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Quasi finita l’attesa per gli amanti del ciclismo che fremono per l’inizio del Tour de France, in programma il primo di luglio da Copenaghen. La Grande Boucle vivrà la sua edizione numero 109 e come di consueto terminerà sul viale degli Champs-Élysées il prossimo 24 luglio. L’evento entrerà nel vivo, verosimilmente, durante la quarta tappa dove saranno presenti addirittura sei GPM nella frazione Dunkerque–Calais. Come ogni corsa gialla che si rispetti, tutto si deciderà sulle montagne. Relativamente a questo dato saranno da tenere d’occhio La Super Planche des Belles Filles e Le Col du Galibier. Le insidie degli atleti saranno visibili in chiaro su RAI 2, in streaming su Eurosport e a pagamento su Dazn e SkyGo.
Come ogni evento sportivo è possibile pronosticare a prioristicamente il possibile vincitore o, come in questo caso, i possibili vincitori. Il grande favorito del prossimo Tour de France è senza dubbio Tadej Pogačar che ha di fatto passeggiato per le strade del suo Paese dove ha vinto il Giro di Slovenia. Pogi, oltretutto, è riuscito a portare a casa le due edizioni passate della Grande Boucle e potrà contare anche questa volta sull’assistenza di Rafal Majka. A poter frenare le ambizioni dello sloveno, i due alfieri della Jumbo-Visma. Primoz Roglič tricampione della Vuelta a España e che nella penultima tappa di due anni fa ha perso la maglia gialla proprio in favore del suo connazionale e Jonas Vingegaard che usufruirà del calore del pubblico durante le prime tre uscite danesi.
Tour de France, gli italiani che hanno trionfato
Il primo degli italiani a iscrivere il suo nome nell’Albo d’oro della competizione fu Ottavio Bottecchia. Il muratore del Friuli vinse da assoluto protagonista i Tour de France 1924 e 1925. Addirittura durante il primo ebbe la forza di indossare la maglia più ambita dalla prima all’ultima tappa. Un vero peccato che, dopo qualche anno di magra, il bicampione perse la vita probabilmente mentre si stava allenando. Per ripetersi, l’Italia dovette aspettare l’ascesa di due pietre miliari del nostro ciclismo. Gino Bartali vinse La Grand Boucle del 1938. Non una grande festa per il regime fascista visto che l’Intramontabile rifiutò la premiazione per evitare di eseguire il saluto romano. Nel frattempo da lì a poco un nuovo astro nascente avrebbe dato vita a una delle più belle rivalità sportive della nostra storia: Fausto Coppi. Prima però il fiorentino si concede il bis 10 anni dopo proprio ai danni del piemontese. Sarà la volta del Campionissimo nelle edizioni del 1949, prima doppietta italiana, e del 1952 che saprà imporsi entrambe le volte sul belga Stan Ockers.
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L’edizione del 1960 regalerà al Bel Paese addiritura la seconda storica doppietta. A trionfare Gastone Nencini, che pur non vincendo nessuna tappa, indossò la maglia gialla in 14 occasioni. Nella generale della quarantasettesima volta del Tour de France mancò il primato per 5 minuti e 2 secondi Graziano Battistini. Nel frattempo il mondo del ciclismo iniziò a cambiare con la nascita delle squadre che presero il posto delle Nazionali nei Grandi Giri. Ed è in maglia Salvarani che Felice Gimondi, che non doveva partecipare, riesce a portare a casa il suo unico Tour de France nel 1965. Successivamente lo strapotere di Eddy Merckx gli negò la possibilità di ripetersi.

Pantani e Nibali, i Re di Francia moderni
Prima dello sfortunato 1999, che di fatto ci ha portato via uno dei più grandi scalatori della nostra recente storia, un ragazzo di Cesenatico stupì tutti durante il Tour de France 1998. Stranamente, quell’edizione rischiò di saltare definitivamente per lo scandalo della Festina-Lotus, squadra al quale vennero trovate ingenti dosi di EPO. Storica la vittoria ottenuta da Marco Pantani grazie alle fatiche del Col du Galibier che di fatto fece saltare la corsa e gli consegnò per la prima volta, in maniera definitiva la maglia da leader. L’Italia dovette aspettare 33 anni, ma ne valse la pena.
L’ultimo vero Re di Francia italiano porta il nome di Vincenzo Nibali, vincitore dell’edizione del 2014. Una strana edizione del Tour de France che vide cadere i due favoriti: Chris Froome e Alberto Contador. A regalare la vittoria allo Squalo dello Stretto fu sicuramente la prova de La Planche des Belles Filles. Al momento sono sette i corridori italiani ad aver messo le mani sulla corsa gialla, ma solo Gino Bartali e Fausto Coppi sono riusciti a farlo per più di una volta.