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Domenica 22 maggio si è conclusa la Premier League con l’assegnazione al fotofinish del titolo al Manchester City e la retrocessione in Championship del Burnley. Uno degli esiti ancora incerti a 90 minuti dalla fine riguardava la quarta squadra a staccare il pass decisivo per la prossima edizione di Champions League con il Tottenham e l’Arsenal in piena corsa. La netta vittoria per 5-0 a Carrow Road contro un Norwich già retrocesso ha permesso agli Spurs di raggiungere il traguardo per giocare nella massima competizione europea. Obiettivo raggiunto proprio al termine della stagione, quando la vittoria nello scontro diretto del derby del nord di Londra e la successiva sconfitta dell’Arsenal, contro il Newcastle, avevano consegnato agli Spurs le chiavi del proprio destino.
Tottenham, un salto nel passato: il fallimento di Mourinho e Ryan Mason
L’annata 2020-2021 si pensava potesse essere quella della svolta con l’assegnazione della guida tecnica del Tottenham a Mourinho, ma i progetti della società di Londra non sono andati secondo i piani. Sebbene la stagione fosse iniziata con risultati altalenanti, a partire da novembre 2021 gli Spurs hanno iniziato a macinare punti arrivando primi in classifica in un continuo testa a testa con il Liverpool di Klopp. Testa a testa che è durato fino allo scontro diretto del 16 dicembre ad Anfield, dove la sconfitta per 2-1 ha fatto perdere il primato della classifica agli Spurs. Da quel momento è iniziata una crisi di risultati che ha portato il Tottenham fino all’ottavo posto e fuori da ogni competizione UEFA. La marcia altalenante degli uomini di Mourinho si è conclusa con il pareggio a Goodison Park contro l’Everton che ha sancito l’esonero del tecnico portoghese. La guida tecnica è poi passata ad interim a Ryan Mason, ex calciatore della squadra, il cui finale di stagione con 4 vittorie e 3 sconfitte ha consentito al Tottenham di piazzarsi in settima posizione a +1 sull’Arsenal, ottenendo un posto per la neonata UEFA Conference League.
Tottenham, un altro portoghese in panchina
La stagione 2021-2022 del Tottenham si preannunciava come quella della svolta con l’arrivo sulla panchina di Nuno Espirito Santo, reduce da importanti risultati sulla panchina del Wolverhampton. Il nuovo direttore sportivo si è messo subito al lavoro con una campagna acquisti degna di nota, riuscendo a prelevare dall’Atalanta sia l’estremo difensore Pierluigi Gollini, sia il centrale Cristian Romero e scambiando col Siviglia Bryan Gil per Lamela.
L’inizio di stagione per il nuovo Tottenham ha fatto ben sperare i tifosi, visto che ha conquistato 3 vittorie in altrettanti match che hanno significato la testa della classifica e 0 gol subiti, un record per la storia della squadra. Tuttavia, la sosta di settembre per le nazionali si è poi rivelata catastrofica, con gli Spurs che hanno subito un’incredibile flessione a livello fisico e mentale, tradotta poi con 3 sconfitte consecutive contro Crystal Palace, Chelsea e Arsenal. Nelle successive due giornate, il club londinese ha finalmente ritrovato la vittoria contro Aston Villa e Newcastle, ma le nuove sconfitte contro West Ham e Manchester United hanno decretato la fine dell’esperienza in panchina di Nuno Espirito Santo.
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Tottenham, l’effetto Conte ha inizio
La guida tecnica della panchina è stata poi affidata ad Antonio Conte, reduce da una stagione di successi all’Inter e considerato l’allenatore ideale per sollevare la squadra dalla difficile situazione. Il match d’esordio contro l’Everton si è stampato sullo 0-0 ma la successiva vittoria contro il Burnley per 2-1 ha riportato i 3 punti in casa Tottenham dopo circa due mesi dall’ultima volta. I successivi trionfi contro Brentford e Norwich e il pareggio contro il Liverpool hanno permesso agli Spurs di chiudere il girone d’andata al 5° posto, nonostante 3 match da recuperare.
Dopo il pareggio con il Southampton e la vittoria nella prima gara di gennaio contro il Watford di Ranieri, la squadra di Antonio Conte ha subito 3 sconfitte consecutive sprofondando nuovamente in classifica in ottava posizione. Sono iniziati così i primi dubbi sulle gestione del tecnico salentino che però ha subito zittito tutti battendo 3-2 i primi della classe del Manchester City, iniziando un percorso netto vittorie contro Leeds (4-0) ed Everton (5-0), che hanno riportato il club londinese a ridosso della zona Champions League. La sconfitta nello scontro diretto contro il Manchester United di Ronaldo all’Old Trafford ha spento i sogni dei tifosi, galvanizzati da una striscia importante di vittorie, che hanno ben presto ritrovato il sorriso grazie ai successivi trionfi contro West Ham, Newcastle e Aston Villa che hanno permesso di raccogliere 9 punti utili per superare l’Arsenal e raggiungere il quarto posto.
Tottenham, l’elettrizzante testa a testa con l’Arsenal
Col momentaneo 4° posto raggiunto ai danni dell’Arsenal, le sconfitte di aprile contro Brentford e Brighton e la parallela vittoria dei Gunners contro lo United, hanno relegato nuovamente il Tottenham al 5° posto. Nell’ultima gara di aprile, gli Spurs hanno poi ritrovato la vittoria contro il Leicester e hanno bloccato il Liverpool sull’1-1, in un match che ha condannato i Reds a perdere la testa della classifica a favore della squadra di Guardiola, mentre la squadra di Arteta ha continuato il suo percorso netto di vittorie contro West Ham e Leeds. Il 12 maggio è arrivato il match più importante della stagione per Antonio Conte e i suoi, il derby del nord di Londra del recupero della 22ª giornata di Premier League, in cui gli Spurs si sono imposti con un netto 3-0 grazie alla doppietta di Harry Kane e di Son Heung-min. Nella penultima di campionato il rigore del capitano allo scadere del primo tempo contro il Burnley e la contemporanea sconfitta dei Gunners al St. James’ Park contro il Newcastle hanno consentito agli Hotspurs di risalire al 4° posto. La squadra di Conte ha affrontato così l’ultima giornata da padrona del proprio destino, e grazie alla vittoria per 5-0 contro un Norwich già retrocesso ha assicurato il piazzamento in Champions League che mancava dalla stagione 2018-2019.
Tottenham, Kulusevski e Bentancur gli uomini della rinascita
L’arrivo di Conte in panchina ha, difatto, ricreato il tandem perfetto con Paratici che aveva segnato l’inizio della rinascita della Juventus. È stato proprio il tecnico salentino a chiedere esplicitamente due pedine da acquistare nel mercato di gennaio: Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur, nonostante fossero stati fino ad allora protagonisti di una stagione sottotono a Torino. Dopo i numerosi rumors secondo cui due ex-juventini stessero ‘aiutando’ la Vecchia Signora a liberarsi di due esuberi, le scelte di mercato hanno dato ragione al tecnico italiano, riuscito a rendere i due ex-Juve delle pedine fondamentali all’interno del suo scacchiere, facendogli compiere il salto di qualità decisivo. Dall’arrivo in Premier League a gennaio, l’uruguaiano ha giocato 17 volte, di cui 16 da titolare, fornendo 4 assist, di cui due proprio nell’ultima partita di campionato per il suo ex compagno bianconero; mentre il classe 200 ha totalizzato 18 presenze, di cui 14 dal primo minuto, condite da 5 gol e 8 assist. Basti pensare che nei sue due anni alla Juventus lo svedese aveva collezionato 5 gol e 6 assist in 55 presenze.
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Tottenham, Conte: il bilancio del tecnico
Il bilancio del tecnico salentino a fine stagione non lascia dubbi sull’impatto che ha avuto sulla panchina del Tottenham. Dal suo approdo a Londra, gli Spurs hanno compiuto, non senza problemi, una scalata dal 9° al 4° posto decisivo per il ritorno in Champions League (l’ultima esperienza risaliva alla doppia sfida degli ottavi di finale contro il Lipsia nel 2019-2020). Sebbene Conte sia definito per antonomasia un vincente, complice le esperienze e il ritorno al trionfo dopo anni di buio sulle panchine di Juventus e Inter, l’allenatore ha chiuso l’anno senza arricchire la sua bacheca con nuovi titoli.
Tuttavia, il traguardo raggiunto con gli Hotspur è valso molto di più di un titolo, come ammesso dallo stesso tecnico ai microfini di Sky Sport: “Non solo quando alzi i trofei sei soddisfatto, abbiamo raggiunto il massimo livello nonostante a novembre la situazione non era bella. Sono felice anche se non ho alzato alcun trofeo“. Felicità che si è subito notata in campo col rapporto quasi parentale che ha instaurato coi suoi giocatori e che ha ridato fiducia e allegria all’interno di un gruppo squadra che si era ritrovato sbandato dopo stagioni non all’altezza e costellate di insuccessi. Chissà se la stagione dell’11 di Londra avrebbe potuto prendere un esito diverso, magari vincente, qualora la UEFA non fosse intervenuta decretando la sconfitta a tavolino contro il Rennes estromettendola dalla Conference League a causa del focolaio Covid-19.
Tottenham, paradosso Conte: possibile separazione in estate?
Sembra quasi un paradosso zenoniano ma la conferma del tecnico leccese sulla panchina del Tottenham è tutt’altro che scontata, con la dirigenza Levy che dovrà fare i conti in tasca in vista della prossima stagione. Sebbene il quarto posto possa permettere di ottenere importanti incassi dalla prossima edizione della Champions League, fondi che saranno utili per colmare parzialmente il buco finanziario dovuto alla costruzione del Tottenham Hotspur Stadium, Conte vorrebbe acquisti all’altezza per tornare a competere su più fronti e, se non si riuscirà a trovare un compromesso, la separazione tra tecnico e società potrebbe essere l’unica soluzione possibile, soluzione che vorrebbe dire rifondazione da zero per l’ennesima volta negli ultimi anni. Questa situazione paradossale non è passata inosservata in Inghilterra dove il portale britannico Telegraph ha mosso una dura critica alla presidenza londinese, lanciando parole di riconoscimento per Conte: “Che Levy dimostri di tenere al Tottenham piuttosto che ai soldi“. Con il mercato estivo alle porte, la situazione in casa Spurs è piuttosto calda ma, per il momento, è giusto godersi il ritorno nell’Europa che conta dopo anni di profondo buio.