The Last of Us, analisi 4°episodio: la marcia incontrastata della serie HBO

Analisi del quarto episodio di The Last of Us, serie pubblicata da HBO sulla propria piattaforma streaming, che narra l'epopea di Joel ed Ellie

Enrico Romano
5 Min di lettura

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Arrivati quasi a metà stagione, il viaggio di Joel ed Ellie riprende così, tra cenni interessanti e peripezie sempre maggiori, concentrando la propria attenzione sull’alternanza tra rapporti che crescono e altri che si spezzano in un mondo alla deriva. Neil Druckmann e Craig Mazin confezionano quello che a tutti gli effetti rappresenta un micro-arco narrativo, questa volta strettamente legato ad alcune delle vicende raccontate nel videogioco, pur integrato e approfondito ove occorre, senza paura di modificare alcuni particolari o sviluppi per favorire la resa a schermo.

The Last of Us
The Last of Us

L’ambientazione è sublime. Passando tra autostrade abbandonate e ruderi desolati, il rapporto tra i due comincia a mostrare i primi tentativi di intesa: piccoli spiragli, frammenti fugaci in cui due anime tormentate si avvicinano con estrema cautela, cercando di non inciampare nel conflitto. Dal viaggio in pick-up all’arrivo verso Kansas City, le preoccupazioni dei protagonisti Joel ed Ellie riemergeranno in un racconto che torna a parlare di sopravvivenza e morale.

The Last of Us, analisi dell’episodio: vecchi padri, nuove figlie

Parliamo della regia. L’episodio diretto da Jeremy Webb non spicca certo per particolari scelte registiche, ma si fa perfettamente funzionale alle bellissime strutture dialogiche degli script: l’alternanza di sviluppi interpersonali, scenari minuziosamente curati e rimandi all’opera di riferimento esalta l’opera grazie alla maestria degli showrunner. Il racconto acquisisce così un pathos completamente diverso, più immersivo e costante nel tenere alta la tensione – cosa che appare evidente anche per gli stessi protagonisti.

The Last Of Us
The Last Of Us

I temi sono i seguenti. Il pericolo si fa principale protagonista di una puntata vessata dal conflitto tra etica e personalità, introducendo alcuni personaggi interessanti in un contesto opprimente in cui l’esasperato senso di comunità rischia di far prevalere la barbarie alla ragione. Non a caso, i colori preponderanti sono via via più spenti man mano che i confini della morale si fanno più nebbiosi: in un mondo ostile, brutalità e istinto rivelano con estrema carica emotiva i punti di forza di un breve arco narrativo intenso come pochi altri.

The Last of Us, la bravura di Mazin e Druckmann: HBO sorprende il pubblico

HBO e lo show riesce a mantenere una sorprendente coerenza non soltanto nell’estetica, ma soprattutto nell’ideologia dietro ogni sequenza narrata. The Last of Us sembra raccogliere tutta l’emotività dello scorso episodio per lasciarlo libero di mietere vittime di sangue e di genio. Una costante minaccia per i personaggi che si alternano a schermo, un’ombra silenziosa che scava in fondo all’animo umano per prendere le redini della coscienza e condurla verso l’oblio.

Joel And Ellie, The Last Of Us
Joel And Ellie, The Last Of Us

Gli showrunner compiono un lavoro egregio nel concedere il giusto spazio che permetta allo spettatore di “vivere” lo strazio, obbligandolo a cercare come in assenza d’ossigeno della pura genuinità (o serenità) dove regna l’indifferenza. La sensazione di nichilismo entra nelle ossa, gelida e pungente, riavvicinando all’orrore con metodi che si sentono direttamente addosso; eppure, la serie permette a chi osserva di restare a galla con occasionali momenti di quell’umanità che scalda il cuore e rinfranca lo spirito.

The Last of Us, le conferme della serie HBO: episodio introspettivo e ben scritto

Siamo alla parte finale. Il quarto episodio di The Last of Us riesce, attraverso un’eccellente gestione del ritmo, a elevarsi al di sopra della media per quanto riguarda la tensione generale. Lo show targato HBO riporta in scena ambienti caratterizzanti del mondo infettato dal Cordyceps, ma riesce a confermarsi puntata dopo puntata come prodotto di punta dell’attuale stagione televisiva. Pensando di trovarsi davanti all’adattamento di un’opera videoludica, il confronto lascia stupefatti per la resa qualitativa eccelsa.

The Last of Us, Part 1 Remake
The Last of Us, Part 1 Remake

Uniche note stonate alcuni comprimari, che non riescono a creare lo stesso impatto sul pubblico, con alcuni interpreti che non possono tenere il passo rispetto ai volti di punta dello show. HBO si getta a capofitto in una storia, che come dimostreranno anche i prossimi episodi, terrà incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Anche in una prospettiva palesemente preparatoria, The Last of Us riesce dove altri hanno fallito. Perché quando una storia è ben scritta, videogioco e serialità non sono poi così diversi.

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