Aubameyang, goal, look ed esultanze stravaganti: l’uomo partito dal Gabon per rilanciare il Barcellona

Redazione
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Pierre-Emerick Emiliano François Aubameyang è un calciatore francese naturalizzato gabonese, attaccante o esterno del Barcellona e della nazionale del Gabon, presso la quale ricopre anche il ruolo di capitano. Nasce a Laval, nel nord ovest della Francia, da madre spagnola e padre gabonese ed ex-calciatore. Quest’ultimo, meglio conosciuto come Yaya, è stato un calciatore e, negli anni d’infanzia di Pierre, ha ricoperto il ruolo di scout al Milan. I primi passi calcistici vengono mossi presso le giovanili della squadra della propria città, lo Stade Lavallois. Da qui si accaserà al Rouen per diversi anni, approdando successivamente al Bastia. Club corso che gli funge da vetrina per l’approdo presso la prima grande piazza in carriera: il Milan.

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Aubameyang con la maglia del Gabon
Aubameyang con la maglia del Gabon

Aubameyang, dal Milan verso la ricerca della gloria

In rossonero prosegue la dinastia dei fratelli Catilina e Willy, entrambi con sporadiche apparizioni tra settore giovanile e prima squadra. Pierre brilla sin da subito nella Youth Cup del 2007, divenendone capocannoniere e trascinando dunque il Diavolo sino alla finale terzo/quarto posto, prestazioni valsegli il premio di miglior giocatore del torneo. Un Milan in cerca di un disperato colpo di reni sul calciomercato per addolcire i propri tifosi fa ronzare nella mente di Adriano Galliani un solo nome: quello del Gaucho. I 15 milioni necessari a portare a termine l’operazione necessitano di esser ricavati dalle cessioni, una su tutte quella del promettente gabonese. L’allora ad milanista stravede per l’esterno d’attacco, tuttavia sa che per portare RonaldinhoSan Siro il suo sacrificio è necessario. Da qui la serie di infruttuosi prestiti verso Digione, Lille e Monaco. Nonostante disputi un discreto numero di partite, Aubameyang trova solamente 12 reti in tre anni, troppo poche per valergli la conferma in uno dei citati club.

Il primo passo verso la grande scalata europea è il gradino Saint-Etienne. Dopo il prestito del gennaio 2011, il club si convince a riscattarlo il dicembre dello stesso anno per una cifra attorno al milione di euro. Qui Pierre-Emerick viene posto al centro del progetto tecnico dei les verts, togliendosi diverse soddisfazioni tra cui la prima tripletta (messa a segno contro il Lorient) e la carica di vice-capocannoniere della Ligue1 alle spalle del solo Zlatan Ibrahimovic. La duttilità del giocatore, in grado di dispiegarsi su ambo le fasce così come da prima punta, unita alle grandi doti fisiche e tecniche convince il Borussia Dortmund all’esborso di 15 milioni di euro nell’estate del 2013 per acquisirne le prestazioni a titolo definitivo.

Aubameyang, esultanza Borussia Dortmund
Aubameyang, esultanza Borussia Dortmund

Aubameyang, gli anni gialloneri

L’esordio in maglia giallonera marca il primo passaggio verso il divenire un’icona del calcio moderno. Look ed esultanze stravaganti unite al lusso sfrenato delle proprie supercar fanno di Aubameyang un giocatore iconico per i propri eccessi, sempre circoscritti al terreno di gioco. Ciò non basterebbe se non abbinato ad una presenza in zona gol con pochi eguali in Europa, come dimostrato sin dall’esordio con le vespe. Tripletta alla prima in Bundesliga a far suonare un campanello d’allarme rimasto attivo sino al 2018 per i difensori militanti nel campionato tedesco.

Sotto la sapiente guida di Jurgen Klopp il BVB si rende protagonista di annate entusiasmanti, esaltato dai tenori Reus, Gotze, Hummels, Gundogan per citarne alcuni. Tanta classe e tecnica, capitalizzata dal puntero gabonese in grado di accumulare oltre 140 reti negli anni di militanza in Germania. I trofei vinti non abbondano, complice anche l’infermabile schiacciasassi Bayern a cannibalizzare campionato e coppe. Tuttavia l’armata di KloppAuba, oltre a guadagnare consensi e simpatie in giro per l’Europa come una delle squadre più amate di quel decennio, si toglie lo sfizio di ben due Supercoppe di Germania. Terzo ed ultimo trofeo di quest’avventura che giunge al termine dell’annata 2017, la migliore in carriera dal punto di vista realizzativo conclusasi con 31 reti all’attivo in Bundes e titolo di capocannoniere, con la vittoria della Coppa di Germania che porta la sua firma.

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Aubameyang esultanza, Arsenal

Aubameyang, ‘London Calling

La parentesi più positiva della carriera di Pierre-Emerick si conclude in maniera amara. Le frizioni sempre più frequenti con il club giallonero lo portano, nel gennaio del 2018, ad accasarsi all’Arsenal. Il London Calling per il gabonese costa una cifra record nella storia del club, pari a circa 65 milioni di euro. La parte finale di stagione vede un Auba brillare con ben 10 reti in appena 14 apparizioni. La stagione successiva la stella dell’ex Dortmund brilla anche grazie alla straordinaria partnership instaurata col compagno d’attacco Alexandre Lacazette. La stagione è ricca di soddisfazioni, 22 reti e titoli di capocannoniere ad ex aequo con Mané e Salah, e gran cavalcata in Europa League, interrotta solamente dai rivali cittadini del Chelsea nella finale di Baku. Altro giro altra corsa ed altra annata di conferme e per il bomber gunner, divenuto anche capitano del team allenato da Unai Emery, che mette a segno nuovamente 22 reti in Premier League, questa volta secondo solo ad un rinato Jamie Vardy.

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Pierre Emerick Aubameyang, attaccante dell'Arsenal
Pierre Emerick Aubameyang, attaccante dell’Arsenal

La moltitudine di reti segnate nel biennio gli valgono il record di giocare più veloce di sempre a raggiungere le 50 reti in maglia Arsenal. Non solo, l’annata 2019/20 vale il trionfo in FA Cup, marchiata a fuoco da una sua doppietta, ai danni del Manchester City. A distanza di soli 20 giorni mette a segno la rete dell’iniziale vantaggio, poi annullato dal gol di Minamino, ed il rigore decisivo per trionfare nel Community Shield. Questi restano gli unici due trofei alzati al cielo con la maglia dei gunners, entrambi da capitano ed entrambi da primo capitano africano della storia nel conseguire questo risultato.

Il concludersi dell’esperienza inglese è un lungo strascico verso l’inevitabile rottura con società ed allenatore. Prima la malaria contratta in Nazionale e successivamente gli infortuni: Pierre gioca poco e segna meno, negli ambienti Arsenal incominciano i primi mugugni sulle sue condizioni tacciandolo di giocatore ormai al capolinea della carriera. Lo smacco decisivo giunge il 15 dicembre del 2021 con la mancata convocazione da parte del tecnico Mikel Arteta in occasione della gara col West HamAuba finisce fuori squadra ed ai margini del progetto. Gennaio arriva come una scialuppa di salvataggio nella carriera del gabonese, la nave al largo issa a poppa una bandiera catalana: è Barcellona.

Aubameyang, Barcellona
Aubameyang, Barcellona

Aubameyang, rinascita col blaugrana nel destino

Il calendario recita 1 febbraio 2022 quando le parti in causa giungono ad una rescissione consensuale del contratto. Pierre è libero dalla morsa opprimente dell’Arsenal e può alzarsi leggiadro in cielo, così nell’esultanza così in aereo: road to Barcelona. Nonostante alcune complicazioni per ultimarne il tesseramento, Auba ha il bluagrana dipinto nel destino e non può non vestirne la maglia. Dall’addio al Milan per dar maggior sostanza al gruzzoletto di Galliani per giungere a Ronaldinho, prossimo all’addio al Barcellona, sino a giungere in quella stessa piazza. Con buona pace del nonno di Pierre-Emerick al quale il nipote promise che un giorno avrebbe giocato per i galacticos, il ragazzo partito da Laval è pronto a scendere in campo con la maglia del Barça.

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Aubameyang, Barcellona
Aubameyang, Barcellona

Il 6 febbraio 2022 è la data del debutto ufficiale in Liga contro l’Atletico Madrid, i giorni a seguire invece, sono quelli di tante prime volte: dalla prima in Europa League sino alla prima doppietta. Tante prime volte ci sono state e tante altre prime volte ci saranno per un matrimonio tra giocatore e club iniziato in maniera idilliaca. Tante prime volte si, nessuna però lontanamente avvicinabile alla gioia incommensurabile della vittoria del Clasico con il proprio nome e cognome impresso doppiamente nella storia di questa leggendaria sfida. Minuto 29 per il gol ad aprire la gara, minuto 51 per quello che invece sigilla definitivamente il risultato sull’impronosticabile 4-0. Nel mezzo, soli 4 minuti prima, anche un assist per la rete del compagno Ferran Torres.

Il nuovo corso blaugrana è iniziato sotto la guida Xavi, il nuovo capitolo della vita e carriera di Pierre-Emerick Aubameyang è iniziato con il logo del Barcellona cucito sul petto. Due storie destinate ad intrecciarsi ancora dal passato milanese di ed ora destinate a scrivere importanti pagine di storia assieme. E come detto da Pierre, un saluto a chi lo tacciava di essere un giocatore ormai finito.

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