Tiago Pinto rompe il silenzio: “De Rossi mi ha chiesto di restare, l’esonero di Mourinho…”

Gabriele Turchetti A cura di Gabriele Turchetti
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Due mesi fa la Roma decideva di esonerare Mourinho, dopo la sconfitta col Milan, e di affidare la panchina a De Rossi. Qualche settimana più tardi, poi, anche Tiago Pinto avrebbe lasciato Trigoria, segnando definitivamente la fine di un’era. L’ex general manager giallorosso è tornato a parlare della sua avventura capitolina ai microfoni di SKY: “Quello dell’esonero di Mourinho è stato un giorno molto difficile per tutti. Sono ancora giovane, non so se i direttori sportivi più anziani gestiscono queste situazioni in modo diverso. Io, nel momento in cui bisogna licenziare un allenatore, sono morto”.

Non tutti si aspettavano un impatto così positivo di De Rossi, il quale sta ottenendo risultati piuttosto convincenti. Anche Tiago Pinto ha espresso la sua opinione, svelando un curioso retroscena: “Confermare De Rossi? Non posso mettermi in quei panni, ma sta facendo molto bene ed è una persona spettacolare. Mi ha sorpreso la consapevolezza che lui ha di quanto costa essere allenatore. Abbiamo sempre avuto un buon rapporto, anche prima del suo arrivo, ed è vero che mi ha chiesto di restare”.

Tiago Pinto: “Budapest è stato il momento decisivo”

Tutto ciò che Mourinho ha costruito in due anni sembra essere svanito nella finale di Budapest, quando la Roma perse l’Europa League ai calci di rigore con il Siviglia. Un momento complicato anche per Tiago Pinto, come certificato dalle sue parole: “È stato umanamente difficile gestire le ore successive alla sconfitta di Budapest. È stato l’unico giorno della mia carriera in cui ho sentito l’impatto fisico sulle mie emozioni, un momento cruciale per me. Forse è in quell’occasione che ho preso la decisione di andare via”.

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