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The Wrestler è un film americano del 2008 diretto da Darren Aronofsky e si svolge nel mondo del wrestling americano, una delle forme di intrattenimento più amate negli States. Un misto di acrobazia e teatro, il wrestling vede degli omoni sfidarsi sul ring in incontri caratterizzati da mosse acrobatiche, colpi, che non sempre veritiere, accompagnati da provocazioni e litigi che rendono il tutto teatrale e contribuiscono a far divertite il pubblico. Un lottatore professionista, ormai non più in grandissima forma, scopre di essere affetto da problemi di salute che potrebbero costringerlo a lasciare il ring. Lontano dal ring cerca di ricostruire la sua vita, rimediando a dei sbagli fatti in precedenza. Un’improvvisa proposta di un combattimento contro un suo vecchio rivale. The Wrestler è un film che riesce a rappresentare le difficoltà che un uomo può incontrare durante il corso della sua vita. Una pellicola a tratti cruda ma la cui visione è consigliata a tutti.
6 aprile 1989, serata che entra nella storia del wrestling
La data che segna il successo della carriera di Randy the Ram Robinson è quando vince l’incontro per il titolo contro la sua nemesi, The Ayatolla. Match che sarebbe dovuto rimanere nella storia dello sport-spettacolo. Però, purtroppo, il tempo per Randy si ferma proprio qui: un brusco avanzamento di vent’anni ed il sogno è finito. Appesantito e decaduto, vive in affitto in una una fatiscente roulotte che spesso trova chiusa perché non ha soldi per pagarla. Lavora part time in un grande magazzino e pratica il wrestling nelle palestre dei licei, ogni fine settimana, per la felicità di quei pochi fan che gli sono rimasti. Randy cerca di rimanere aggrappato ad un illusione a cui ha sacrificato tutto: dalle tutte le sue responsabilità, sia familiari che non, preferendo le sfide sul ring a quelle della vita reale. Un’eterna illusione quella di cercar di rimanere aggrappato ai successi del passato senza provar a dare un senso al presente.
“Mi arrendo”
L’infarto che lo coglie dopo un violentissimo combattimento per la CZW dove viene ferito con vetri rotti, pistole sparachiodi e filo spinato offre l’occasione a Randy di riprendere in mano la sua vita ,ormai messa da parte da troppo tempo, cercando di ricostruire la sua vita cercando di rimediare a degli errori fatti in passato rifugiandosi nelle due donne che potrebbero aiutarlo a rientrare nella realtà: Una è Cassidy, di cui Randy è innamorato. Il rapporto con il protagonista è in contrasto, anche essendo sinceramente innamorata, non può avere dei sentimenti verso i clienti viste le convenzioni del lavoro. Nel momento in cui trova il coraggio di superare queste convenzioni sarà troppo tardi perché The Ram avrà fatto la sua scelta.
L’altro rapporto che tenta di ricostruire è quello con Stephanie, la figlia. Una figlia mai troppo considerata, dal momento che Randy pensava solo al wrestling e non alla famiglia. Stephanie, interpretata da Evan Rachel Wood, concede un’ultima possibilità a Randy che la getta al vento. Il fallimento con le due donne, provocherà una reazione rabbiosa al negozio di alimentari, dove si ferisce alla mano con un affettatrice e distruggendo tutto ciò che è davanti a se pronunciando “mi arrendo“, facendo un parallelismo con la stipulazione di un match speciale nel mondo del wrestling, dove i wrestler devono compiere di tutto per far pronunciare all’avversario “l Quit”.
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La Rivincita di The Ram
Alla fine ci si lascia ad un epilogo lacrimoso: Randy The Ram riesce a tornare sul ring coi suoi pantaloni sgargianti e ad accompagnarlo come colonna sonora Sweet Child O’ Mine, dei Guns N’Roses. Appena sale sul ring si lascia ad un discorso toccante, con i fan in sottofondo che lo implorano di rimanere per altri vent’anni. Nonostante non sia riuscito a portare a termine tutti gli obiettivi della vita, Randy non si può definire un perdente perché tutto ciò che doveva mirare ad essere era tornare a vestire i panni di “The Wrestler” e a fare tutto ciò che ha sempre fatto con voglia e passione rendendolo felice.
L’importanza della colonna sonora
La colonna sonora ha giocato un ruolo molto importante nella realizzazione di questa pellicola. Innanzitutto, il film apre con Bang Your Head, storico brano Heavy Metal dei Queen Riot. Successivamente per la colonna sonora della pellicola, Bruce Springsteen, amico stretto di Rourke, ha contribuito con la realizzazione del brano intitolato The Wrestler, dedicato espressamente all’attore e alle coincidenze tra la vita di Mickey e quella di Randy Robinson. Il lavoro di The Boss è stato premiato con il Golden Globe per la migliore canzone originale nell’edizione del 2009. L’importanza della colonna sonora si apprezza anche conoscendone i retroscena. Curiosità che non tutti sanno, Mickey Rourke durante la sua carriera ha provato a cimentarsi nel pugilato, facendo anche delle mediocri figure. Durante le sue entrate nel ring, Rourke usava Sweet Child O’ Mine, stessa canzone che usa Randy durante il film prima di ogni match.
The Wrestler: regia, cast e riconoscimenti
La pellicola è stata girata sotto la magnifica regia di Darren Aronofsky, il quale insieme a Robert D. Siegel, autore della sceneggiatura, avevano pensato per il ruolo del protagonista a Nicolas Cage. Cage fu ingaggiato, ma ha poi abbandonato il progetto e subito dopo hanno reclutato Mickey Rourke. Scelta azzardata ma lo stesso vincente. Per il ruolo di Cassidy, non potevano che nominare Marisa Tomei, entrata del tutto nella parte del personaggio con una performance incredibile. Per quanto riguarda la parte di Stephanie, Evan Rachel Wood ha svolto un ruolo particolarmente complicato dovendo mostrare a pieno le insicurezze di una figlia mai considerata. Infine, nel film sono presenti diversi camei di wrestler importanti, come R-Truth e Claudio Castagnoli.
La pellicola ha vinto numerosi premi tra cui il prestigioso Leone d’Oro al 65º Festival di Venezia e 2 Golden Globe. Presente anche alla notte degli Oscar con ben due nomination. Il film è stato premiato a AFI Awards, In Italia al Box Office ha incassato nelle prime 6 settimane di programmazione 2,1 milioni di euro e 883 mila euro nel primo weekend. Pubblico e critica hanno apprezzato il film, piazzando quest’ultimo in cima ai film più belli della carriera di Mickey Rourke.