Dopo il rocambolesco pareggio per 3-3 contro il Southampton arrivato nell’ultimo turno di Premier League, Antonio Conte non ha usato mezzi termini nei confronti dei giocatori del suo Tottenham, i quali – in vantaggio di ben due reti nel secondo tempo – si sono fatti raggiungere da Ward–Prowse e compagni sul finale, vedendosi così sfuggire dalle mani tre preziosi punti. Al termine del match, l’ex allenatore dell’Inter si era sfogato nelle conferenza post-partita, affermando di non aver mai vissuto una situazione simile in carriera.

“Ho a che fare con gente egoista. Non giocano e non vogliono giocare per qualcosa di importante. E’ facile così. La storia del Tottenham è questa. Da 20 anni c’è questa proprietà, ma non hanno mai vinto niente. Non può essere sempre colpa dell’allenatore di turno o del mercato“. Dichiarazioni forti quelle di Antonio Conte, il quale, come riportato da numerosi media britannici, sarebbe sul punto di essere sollevato dall’incarico di allenatore del Tottenham entro la fine della settimana corrente.

Tottenham, 17 milioni a Conte: è il prezzo da pagare in caso di esonero
Secondo quanto riportato da 90Min, il contratto di Antonio Conte col Tottenham – che scadrà il prossimo giugno – avrebbe al suo interno una clausola che prevede una liquidazione in caso di esonero di circa 15 milioni di sterline (ovvero 17 milioni di euro): i quali, sarebbero appunto la somma che il tecnico guadagna annualmente con gli Spurs.

Stando a quanto raccolto dalla testata, il Tottenham vorrebbe evitare di veder ripetersi lo stesso scenario avvenuto con lo stesso Conte ai tempi del Chelsea: quando dopo una lunga causa giudiziaria, i Blues dovettero pagare al loro ex tecnico ben 26,6 milioni di sterline e renderlo – come si legge – il licenziamento più costoso nella storia del calcio.