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Se da una parte la rappresentanza calcistica del nostro paese si trova costretta a guarda da casa il Mondiale che si sta tenendo in Qatar, dall’altra l’Italia del tennis continua a regalare enormi soddisfazioni. La squadra di Filippo Volandri ha conquistato la possibilità di gareggiare nella fase finale della Coppa Davis a Bologna, che sarà sede di un girone anche della prossima edizione, grazie ad un cammino perfetto nelle qualificazioni. Gli Azzurri, infatti, hanno totalizzato tre vittorie su tre, ai danni di Croazia, Svezia e Argentina, conquistando il primo posto nel Gruppo A. Oltre al collaudato doppio formato da Simone Bolelli e Fabio Fognini, i principali protagonisti dei successi nel capoluogo emiliano sono stati Matteo Berrettini e Jannik Sinner. I due giovani tennisti rappresentavano le migliori frecce a disposizione nell’arco della nostra nazione, ma sfortunatamente non hanno potuto aiutare i propri compagni a Malaga come desideravano.
A causa di un problema alla mano accusato a Parigi-Bercy, Jannik Sinner ha dovuto alzare bandiera bianca per le Final 8 in terra spagnola. Situazione che sembrava analoga a quella di Matteo Berrettini, che si è evoluta in maniera diversa. Il tennista romano, fermo ai box dalla finale di Napoli persa con il connazionale Lorenzo Musetti, aveva confermato di non poter dare un contributo diverso dal supporto morale alla sua squadra nelle Finals della Coppa Davis. A causa di un’indisponibilità dell’ultimo minuto di Simone Bolelli, però, The Hammer è stato costretto ad impugnare la racchetta nel doppio decisivo contro il Canada, nazione vincitrice della competizione. Il numero 16 del ranking ATP ha comprensibilmente mostrato una condizione fisica non ottimale e non è stato in grado di compensare l’assenza dell’esperienza come doppista del bolognese.
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Coppa Davis, un super Sonego trascina l’Italia: gli Azzurri stendono gli Stati Uniti

Senza Matteo Berrettini e Jannik Sinner, si pensava che le sorti degli Azzurri dipendessero dall’estro di Lorenzo Musetti. Il classe 2002 ha chiuso la stagione in crescendo, toccando il punto più alto in occasione del successo ad Amburgo ai danni della stella Carlos Alcaraz e trovando sempre più fiducia partita dopo partita. La consacrazione per il tennista di Carrara però non è arrivata e a trascinare l’Italia ci ha pensato Lorenzo Sonego. Il torinese si è caricato sulle spalle la squadra di Filippo Volandri fin dal primo momento, quando con una prestazione sontuosa all’esordio nella competizione ha annichilito il più quotato Frances Tiafoe. Sonny non aveva preso parte alle qualificazioni a Bologna, ma non ha pagato l’emozione nei quarti di finale contro gli Stati Uniti a Malaga. Con un netto 6-3, 7(9)-6(7), il 27enne piemontese ha portato il suo team in vantaggio per 1-0, contro ogni pronostico della vigilia.
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L’incredibile trionfo di Sonego ha consegnato il match point nella racchetta di Lorenzo Musetti, chiamato a confermare quanto di buono fatto vedere durante l’anno. Il fantasista numero 23 del ranking si è trovato davanti Taylor Fritz, reduce dall’ottimo risultato ottenuto alle ATP Finals di Torino. Il primo singolarista azzurro ha giocato alla pari il primo parziale, cedendo allo statunitense soltanto al tie-break. Nel secondo set, però, l’italiano non è riuscito a concretizzare le occasioni avute per strappare il servizio all’avversario e si è dovuto arrendere alla maggior continuità dell’americano. Come spesso accade nella Coppa Davis, è stato l’ultimo match in doppio a determinare il risultato finale. Il tandem composto da Fabio Fognini e Simone Bolelli, infatti, è riuscito ad imporsi con relativa tranquillità sulla coppia Jack Sock-Tommy Paul, regalando la semifinale alla squadra di Filippo Volandri dopo otto anni dall’ultima volta.
Coppa Davis, rientro amaro per Berrettini: l’Italia cede al Canada nel doppio

Dopo l’impresa con gli Stati Uniti, il sogno dell’Italia si è infranto contro il Canada, nazione che ha trovato il primo successo in Coppa Davis proprio in questa edizione. A differenza della sfida contro gli USA, la mostruosa performance di Lorenzo Sonego non è bastata. In un interminabile match con il classe ’99 Denis Shapovalov, concluso in tre set in tre ore e un quarto di gioco, il torinese ha portato nuovamente la propria squadra in vantaggio. Nel secondo incontro della semifinale si sono affrontati i due tennisti più talentosi delle rispettive selezioni, i giovanissimi Lorenzo Musetti e Felix Auger-Aliassime. L’azzurro non ha avuto alcuna palla break nell’intera partita ed è caduto sotto i colpi del canadese con il risultato finale di 6-3, 6-4. Ad assegnare il pass per l’atto conclusivo della competizione è stato nuovamente il doppio, che questa volta non ha sorriso al team di Volandri.
Come se non fossero abbastanza gli infortuni accusati da Berrettini e Sinner, vittima di una stagione molto complicata, l’Italia ha subito un’altra importante defezione. Poco prima dell’incontro decisivo per l’accesso alla finale della Coppa Davis, infatti, è emersa l’indisponibilità di Simone Bolelli a causa di un problema al polpaccio. Complice anche la maratona di cui è stato protagonista Sonego, il capitano Filippo Volandri ha deciso di far scendere in campo il tennista romano. La condizione fisica di The Hammer non era sicuramente delle migliori e questo si è notato nell’arco del match, come è stata altrettanto evidente la poca abitudine di Matteo nel condividere il campo da gioco. Il duo Berrettini–Fognini non ha potuto fare altro che capitolare in due set davanti ai canadesi Felix Auger-Aliassime e Vasek Pospisil, autori di una pregevole partita che ha infranto il sogno azzurro ad un passo dalla gloria.