- Continua a leggere sotto -
Calciatore, atleta, figlio, padre, marito, showman. In The Pogmentary, docu-serie di Amazon Prime Video dalla durata di cinque intense puntate, c’è tutto Paul Pogba, raccontato in prima persona da se stesso e da tutti gli affetti che ne circondano la vita e la carriera. Già dalle prime battute – in realtà già dal trailer uscito nelle scorse settimane – si percepiva una brillantezza diversa rispetto ad altri prodotti simili, ossia quelli con protagoniste le stelle del mondo dello sport. The Pogmentary non è migliore, né peggiore di altri spaccati sulla vita e la professione di un atleta: è semplicemente un vestito cucito su misura per la figura di Pogba e per tutto ciò che significa esserlo. E al giorno d’oggi, non è affatto scontato comprenderlo servendosi solo di qualche storia su Instagram o titolo di giornale.
Ecco perché il documentario in questione è una tappa necessaria per chi è appassionato di calcio ed intende saperne di più in merito a cosa ci sia davvero dietro l’alto tenore di vita di un giocatore professionista. Il Pogmentario, come è stato ribattezzato in italiano, non copre l’intera carriera di Pogba, ma ne tratta dettagliatamente il periodo più delicato da quando il suo nome ha iniziato a gonfiare il petto di compagni, giornalisti, tifosi ed allenatori. Si tratta della penultima stagione in maglia Manchester United: la narrazione di preciso prende il via a maggio 2021, per eclissarsi con l’inizio della nuova annata a novembre 2021. È possibile concentrare 6 mesi in cinque puntate? La risposta è in tutto ciò che Amazon Prime Video ha permesso di vedere con questa particolare docu-serie.
Pogba in campo: Mino Raiola e Rafaela Pimenta
“La Juventus non può permettersi di riprenderti”. E quando a parlare è il compianto Mino Raiola, vero traino su cui si aggancia la narrazione sul calciomercato nella serie, c’è poco da discutere. Siamo a luglio 2021 e i protagonisti, Pogba compreso, non possono immaginare che un anno dopo il matrimonio tra la Pioche e la Juventus stia realmente compiendosi. Per una seconda volta. Ma al momento dei fatti narrati in The Pogmentary, il futuro di Paul è totalmente avvolto da nubi e domande: lo United vuole confermarlo? E se dice di volerlo, perché tarda ad offrire il rinnovo?
“Se vuoi una bella donna, non aspetti che lei vada via. Fai di tutto per ottenerla” suggerisce Pogba stesso in un colloquio telefonico con Mino, in presenza di Rafaela Pimenta, altra chiave di volta della sua carriera. La fetta di torta che nel Pogmentario si occupa del Paul atleta, calciatore e centrocampista del Manchester United si sviluppa sul trittico formato dal campione francese, Raiola e l’avvocatessa che ora ne cura maggiormente gli interessi. L’ombra che aleggia su Pogba è quella del PSG e il girato restituisce allo spettatore la pressione della scelta tramite un periodico e fitto scorrimento di pagine di giornale. Titoli su titoli si sovrappongono alle immagini in precisi momenti della serie, restituendo l’effetto di invasione dello spazio personale che spesso i media hanno nei periodi bollenti del calciomercato.
- Continua a leggere sotto -
Pog-family
Se The Pogmentary avesse aggiunto di fianco al proprio titolo la voce “The Decision” – la decisione, appunto – non vi sarebbe stato nulla da recriminare. Cosa fare del proprio futuro è ciò su cui Pogba si interroga per larghi tratti della pellicola, anche se mai con ansia, ossessione o paura. Lo fa con leggerezza, consapevole di avere alle spalle una squadra preparata che ne cura gli interessi e una famiglia in cui essere se stesso. La moglie Zulay e i loro due bambini, infatti, sono la comfort zone dell’uomo Paul, ancor prima che del calciatore. Ciò che emerge sin da subito all’interno del documentario è la perfetta scissione a cui Pogba si è abituato durante la sua carriera: da un lato il personaggio pubblico, dall’altro il marito, padre di famiglia e figlio.
Infatti sua mamma Yeo, insieme ai suoi fratelli, rappresentano personalità di supporto e ben presenti nella vita di Pogba. Così come la figura del padre dell’ormai ex United, scomparso nel 2016. Un avvenimento che cambia Paul per sempre – Rafaela Pimenta dichiara di aver visto di colpo un Pogba adulto, pronto ad avere una famiglia e prendersi delle responsabilità. Nel complesso, prodotto Amazon rende esplicito l’importanza della Pog-family in occasione della puntata dedicata agli Europei 2021, in cui la debacle della Francia con la Svizzera viene ripresa dal punto di vista di sua mamma e i suoi fratelli in tribuna. Uno stratagemma comunicativo efficace, se si considera le scene successive con il protagonista affranto, arrabbiato e deluso per l’eliminazione prematura che si sfoga con i membri della propria cerchia familiare.
Il lavoro dietro la celebrità
Nessuno sa cosa c’è dietro. Questo è un altro macrotema attorno al quale si sviluppa la narrazione di questi particolari mesi del Pogba calciatore ed uomo. Inutile nascondersi: complice qualche prestazione non all’altezza in maglia United e totalmente distante dagli anni d’oro alla Juventus, in molti hanno criticato pesantemente il francese. In particolar modo il suo atteggiamento scanzonato e, apparentemente, da eterno bambino. Tuttavia, la serie mostra anche l’altra faccia del Pogba ballerino e showman. Mostra un atleta motivato e sospinto dalla cultura del lavoro, con tanto di personal trainer che lo segue 24/7.
“Non l’ho mai visto così in forma” ammetterà lo stesso prof, in occasione di un allenamento di Paul a Miami. Di fatto, ciò che The Pogmentary vuole far emergere è (anche) questo: l’apparenza spesso inganna. Grattare sulla superficie per vedere cosa c’è dietro è una delle mission del prodotto Amazon, che a dire il vero riesce a centrarla non tanto con i video degli intensi allenamenti – troppo scenici, montati, quasi costruiti ad hoc – ma grazie…ad un cartoon.
- Continua a leggere sotto -
La mossa vincente: un Pogba animato
Il vero fiore all’occhiello del Pogmentario dal punto di vista essenzialmente tecnico è il modo di ripercorrere le tappe fondamentali della carriera di Pogba. Ciò viene fatto tramite una versione animata, cartoonizzata di Paul e di tutto ciò che lo circonda, in dei veri e propri stacchi che hanno un duplice effetto: visivo, poiché sono realizzati con ottima qualità, e narrativo, perché permettono allo spettatore di non abituarsi allo stesso tipo di immagini per tutte e cinque le puntate.
E così in The Pogmentary il gol in finale del Mondiale contro la Croazia assume tratti quasi alla Holly&Benji, e la sua crescita dopo la delusione di un primo provino andato male rimandano la memoria al recentissimo Spider-Man: Un Nuovo Universo. C’è della contaminazione positiva nel prodotto Amazon e, come tale, va riconosciuta ed apprezzata. Poiché dimostra che si può andare ben oltre una carriera raccontata con toni strappalacrime, lasciando spazio al brio tipico del personaggio Pogba.
The Pogmentary, più sì che no
Cosa ci lascia, da appassionati di calcio e spettatori di cinema e serie, The Pogmentary? Come anticipato, non tocca minimamente i toni epici e mitici di The Last Dance, per scomodare un esempio notevole, ed in alcune circostanze alcune scene appaiono costruite ed indirizzate appositamente, quasi come Pogba stesso recitasse. E forse è proprio così. Ma la docu-serie di Amazon Prime Video conta molti più punti di forza di quanti ne conti in debolezza: il mix famiglia-lavoro-business è riportato sullo schermo alla perfezione, bilanciato in egual modo con tanto spazio non solo a Paul, ma anche a tutti i suoi affetti. Tale mossa è vincente poiché umanizza una figura spesso ascetica come quella del calciatore famoso, riportandola sulla terra ed adattandola al pubblico attuale.