Tennis, l’Italia patria delle ATP Finals: la scalata verso la gloria

Carlotta Desirello
8 Min Read

2000-2011: le Fed Cup e le prime affermazioni nel circuito WTA

Per analizzare il processo grazie al quale l’Italia è ora uno dei paesi più rappresentati nel mondo del tennis, non si può che iniziare con il ciclo d’oro, che, in soli sette anni, è riuscito a raccogliere ben quattro Federation Cup. Parliamo ovviamente di quelle tenniste, capitanate da Corrado Barazzutti, le cui massime rappresentanti sono state Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani, le quali riuscirono a portare a casa il massimo trofeo per nazioni all’interno del tennis femminile, nel 2006, nel 2009, nel 2010 e nel 2013. Queste meravigliose tenniste, però, non hanno lasciato soddisfazioni solo a livello collettivo, ma hanno anche collezionato una serie di record personali.

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Nel 2009, Flavia Pennetta sfondò il muro della top 10, diventando la prima italiana a riuscirci nell’era open, per quanto riguarda il circuito femminile. Solo un anno più tardi fu Francesca Schiavone a fare la storia, vincendo il Roland Garros e collezionando quindi la prima vittoria italiana in un torneo del Grande Slam, sempre in ambito femminile. I traguardi, però, non terminarono qui, visto che nel 2011 Flavia vinse il torneo di doppio dell’Australian Open e diventò, poi, numero uno del mondo in questa specialità, la prima italiana in assoluto a raggiungere la vetta di un ranking.

Flavia Pennetta, ex tennista
Flavia Pennetta, ex tennista

2012-2015: il boom del femminile

Se i traguardi ottenuti negli anni precedenti furono enormi, quelli che il tennis femminile riuscì a raggiungere tra il 2012 e il 2015 non si possono che definire strabilianti. Il Roland Garros del 2012 diede il via ai successi di una coppia di doppio che in pochissimi anni riuscì a vincere praticamente tutto, ossia quella composta da Sara Errani e Roberta Vinci. Le due alzarono per la prima volta, infatti, il trofeo di un Grande Slam a Parigi e, nella stessa edizione, Sara raggiunse anche la finale nel torneo singolare, persa poi contro Maria Sharapova, diventando la terza tennista a centrare la doppietta, dopo Kim Clijsters e Mary Pierce. Tra il 2012 e il 2014, poi, la coppia Errani-Vinci completò l’ambizioso Career Grand Slam, vincendo tutti i tornei del Grande Slam almeno una volta, due per quanto riguarda l’Australian Open.

Anche a livello singolare, però, il tennis italiano raggiunse un traguardo elevatissimo, corrispondente forse al più punto più alto di tutta la sua storia. Allo US Open del 2015, infatti, Flavia Pennetta e Roberta Vinci giocarono la prima finale tutta italiana di una prova dello Slam, che vide poi vincitrice Flavia. Le due, tra l’altro, giunsero all’ultimo atto del torneo battendo in semifinale, rispettivamente, la numero 2 del mondo Simona Halep e la numero 1, Serena Williams. Come si può non ricordare l’impresa di Roberta, che, superando Serena in rimonta, infranse le speranze della statunitense di mettere a segno il leggendario Grande Slam.

Djokovic, n°1 del tennis mondiale
Djokovic, n°1 del tennis mondiale

2019: la rinascita del tennis maschile

Dal 2015 in poi, però, il tennis italiano a livello femminile iniziò a calare, complice anche l’età che avanzava per le tenniste del ciclo d’oro, mentre, a poco a poco, fu quello maschile che cominciò a riprendersi. I primi segnali li lanciarono Fabio Fognini e Simone Bolelli, con loro il trionfo all’Australian Open del 2015 nel torneo di doppio, oltre a Marco Cecchinato, il quale raggiunse la semifinale del Roland Garros nel 2018, dopo aver superato ai quarti Novak Djokovic, mandando in confusione il campione serbo col suo marchio di fabbrica: la smorzata. Il 2019, però, fu in assoluto l’anno della rinascita del tennis italiano a livello maschile.

Nel torneo di Montecarlo, infatti, Fabio Fognini portò a casa il trofeo, diventando il secondo italiano nell’era open, a livello maschile, a vincere un master 1000, dopo Adriano Panatta. Pochi mesi dopo, lo stesso tennista ligure raggiunse la decima posizione del ranking, diventando il terzo italiano sempre nell’era open e a livello ATP, ad entrare nella top 10. Lo stesso anno, però, anche un altro giocatore nostrano entrò con prepotenza tra i primi dieci del mondo: si tratta di Matteo Berrettini, il quale, tra l’altro, non ci è più uscito. Proprio Matteo si qualificò anche alle ATP Finals e, grazie alla vittoria contro Thiem, diventò il primo italiano a trionfare in un incontro del suddetto torneo.

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Bisogna considerare, inoltre, che i grandi traguardi raggiunti dall’Italia hanno portato il nostro paese ad ospitare le Next Gen Atp Finals, a partire dal 2017. Proprio in questo torneo, nel 2019, il tennis italiano scoprì di avere in casa una delle migliori promesse per quanto riguarda il futuro. A soli 18 anni, infatti, Jannik Sinner vinse il titolo, diventando il più giovane di sempre a livello globale.

Matteo Berrettini @Image Sport
Matteo Berrettini @Image Sport

2021: la consacrazione

Dopo un’annata complicata dovuta al Covid, si può dire che nel 2021 sia avvenuta la consacrazione definitiva del tennis italiano. Questa stagione si è aperta con la finale di Fognini e Berrettini nell’Atp Cup, un torneo per nazioni, in cui i due si sono arresi solo alla Russia. Qualche mese dopo, poi, Sinner ha raggiunto a 19 anni la finale del master 1000 di Miami, persa contro Hurkacz, non senza qualche rimpianto. La storia è stata scritta, però, al torneo di Wimbledon, quando Berrettini ha raggiunto la finale, diventando il primo italiano a riuscirci, sia a livello maschile, sia a livello femminile, perdendo solo contro Djokovic. L’Italia ha assistito ad un altro record anche quando, qualche giorno fa, ben due italiani, Sinner e Berrettini, sono apparsi contemporaneamente nella top 10, per la prima volta nella storia.

Non dobbiamo scordarci, poi, della vittoria di Camila Giorgi al Master 1000 di Toronto in estate, il primo segnale di ripresa anche nel circuito femminile. Alla luce di tutto, quindi, non dovrebbe sorprendere più di tanto il fatto che l’Italia ospiti sia le ATP Finals, dove tra l’altro compete Berrettini, con Sinner prima riserva, sia le Next Gen, a cui prende parte l’altro grande prospetto del tennis italiano, Lorenzo Musetti. L’ingresso dell’Italia nell’olimpo del tennis, infatti, non è stato per nulla improvviso, ma è il frutto del lavoro svolto dai nostri campioni in tutti questi anni.

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