Ivan Juric è pronto ad affrontare il Napoli con la testa sgombra da ogni pressione, mentre il Napoli dall’alto della vetta deve ricorrere ad esercizi yoga per gestire lo stress e gli attacchi di panico pensando che dopo la difficile trasferta con il Torino invasa dai tifosi partenopei, dovrà giocare, dopo la pausa per la Nazionale, sette partite in trenta giorni.

E l’Italia che tornerà dopo 10 anni a Napoli, coinvolgerà non soltanto i convocati ma tutti gli azzurri in questa nuova avventura verso Euro 2024. Della serie senza un attimo di tregua, cercando di lasciare inalterato il distacco dalle ipotetiche inseguitrici, il Napoli è costretto a rivedere “Gli esami non finiscono mai” se vuole mettere radici profonde nella nuova èra che ha iniziato perché, come ha detto Spalletti: “L’anno irripetibile sarà quello dopo questo, almeno nelle intenzioni; non bisogna fermarsi, non ci si deve fermare mai”. Diciotto anni per costruire una società solida devono consentire di pensare che il domani sarà ancora più azzurro.

Torino-Napoli, l'”invidia” di Juric
E dunque Torino-Napoli con i tifosi al seguito dopo la lunga squalifica che timbreranno d’azzurro lo Stadio Grande Torino in ogni ordine di posti ricordando quanti napoletani già vivono nel capoluogo piemontese. Ivan Juric che è stato battuto in carriera sette volte da Luciano Spalletti, ricorre alla filosofia di Guardiola per commentare la grandezza di Spalletti: “Nei confronti di Spalletti ho invidia e dico che questo è un allenatore vero. Invidio le sue conoscenze. Altri hanno un grande nome ma sono più gestori che allenatori, questo è un allenatore vero. Ci ho anche litigato, però quando guardo a lui vedo uno che è bravo davvero, non penso al fatto che mi ha sempre battuto in modo negativo”.

Un modo per riconoscere il gran lavoro del tecnico di Certaldo ma anche per parare i colpi dopo un attento studio: “L’Eintracht ha giocato pressando alto e gli hanno fatto tre gol, se li aspetti bassi, trovano gli spazi. Poche volte si sono viste squadre così anche in Europa”.

Assenze e presenze
Tuttavia, conoscendo Juric come un tecnico che non demorde preparerà la partita partendo dalla buona prestazione della gara d’andata che gli ha permesso un possesso palla paritario con quello del Napoli. Per la formazione aspetterà le ultime indicazioni ma potrà contare su Radonjic e Vlasic ma non su Miranchuk, Djidji e su Karamoh che lamenta ancora il fastidio al polpaccio.
Spalletti potrebbe cambiare un paio di titolarissimi come ha fatto intendere (o ha voluto solo depistare), ma ha preparato la partita temendo soprattutto il duello costante sulla fisicità: “Il Torino è asfissiante: per loro è un divertimento non farci giocare.”