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Anche se manca ancora un mese alla fine del 2022, dopo il trionfo di Novak Djokovic al Masters di fine anno a Torino e del Canada in Coppa Davis, l’annata del tennis può considerarsi conclusa. È stato un anno memorabile quello che ci siamo appena lasciati alle spalle, con tanti momenti intensi e significativi. Se da una parte è calato il tramonto sull’era Roger Federer, è altrettanto vero che il circuito maschile ha un nuovo aspirante Re per i prossimi anni avvenire, ossia Carlos Alcaraz. Il classe 2003 spagnolo ha scalato la classifica fino alla prima posizione, in concomitanza con la vittoria agli US Open, dimostrando a soli 19 anni di aver lo spessore per raccogliere il testimone dei Big Three. Ci vorrà ancora del tempo però per archiviare due leggende come Rafa Nadal e il campione serbo, che anche se a mezzo servizio, hanno continuato a mettere in bacheca altri record anche in questa stagione. Dunque andiamo a scoprire insieme le pagelle della Top 10 ATP.

Carlos Alcaraz, il nuovo cannibale del tennis: voto 9.5
Iniziava l’anno da n.31 al mondo, quando alla vigilia dei primi tornei stagionali, Carlos Alcaraz aveva ben chiaro i suoi progetti per il 2022. L’obiettivo sarebbe stato vincere uno slam e non per forza il Roland Garros e scalare il più possibile la classifica ATP. Dodici mesi dopo il classe 2003 ha avverato tutte le sue previsioni, rendendosi protagonista di upgrade clamoroso, impreziosito dal record del giocatore più giovane di sempre ad avere chiuso l’anno in testa al ranking. La vittoria agli US Open l’apice della stagione del nuovo crack del tennis mondiale, con la battaglia ai quarti contro Sinner, perfetta sintesi di quello che stato l’anno vissuto dall’iberico. Non vanno dimenticati i successi importanti a Miami e Madrid, a cui vanno aggiunti i trionfi nei 500 di Rio De Janeiro e Barcellona, nel 2023 però, per la perfezione, si attendono risultati migliori a Wimbledon e a casa Nadal.
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Rafa Nadal, metà anno perfetto poi il calo: voto 8.5

Non è stato un anno come gli altri per Nadal il 2022. A guardare il palmares del maiorchino, fa strano che alla voce tornei vinti sulla terra battuta figuri “solo” il Roland Garros. Infatti il campione spagnolo si è ritrovato al massimo della forma sorprendentemente ai nastri di partenza, vincendo prima l’ATP 250 di Melbourne e poi inaspettatamente gli Australian Open, rimontando ben due set in finale a Daniil Medvedev. Il clamoroso score di 21 successi a 0, che sono valsi anche il successo di Acapulco al n.2 al mondo, sono una chiara dimostrazione a tutto il circuito. Va anche detto però che dalla sconfitta contro Fritz ad Indian Wells, la stagione di Rafa è stata condizionata da sconfitte pesanti, come quella contro Shapovalov al secondo turno degli Internazionali d’Italia e da problemi fisiche. L’addio al tennis del suo grande amico-rivale Roger Federer, forse ha contribuito a spegnere le restanti energie del campione iberico negli ultimi mesi dell’anno, in un momento che ha segnato indelebilmente l’annata tennistica.
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Casper Ruud, l’eterno secondo del 2022: voto 8.5
Avrebbe meritato il massimo dei voti solo per la voglia e l’abnegazione messa sui campi in questa stagione, ma il 2022 di Casper Ruud è stato ugualmente impressionante. Per tornei disputati, per finali perse ma soprattutto per progressi fatti. Sia chiaro, che fosse un tennista da top 10 si era già capito nel 2021, invece il norvegese non si è accontentato di entrare nella cerchia ristretta dei migliori al mondo di tennis, ma ha continuato a lavorare sodo, centrando ben due finali slam, al Roland Garros e agli US Open, oltre che nei Masters 1000 di Miami e di Torino. Se togliamo la breve parentesi sull’erba, il tennista nordico è stato sempre protagonista e i successi Gstaad, Ginevra e Buenos Aires, rappresentano una piccola consolazione per la sua bacheca trofei. Nel 2023 il classe 98 partirà dalla piazza n.3 e con tanta fame di vittorie.

Stefanos Tsitsipas, un anno con più ombre che luci: voto 5.5
Non inganni la posizione n.4 del ranking, l’annata di Stefanos Tsitsipas è stata interlocutoria e con più bassi che alti. Il tennista greco consacratosi tra i top del circuito già qualche anno fa si è visto sorpassare da Carlos Alcaraz, con cui non sono mancati i momenti tesi nel corso della stagione. Il classe 99 ha deluso negli slam, in particolare al Roland Garros, dove avrebbe dovuto difendere la finale del 2021 e invece è uscito malamente agli ottavi per mano del danese Rune, ma non è andata meglio a Wimbledon, spazzato via da Kyrgios o peggio agli US Open uscito al primo turno contro il modesto Galan. Unico momento di gloria per l’ellenico il trionfo al Masters 1000 di Montecarlo, a cui va aggiunto il torneo 250 sull’erba di Maiorca, insomma poca roba per uno del suo livello. Difficile far peggio nel 2023, la quarta posizione del ranking è un’ottima base di ripartenza.

Novak Djokovic, 2022 a metà servizio ma quando c’è si vede: voto 8.5
La stagione di Novak Djokovic è stata gravemente penalizzata dalla restrizioni dovute al Covid, con il serbo costretto a saltare ben due slam stagionali. L’assenza agli Australian Open e US Open non hanno però impedito al serbo di essere ugualmente protagonista. Il primo successo dell’anno per Novak arriva solo a maggio quando conquista gli Internazionali d’Italia, prima di dominare in piena estate sull’erba di Wimbledon. Il classe 85 continua ad essere un cannibale come dimostra la seconda parte del 2022, in cui conquista i tornei sul cemento di Tel Aviv, Astana e soprattutto le Finals di Torino, ma in futuro dovrà difendersi dalla next gen. La posizione n.5 del ranking è parecchio bugiarda per via dei punti non assegnati nel major londinese e lascerà ancor più voglia di rivalsa al campione di Belgrado nel 2023, quando potrà finalmente tornare nella sua amata Australia.
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Felix Auger-Aliassime, la definitiva consacrazione: voto 9
Sembra scattato qualcosa nella testa di Felix Auger-Aliassime, dominatore delle ultime settimane del 2022. Il canadese si è reso protagonista di una vera e propria rincorsa culminata con l’accesso alle Finals di Torino, ma soprattutto con la vittoria in Coppa Davis con il suo Canada. Salito al n.6 della classifica mondiale dopo aver trionfato interrottamente nei tornei di Anversa, Firenze e Basilea il classe 2000 si guadagnato di diretto il posto tra i migliori tennisti del circuito e punta a restarci. Il prossimo passo potrebbe essere migliorare i risultati a livello slam, dove in realtà ad eccezione degli Australian Open e Roland Garros, ha deluso parecchio. Va detto però che i trionfi con la nazionale e nel 500 di Rotterdam valgono al nordamericano un voto alto in pagella, d’altra parte le aspettative per il 2023 di tennis su di lui sono alte.

Daniil Medvedev, lo sconfitto del 2022: voto 4
La più grande delusione del 2022 è sicuramente Daniil Medvedev, premettendo che il russo ha avuto nel corso della stagione alcuni acciacchi fisici che ne hanno limitato il rendimento, i titoli nel 500 di Vienna e nel 250 di Los Cabos, rappresentano un magro bottino per lui, che iniziava l’anno come uno dei principali protagonisti della stagione. Il classe 96 ha visto sfumare il secondo slam in carriera agli Australian Open, dopo essere stato in vantaggio di due set, nella finale contro Rafa Nadal. Deludente anche la rassegna newyorkese dove il sovietico non è andato altre il terzo turno, sconfitto da Nick Kyrgios. L’assenza forzata a Wimbledon, un altro alibi che però non toglie al n.7 al mondo il rammarico per un anno decisamente da dimenticare. Per sua fortuna però, il 2023 del tennis è già alle porte.

Andrey Rublev, il solito russo: voto 7
Solita stagione per Andrey Rublev, certezza dalla top 10 ATP da tre anni a questa parte. Anche nel 2022 però il russo manca l’appuntamento con il salto di qualità, soprattutto a livello slam. Il n.8 al mondo si riconferma un cannibale nei tornei minori, trionfando a Belgrado, in finale contro Novak Djokovic, ma anche sul cemento indoor di Gijon e di Marsiglia, mentre il titolo più prestigioso in stagione arriva sull’outdoor di Dubai. Assente a Wimbledon, il miglior piazzamento nei major arriva a New York, quando deve arrendersi ai quarti di finale contro uno scatenato Tiafoe, così come al Roland Garros per mano di Marin Cilic. I mezzi del classe 97 sono indubbi, ma per fare un ulteriore step in avanti dovrà lavorare molto sull’aspetto mentale nel 2023.

Taylor Fritz, la speranza americana: voto 8
Taylor Fritz è reduce dal migliore anno del sua carriera. Il tennista americano è finalmente riuscito a raggiungere la tanta inseguita top 10 e insieme a Frances Tiafoe rappresenta la nuova era del tennis statunitense. Tre titoli, tutti pesanti ottenuti dal classe 97 in stagione, tra cui spicca la vittoria a Indian Wells mettendo fine alla striscia di vittorie di Rafa Nadal. Non sono però da sottovalutare i trionfi nei 500 di Tokyo e sull’erba di Eastbourne, che sono valsi al tennista a stelle e strisce la qualificazione alle ATP Finals di Torino. Protagonista con il team USA in Coppa Davis, il n.9 della classifica mondiale punta a migliorare il proprio status nel circuito nel 2023 e dopo la vittoria nel primo Masters 1000 in carriera, il prossimo step potrebbe essere fare la voce grossa a livello slam.
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Hubert Hurkacz, un 2022 sottotono: voto 6
Stagione opaca per Hubert Hurkacz che conserva per miracolo la posizione n.10 della classifica ATP, presa d’assalto dall’improvvisa ascesa del danese Rune. Il miglior periodo del 2022 per il polacco arriva in concomitanza con la stagione dell’erba, dove vince il prestigioso 500 di Halle. Unico trionfo in una stagione senza troppe emozioni per il classe 97, che però va detto ha tenuto costante il rendimento per tutto l’anno. Da segnalare la finale persa nel Masters 1000 di Montreal, ma è a livello slam che sono arrivate le delusioni maggiori, come il primo turno a Wimbledon o agli Australian Open eliminato al secondo turno dal modesto francese Adrien Mannarino. Dovrà fare decisamente meglio nel 2023 se vorrà preservare la propria posizione tra i primi giocatori di tennis al mondo.