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A seguito della netta vittoria all’esordio al Roland Garros ai danni di Yoshihito Nishioka per 6-3 6-1 6-0, Novak Djokovic in conferenza stampa si è espresso sulla scelta del torneo di Wimbledon di escludere gli atleti russi e bielorussi dalla competizione, e sulla conseguente decisione dell’ATP di non assegnare punti valevoli per il ranking in questa edizione del torneo londinese. “A livello personale mi ha influenzato negativamente, non avrò l’opportunità di giocare e difendere i miei 2000 punti a Wimbledon” ha affermato il serbo, detentore del titolo. “Gli organizzatori non ne hanno discusso con nessuno dell’ATP o con nessun singolo giocatore, o con giocatori russi o bielorussi, solo per comunicare e capire se esiste un terreno comune in cui entrambe le parti potrebbero arrivare a un compromesso. Quindi penso che sia stata una decisione sbagliata. Non l’appoggio affatto. Ma in questi tempi è una questione molto delicata e, qualunque cosa tu decida, purtroppo creerà molti conflitti, molta separazione invece che unificazione“.
Djokovic sulla decisione dell’ATP: “è tutto abbastanza ingiusto”
Il n.1 del mondo non ha però risparmiato critiche anche nei confronti della decisione dell’ATP: “Sento che anche l’ATP avrebbe potuto trovare una via di mezzo. Avrebbero potuto rimuovere i punti di quest’anno, ma avrebbero potuto congelare quelli dell’anno scorso, proprio come hanno fatto durante la pandemia” ha dichiarato. “È tutto abbastanza ingiusto, personalmente ho perso 4.000 punti quest’anno a causa di decisioni politiche. Quindi sia io che i tennisti che hanno fatto bene l’anno scorso non solo non avremo la possibilità di vincere punti, ma non possiamo difenderli. È una situazione davvero unica e strana, devo dire. Naturalmente, un Grande Slam è sempre un Grande Slam. Wimbledon per me è sempre stato il torneo dei miei sogni quando ero bambino“.