A seguito di un calendario stracolmo di impegni, europei e non, la nostra Serie A si prepara a lasciare spazio alla pausa nazionali. Un periodo essenziale per gran parte dello stivale calcistico, chi di più e chi di meno, un occasione per rimettersi in carreggiata e a concentrarsi solo e unicamente al rush finale di stagione. Pochi mesi e anche l’attuale stagione volgerà al termine, e quale occasione migliore per rimboccarsi le maniche e inseguire le proprie ambizioni.

Tanti i sogni e gli obiettivi in casa Torino, soggetto ad una partenza monstre, salvo poi intaccare in un rendimento altalenante in tempi recenti. Una stagione double-face dunque per gli uomini di Juric, attualmente all’undicesimo posto di campionato, con 37 punti all’attivo. Troppo poco per i granata, o almeno per quanto visto da settembre a questa parte. Un calo drastico da fermare il prima possibile, questo il compito del Torino per il rush finale di stagione, il quale raccoglierà il ruolo di vero spartiacque per il futuro dei granata e dello staff stesso.

Un’idea molto stretta anche ad Urbano Cairo, presidente del Torino e figura principe delle vicende granata. Un ritorno in campo fondamentale secondo quest’ultimo che, alla luce delle recenti prestazioni dei suoi, ha caricato l’ambiente in vista dei prossimi impegni. Nella sua intervista rilasciata a Passione Gazzetta, Cairo ha inoltre commentato il periodo d’oro, in termini di risultati, del calcio italiano in Europa, complimentandosi con le squadre ancora in gioco e alludendo, sempre e comunque, alle prestazioni del suo Torino.

Torino, Cairo: “Ci attendono undici finali”
Ha debuttato così, nella propria conferenza, Urbano Cairo parlando immediatamente in merito al calendario fitto che attende il Torino, in questo finale di stagione. Un motivo per spingere ancora di più secondo il proprietario granata, intervenuto in questo modo al margine della sua intervista: “Sono molto contento di vedere che il calcio italiano sta facendo molto bene. È un bene dopo qualche battuta d’arresto del passato. Rimane uno stimolo anche per noi cercare di imitare queste squadre”.

Sempre alla luce delle recenti prestazioni, Cairo ha inoltre discusso in riguardo ai traguardi e alle ambizioni del Torino per l’odierno campionato: “Siamo di poco avanti rispetto allo scorso anno. Abbiamo fatto buone partite e ne mancano ancora undici, vediamo come andranno, visto che sono tutte finali da giocare, alla fine vedremo quale sarà la nostra classifica”. Insomma una scossa all’ambiente quella del presidente, sempre presente, in prima persona sui traguardi e perché no, anche sulle cadute dei granata.

Torino, Cairo: “Il calcio italiano come uno stimolo”
In conclusione alla sua intervista, Urbano Cairo ha dunque commentato l’exploit del calcio italiano in Europa e non solo. Ben sei su sette possibili, le italiane ancora in gioco nelle maggiori competizioni europee, uno stimolo o forse anche di più per il Torino, continuamente al lavoro per tornare a competere ai massimi livelli. Un compito difficile ma non impossibile per i granata che, prima di tutto, dovranno fare i conti prima con il presente per poi pensare, solo e unicamente dopo, ai successi futuri.

A seguito di un bel quadro per tutti gli appassionati azzurri, Cairo ha quindi espresso tutta la sua gioia per la crescita del calcio italiano: “Il calcio italiano sta facendo molto bene e io sono molto contento perché, dieci anni fa era in cima al mondo, poi ha avuto qualche battuta d’arresto. Però il fatto che oggi si sia tornati con tante squadre ben posizionate, è un orgoglio e uno stimolo per noi che vogliamo raggiungere questi traguardi. Complimenti a chi c’è“.

Non mancherebbero le ambizioni in casa Torino, piazza storica della nostra Serie A e da troppo tempo lontana, dalle competizioni che gli spettano. Tempo al tempo, tanta pazienza per il tifo granata, oramai assente dal calcio europeo, da quasi cinque anni dopo l’ultima volta. Chi sa che non potranno essere proprio gli uomini di Juric a regalare nuove gioie al popolo piemontese, con un finale di stagione che si prospetta più infuocato che mai.