beiranvand.
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Un’azione bellissima, agevolata però da diversi errori: prezioso il passaggio di McKennie, ma l’americano è troppo libero di lanciare, in una situazione simile di palla scoperta (quando il portatore non ha pressione e può lanciare la palla alle spalle di una linea difensiva) il centrocampista Ezatolahi doveva accorciare prima, ma l’errore principale è sicuramente di Taremi che non chiude la diagonale difensiva alle spalle del proprio terzino sinistro permettendo a Dest di effettuare l’assist decisivo. A quel punto è quasi impossibile contrastare l’inserimento di Pulisic, che attacca frontalmente una palla troppo invitante da sbagliare.
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Il calcio: un gioco di tempi e spazi
Ancora una volta, nell’epoca del pressing alto, degli spazi di mezzo e delle articolate costruzioni da dietro siamo quì ad analizzare un goal quasi “tradizionale”, frutto di errori di posizionamento che da sempre permettono la creazione di importanti occasioni: le diagonali difensive e le scalate laterali. Sono movimenti che un giocatore compie in fase difensiva al fine di garantire copertura alle spalle del proprio compagno, teoricamente semplici e meccanici, movimenti che nell’arco di una gara avvengono molto frequentemente, ma se anche una sola volta questi vengono meno o perlomeno non vengono eseguiti con i giusti tempi e spazi creano voragini che sono poi difficili da tamponare. Onore all’Iran che esce da questo Mondiale a testa alta. Gli Stati Uniti invece si qualificano meritatamente agli ottavi contro l’Olanda, che sfideranno al Khalifa International Stadium sabato 3 dicembre per una gara che promette colpi di scena.