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Il sodalizio tra Jannik Sinner e Riccardo Piatti si chiude qua. Il lavoro del tecnico italiano con Jannik è iniziato circa sei anni fa, arrivando a portare l’altoatesino in top ten Atp. Le indiscrezioni dopo la scottante sconfitta ai quarti di finale dell’Australian Open sono confermate: Sinner, furioso, avrebbe prima preso del tempo e poi deciso di affidarsi ad una nuova guida tecnica. Nonostante i miglioramenti degli ultimi anni, il miracolo sportivo di essere entrato in top ten e di aver giocato le Finals proprio in Italia, il 20enne sembra ancora acerbo per competere con i più grandi del circuito.
Ubaldo Scanagatta analizza la situazione dalle colonne di Ubitennis.com: “Ad oggi, e Dio sa quanto vorrei sbagliarmi, a me sembra che Tsitsipas, Zverev, Medvedev, Shapovalov, Alcaraz, forse anche Aliassime, abbiano doti complessivamente superiori a quelle di Sinner. Chi per qualità tecniche (servizio, gioco a rete, drop-shot, difesa quando il pallino l’ha l’avversario), chi per virtù atletiche(forza fisica, potenza nei colpi, flessibilità, recupero, resistenza), chi per varietà di gioco (angoli, effetti), chi per capacità di dosare forze e ritmi nell’arco di una stessa partita. Non sto dicendo che lui sia inferiore a tutti per ciascuna di queste doti, ma per alcune indubbiamente sì“.
Limiti tecnici che l’enfant prodige italiano starebbe analizzando in questi giorni a Montecarlo, in allenamento con Simone Vagnozzi, in preparazione del torneo di Dubai e della finestra americana che precede il Roland Garros. Dopo questo tour de force, molto probabilmente, arriverà il super-coach svedese alla guida del tennista italiano.

Alla scoperta di Magnus Norman
La scelta di un allenatore da top player non è un caso per Jannik Sinner. I cinque tornei già vinti nella sua ancora giovane carriera, e la decima posizione in classifica ATP non bastano. L’italiano vuole migliorare l’andamento nei tornei del Grande Slam. Proprio a questo proposito la scelta è ricaduta su Magnus Norman. L’ex tennista svedese vanta una carriera di tutto rispetto: numero due al mondo, finalista al Roland Garros 2000 e semifinalista agli Australian Open dello stesso anno, oltre ad aver alzato la Coppa Davis 1998. Da giocatore è stato ottimo, ma da allenatore però ha fatto addirittura meglio. Ecco perché il giovane italiano avrebbe scelto lui per migliorare il proprio gioco. Norman ha le abilità per imprimere al gioco dei suoi tennisti dei miglioramenti evidenti, sotto tanti punti di vista.
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Lo svedese in carriera ha allenato il connazionale Soderling, finalista al Roland Garros in due edizioni consecutive, 2009 e 2010. Il lavoro più importante però, è stato svolto al fianco di Stan Wawrinka. Con lo svedese come coach, il tennista svizzero ha conquistato tre tornei del Grande Slam: Australian Open nel 2014, Roland Garros nel 2015 e US Open nel 2016. Un risultato straordinario se si pensa chelo svizzero è l’ultimo giocatore ad aver messo in discussione l’egemonia di Nadal, Federer, Djokovic e Murray. Una scelta da top player per Sinner, voglioso di seguire le orme dei più grandi tennisti in circolazione.