Manca solo un episodio per la conclusione della prima stagione di The Last of Us, serie targata HBO che ogni settimana conquista il pubblico con puntate al cardiopalma. Lo show continua quindi il suo percorso verso un’escalation evidente sia in termini visivi che prettamente narrativi, portando l’orrore più brutalmente umano e atroce su schermo. L’ottava puntata di The Last of Us si rivela quindi esplosiva non tanto per la sua spettacolarità, quanto per la veemenza con la quale racconta gli eventi e il loro impatto sui personaggi coinvolti.

La costruzione della puntata procede in maniera impeccabile fino al climax della sua conclusione. Sfruttando al meglio il tempo e lo spazio a propria disposizione, Mazin e Druckmann costruiscono una situazione parallela all’opera di riferimento, ma che qui acquisisce una verosimiglianza ancor più pesante rispetto al videogioco. Ma proprio per questo la puntata riesce a colpire nel segno, con fasi riprese ma al tempo stesso rimodellate in base al medium seriale.
The Last of Us, la formula di HBO: meno infetti, più legami
Per The Last of Us di HBO ci troviamo davanti alla rappresentazione più forte dell’adattamento, che sfrutta deviazioni congeniali alla narrazione televisiva senza mai divergere eccessivamente dal materiale di riferimento. Tra piacevoli sorprese e splendidi attimi, fra chi indugia sugli sguardi e chi si lascia avvolgere dal gelo, gli autori portano in scena l’ultimo approfondimento sul tema della comunità, lasciando ben poco spazio ai non detti per esaltare l’autenticità di ogni scenario.

Pure e soprattutto nei momenti più oscuri, The Last of Us, show targato HBO, non smette di stupire e lascia il segno con un episodio colmo di prospettive intriganti da analizzare per più visioni. Se dinanzi all’amore è più facile notare la passione degli autori, Mazin calca la mano per ricordare a tutti come trattare la propria storia dinanzi all’orrore. Per più tratti si percepisce quella fredda consapevolezza, quella rabbiosa critica che nello sguardo traumatizzato di Ellie riversa tutto l’odio per ciò che di più orrendo c’è a questo mondo.
The Last of Us, la bravura di Bella Ramsey: una Ellie perfetta
Altro punto a favore della serie è la drammatizzazione degli eventi, che evidenzia un realismo disarmante nel trattare temi di violenza e terrore, rendendo giustizia a uno dei momenti più importanti del videogioco ma anche a uno dei ricordi più segnanti per Ellie. Crudo e violento come pochi contesti visti finora, forse perché si tratta del più umano e “vicino” di tutti, lo scontro di questa puntata verrà ricordato come uno dei momenti televisivi più scioccanti dell’anno. Qualora ci fossero ancora dubbi sulle capacità di Bella Ramsey nell’interpretare Ellie, invece, questo episodio permette di ammirarla in tutto il suo splendore.

Proprio per questo, The Last of Us di HBO ribadisce che il viaggio di Joel ed Ellie necessita di superare un ultimo ostacolo per poter giungere al suo punto di svolta. Dopo aver affrontato il dolore, il sacrificio, l’amore, la delusione e l’abbandono, i protagonisti devono ora fare i conti con la brutalità umana. Nei momenti più delicati del viaggio, l’idea che il nemico peggiore sia quello meno palese rappresenta alla perfezione l’intuito e la sensibilità di chi ha creato quest’opera e di chi ha rispettosamente trasposto la sua magia sul piccolo schermo.