Calcio e social si intrecciano, dando vita ad una seconda partita che molto spesso si imbatte in veri e propri dibattici. Questโultimi che pongono lโattenzione amplificando qualsiasi tipo di pensiero o considerazione. Tra errori arbitrali, comportamenti dei protagonisti principali e fake news, nella tastiera dellโinternauta si apre un mondo talvolta totalmente sconnesso dalla realtร .
Cosรฌ, il semplice commento rischia di diventare oggetto di insulti e trascendere in un avvenimento che esula completamente dai valori che il mondo del calcio prova a veicolare. Atteggiamenti che i club, in primis, devono essere abili ad inculcare nella mente dei propri tesserati. Specialmente se appartenenti ad una big, costantemente al centro dellโattenzione.
Una considerazione fondamentale che deve partire da un presupposto ancora piรน importante. La capacitร del singolo giocatore di gestire la propria immagine non da persona sconosciuta, ma pur sempre da personaggio pubblico. Da attore e protagonista di un avvenimento che oltre i campi di gioco si trascina in tutto quel che concerne la cronaca sportiva.
Parte proprio da questa premessa il rapporto che intercorre tra calcio e social. Un legame flebile, importante ma allo stesso tempo assai complicato. Una miccia che rischia di infiammarsi facilmente. Ma che necessita di essere accesa per raccontare, far ragionare e stimolare il tifoso. Pur sempre con il buon senso. Unโattitudine che talvolta rischia di non esserci.
Cosa cโรจ dietro un post?
Il mondo del calcio a livello comunicativo si รจ indubbiamente evoluto, come dโaltronde lโopportunitร insita ai giocatori di poter esprimere le proprie emozioni senza il filtro del mezzo televisivo. Dietro un post, il caso Acerbi-Juan Jesus ad esempio, un commento o una semplice foto cโรจ spesso lโattenzione di chi talvolta in modo morboso tende a decifrare il messaggio alterandone il contenuto.
Il problema infatti potrebbe nascere soprattutto da questo: da fama e popolaritร . Caratteristiche che potenzialmente possono rendere qualsiasi mossa social, seppur alle origini innocua, una bomba ad orologeria pronta a scoppiare. Perchรฉ il calciatore, o lโallenatore famoso, ancor prima di essere uomo รจ unโatleta. Costretto talvolta a rinunciare alla propria identitร personale.
La posta in palio dunque, specialmente in alcuni casi, รจ molto alta. Per questo dietro ad ogni post pubblicato in generale dagli sportivi non ci puรฒ e, non ci dovrebbe essere, improvvisazione. Talvolta perรฒ il confine viene superato, andando di fatto oltre determinati limiti. Ma quali? Difficile saperlo, anche se gli stessi protagonisti hanno idee molto chiare circa la questione.
I contributi di Jan Koprivec e Nicola Amoruso raccontano uno spaccato di quel mondo del calcio consapevole di quanto lโutilizzo del web in ottica comunicativa possa rappresentare sia un vantaggio, ma altrettanto unโinsidia. Questโultima che, seppur gestita dai rispettivi social media manager, molto spesso non rappresenta una vera e propria garanzia.
Jan Koprivec: โI social possono rovinarti la carrieraโ
Sentire la voce di chi in prima persona rappresenta una figura conosciuta รจ sempre un valore aggiunto. Un punto di partenza per capire quanta attenzione ci sia effettivamente da parte del mondo del calcio nei confronti dellโutilizzo dei social. Jan Koprivec, ex giocatore del Cagliari, con varie esperienze, tra cui Udinese, Perugia e nazionale slovena, ha le idee molto chiare.
โCredo che i giocatori, ma anche le persone comuni piรน in generale, quando pubblicano un contenuto devono rendersi conto che lo stesso puรฒ piacere o meno. Ma ci devono pensare su due volte prima di pubblicare una frase o una foto. Bisogna essere da esempio a prescindere. Non importa se sei famoso o menoโ.
E ancora: โPenso che se utilizzi i social nel modo giusto, questi ti possono aiutare in tanti aspetti. Ma dโaltro canto puoi anche essere giudicato piรน facilmente e per gli stessi giocatori piรน giovani puรฒ diventare un problema. Penso che i social possano farti del male e compromettere anche una carrieraโ.
Jan Koprivec ha anche sottolineato come il suo personale rapporto con i social sia tuttavia molto equilibrato: โIl mio utilizzo dei social varia. Nel senso che preferisco spendere il tempo libero con la mia famiglia o per qualche altro hobby. Mi capita perรฒ di utilizzarlo in ritiro. Giusto per vedere qualcosa ma nulla di piรนโ.
Nicola Amoruso โLa soluzione? Mettere a disposizione professionistiโ
Lโintervista rilasciata da Koprivec ha permesso di valutare il legame tra social e calcio dal punto di vista di un professionista, attualmente ancora in attivitร . Il contributo rilasciato da Nicola Amoruso, ex attaccante della Juventus, invece ha consentito di analizzare il quesito con lโesperienza di chi da prima calciatore e poi dirigente conosce il mondo del calcio a 360ยฐ.
โIl rapporto tra i calciatori ed i social media รจ complesso. Da un lato, offre la possibilitร di interagire con i tifosi, condividere momenti personali e gestire la propria immagine. Dallโaltro, puรฒ portare a critiche e pressioni eccessive se usato maleโ. Le parole di Amoruso offrono un assist importante, una soluzione che potrebbe veicolare lโapproccio comunicativo al web.
โPenso sempre piรน che ci sia bisogno del supporto di professionisti soprattutto inizialmente, quando un calciatore si approccia al calcio che conta. Metterei a disposizione figure in grado di educare ai social che rappresentano una parte oramai importante anche del mondo del pallone. Lโattualitร ci dice che i social sono assolutamente fondamentali e utilizzarli bene ancora di piรนโ.
Un punto di vista quello dellโex Juventus molto importante su cui i club, non solo quelli piรน blasonati, dovrebbero soffermarsi. Anche perchรฉ, come afferma lo stesso Amoruso, le critiche ai social risultano fuorvianti. Dal momento in cui gli stessi, se utilizzati nel modo corretto, rappresentano un ottimo biglietto da visita o comunque una conferma positiva allโimmagine del calciatore.
Calcio e social: il caso Cherubini
Il rapporto tra social network e mondo del pallone รจ assai complesso. Proprio per questo le societร specialmente di Serie A e B si stanno approcciando alla questione attraverso la figura del social media manager. Quel che invece rischia di sfuggire di mano รจ lโutilizzo dei canali tematici da parte dei tesserati. A partire dal talento in erba fino a giungere al campione giร affermato.
Anche perchรฉ se questโultimi raramente compiono mosse impensate, per il giovane calciatore indirizzato ad un futuro nel mondo del calcio, con poca esperienza, รจ certamente piรน difficile riuscire a gestire in modo giusto la presenza sulle diverse piattaforme. Lโultimo caso che ha destato scalpore ed indignato lโopinione pubblica รจ quel che รจ accaduto a Luigi Cherubini.
Il Primavera della Roma finito giustamente nel mirino delle polemiche per aver taggato alcuni amici in un post indegno, relativo allโuccisione della povera Giulia Cecchettin, ne รจ lโesempio. Tuttavia, una premessa รจ dโobbligo, ovvero la stessa smentita del giocatore che si รจ difeso asserendo di essere stato oggetto degli hacker.
Vittima o carnefice, la questione accaduta a Cherubini racconta quanto lโattenzione dei tifosi nei confronti dei passi social delle giovani promesse รจ alta. Quasi pari a quella di giocatori giร molto affermati, che tuttavia non sono esuli da passi falsi. Una circostanza da non sottovalutare, proprio perchรฉ rischia di compromettere lโimmagine in modo assai pericoloso.
Ecco perchรฉ le considerazioni di Amoruso, aggiunte alla testimonianza di Koprivec, pongono la luce su quel che potrebbe essere unโeventuale soluzione. A partire dalla presenza di professionisti dediti a istruire il giocatore, fin dal settore giovanile. Un presupposto molto importante che apre scenari che potrebbero palesarsi a breve.