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Parigi si appresta ad accogliere una nuova edizione del Roland Garros, il secondo slam dell’anno, che si succederà all’ATP Masters 1000 attualmente in corso a Roma e che prenderà il via il 22 maggio, con l’inizio delle sfide dei primi turni. La terra battuta parigina, dove nel 2021 è stato protagonista il tennista N°1 italiano Matteo Berrettini, autore di un torneo straordinario, avendo raggiunto i quarti di finale (K.O. per 3-1 con Novak Djokovic), è stata spesso foriera di risultati favorevoli per i giocatori azzurri, che hanno trionfato a Parigi per un totale di 4 volte; ma facciamo un passo indietro.
Roland Garros 1959-1960, la doppietta di Pietrangeli
Nicola Pietrangeli è senza dubbio uno dei migliori tennisti italiani che abbiano mai calcato un campo da tennis. Il tennista azzurro comincia ad affermarsi intorno al 1954, quando inizia a fare le prime apparizioni negli Slam; questo è anche l’anno in cui l’italiano fa il proprio debutto al Roland Garros, uscendo però al secondo turno per mano del campione uscente Vic Seixas.
È nel 1959 che Pietrangeli, dopo essersi presentato come N°3 del seeding, aggiunge alla propria bacheca un prestigiosissimo titolo, quello dello Slam, trionfando sulla terra battuta parigina e diventando il primo italiano a conquistare un trofeo di una tale caratura. Percorso netto quello del tennista azzurro, che in semifinale elimina il pericoloso australiano Neale Fraser, ex n°1 al mondo, per poi completare la propria opera battendo in finale Ian Vermaak in 4 set, per coronarsi principe di Parigi.
Inoltre, sempre nello stesso anno Pietrangeli fa il bis nella capitale francese, conquistando anche il titolo di doppio insieme a Orlando Sirola. Nel 1960 l’ex tennista si ripresenta a Parigi da campione uscente, anche questa volta non da favorito, con l’australiano Fraser che sulla carta continua ad essere il vincitore più papabile; invece, l’italiano stupisce ancora e riesce ancora a chiudere la propria corsa al titolo, battendo Luis Ayala in finale in 5 set serratissimi, dove riesce ad avere la meglio con determinazione e colpi di qualità.
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Roland Garros 1976, il successo di Panatta
Adriano Panatta nasce a Roma, il 9 luglio del 1950 e comincia a giocare a tennis fin da bambino, dal momento che suo padre, custode del Tennis Club Parioli, lo iscrive ad un corso per imparare a praticare lo sport da lui seguito. La carriera del tennista italiano, considerato ancora oggi uno dei più forti azzurri di tutti i tempi, decolla già nei primi anni professionistici, ma è nel 1976 che il giocatore romano fa il suo ingresso tra i più grandi al mondo, vincendo il Roland Garros, battendo niente di meno che l’astro nascente svedese Björn Borg, che subisce il suo secondo K.O. sulla terra battuta di Parigi, interrompendo una sequenza di 18 vittorie consecutive; Panatta è stato l’unico in grado di battere il fenomeno svedese, dominatore di quegli anni, sulla terra francese.
Inoltre, Panatta ad oggi è l’unico italiano ad aver centrato il Masters 1000 di Roma e lo Slam su terra battuta nella stessa stagione, diventando il primo tennista azzurro a raggiungere una finale di uno Slam nell’era Open (successo ripetuto da Berrettini a Wimbledon) e restando invece l’ultimo, ad oggi, ad aver completato la corsa al titolo, dopo essersi imposto per 3-1 su Harold Solomon.
Roland Garros 2010, l’impresa di Francesca Schiavone
Se per la categoria maschile gli anni ’90 saranno piuttosto positivi, con il successo di due italiani al Roland Garros, per quella femminile bisognerà attendere i giorni nostri, esattamente il 2010, per vedere trionfare la prima giocatrice in uno slam: a riuscirci è Francesca Schiavone, che rimane ancora oggi la vittoria tennistica più importante nel panorama italiano femminile.
La giocatrice di Milano è una delle protagoniste più influenti nel panorama tricolore e in carriera ha conquistato 8 titoli WTA di singolare e 7 in doppio, tra cui un titolo in coppia con l’altra giocatrice azzurra Flavia Pennetta nell’edizione del 2015 dello US Open. Inoltre, con la 4ª posizione raggiunta nel 2011 nel ranking WTA, Francesca Schiavone rimane ad oggi la tennista italiana ad aver raggiunto il miglior piazzamento in classifica.
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Dotata di uno straordinario rovescio ad una mano, piuttosto insolito nel circuito femminile, dove le giocatrici spesso e volentieri preferiscono optare per un rovescio bimane, Schiavone ha toccato il suo apice di successo in carriera nel 2010, quando da N°17 del ranking si è presentata sulla terra parigina, non di certo da favorita, vista anche la presenza delle due sorelle Serena Williams e Venus Williams, due vere e proprie dominatrici.
Schiavone batte al primo turno Regina Kulikova, non senza difficoltà, avendo rimontato nel terzo set dopo essere stata in svantaggio di un break, mentre si sbarazza più agevolmente di Sophie Ferguson, Li Na e Marija Kirilenko, per approdare ai quarti di finale, dove incontra Caroline Wozniacki, che sembra in grande forma e che tra l’altro ha appena eliminato Flavia Pennetta.
Invece, contro i pronostici, Francesca Schiavone doma la giocatrice danese (ritiratasi nel 2020) in due set, batte in semifinale Jelena Janković e poi dà tutta se stessa per imporsi in due set anche sulla finalista Samantha Stour, che si arrende col punteggio di 6-4/7-6, in una partita tiratissima.
Esplode in lacrima di gioia la tennista milanese, che entra ufficialmente nella storia del tennis italiano: “E’ la gioia più grande della mia carriera, è incredibile. Tutto è andato per il verso giusto, ma oggi ero più aggressiva della mia avversaria. Ringrazio chi è venuto a sostenermi e anche tutti quelli che hanno guardato il match da casa“.
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Ad oggi, la sensazione è che il movimento italiano sia sulla strada giusta per tornare a vedere, nell’arco dei prossimi anni, dei successi azzurri in campo slam; Matteo Berrettini, per esempio, l’11 luglio del 2021 ci è andato davvero vicino, raggiungendo la finale a Wimbledon, arrendendosi però al marziano Novak Djokovic, che ha dimostrato ancora una volta il motivo per il quale occupa il 1° posto del ranking ATP ed uscendo sconfitto per 3-1, in un match comunque molto combattuto, dove il tennista serbo ha dovuto tirare fuori il meglio del proprio repertorio per uscirne vittorioso.