Da quando il Torino è stato acquistato da Urbano Cairo, nessun allenatore vanta più partite alla guida dei granata di Gian Piero Ventura. Il tecnico ligure si è infatti seduto sulla panchina dei piemontesi dal lontano 2011 fino al 2016, prima di tentare la (poco fortunata) esperienza con la nazionale italiana.
All’ombra della Mole Ventura è riuscito nella difficile impresa di compiere la scalata dalla Serie B all’Europa League, risultato (il piazzamento europeo) eguagliato poi solamente dal Walter Mazzarri, senza superare però la fase preliminare. Quest’oggi il mister classe ‘48 ha fatto il punto sulla stagione dei granata, dal vice capitano Alessandro Buongiorno ai rimpianti di Wilfried Singo, passando per l’operato di Ivan Juric

Torino, parla Ventura: “I granata hanno una programmazione”
Come scritto, l’ex allenatore del Torino Gian Piero Ventura ha detto la sua sul campionato granata, a cominciare dal valore della rosa nelle mani del mister Ivan Juric: “La rosa, per quello che è il livello del Toro, è di livello, non uno straordinario livello ma comunque buono in ogni reparto. Gli ultimi acquisti dimostrano che ci sia una programmazione”.
E ancora: “Penso ai vari Ilic, Ricci, Buongiorno: sono giovani che stanno facendo bene e possono diventare lo zoccolo duro del Toro di domani” ai microfoni di Toronews, Ventura ha poi proseguito sui 50 punti conquistati dai piemontesi in campionato: “Non mi focalizzo molto sul dato dei 50 punti perché, alla fine, conta la classifica; quindi se con 50 punti arrivi settimo, allora sono tantissimi punti, altrimenti un po’ meno”.

Torino, Ventura sicuro: “Che sopresa Buongiorno, su Singo…”
Ventura ha detto la sua anche su alcuni giocatori del Torino, a cominciare da colui il quale è stato più in grado di soprenderlo: il vice capitano granata Alessandro Buongiorno, esploso sotto la gestione Ivan Juric: “Devo essere sincero: Alessandro Buongiorno. Quando allenavo il Torino, era in Primavera. Ha dato continuità e inizia ad assumersi diverse responsabilità. Ha anche segnato gol e ha aiutato i suoi compagni a segnare”.
Al lato opposto, secondo l’ex tecnico, chi avrebbe potuto apportare un contributo maggiore alla squadra è stato l’esterno ivoriano Wilfried Singo: “Penso che da Wilfried Singo era lecito attendersi qualcosa in più. Non ha fatto il passo decisivo per diventare devastante come le sue potenzialità gli permetterebbero”. E per concludere: “Quando ci sono ragazzi giovani in squadra, bisogna lasciargli il tempo per maturare e migliorare”.