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Manca ormai poco al Trofeo Legends, in programma lunedì 20 giugno a Roseto degli Abruzzi. L’incontro, realizzato puramente a scopi benefici, metterà di fronte gli ex protagonisti di Milan e Juventus. Il Trofeo Legends verrà organizzato da Nardone Eventi il quale, attraverso il proprio sito ufficiale, permetterà a tutti gli appassionati di acquistare il biglietto e presenziare a uno dei più interessanti cinque contro cinque degli ultimi anni. Per quel che riguarda il team Legend bianconere, che come facilmente intuibile dal nome metterà in campo giocatori legati alla storia della Vecchia Signora, sono pronti a scendere in campo campioni del calibro di Antonio Chimenti, Alessandro Del Piero, Angelo Di Livio, Simone Pepe e Fabrizio Ravanelli.
Dall’altra parte, invece, il team Legend rossonere presenterà cinque ex giocatori che, a modo loro, hanno fatto parte della gloriosa storia dei nuovi Campioni d’Italia. A difendere i pali degli ex giocatori del Milan ci sarà Marco Amelia, insieme a lui Massimo Ambrosini, Cristian Brocchi, Massimo Oddo e Federico Giunti. All’interno di questo articolo vi parleremo dell’apostolo rossonero, soprannome dato dal leggendario Carlo Pellegatti a Federico Giunti, colui che mise la parola fine sul leggendario derby dell’11 maggio 2001.
L’inizio targato anni ’90
La carriera tra i grandi di Federico Giunti inizia nel magico scenario degli anni ’90, che per il calcio italiano rappresentano una sorta di età dell’oro. Dopo un inizio nelle giovanili locali, infatti, nel 1991 Giunti passa al Perugia dove, nella sua stagione da esordiente, colleziona ben 20 presenze. L’avventura nei Grifoni apre a Giunti le porte della Serie A che, purtroppo per lui e per i biancorossi, dura solo un anno, costringendo il centrocampista azzurro a trasferirsi lontano da casa.
La stagione 1997/98 si apre con il passaggio nel grande Parma di Carlo Ancelotti, nel quale Giunti non riesce ad esprimersi come vorrebbe. La prima esperienza in Emilia non porta i risultati sperati, Giunti gioca poco collezionando appena 13 presenze. L’anno seguente va anche peggio, due sole apparizioni che portano lo stesso Giunti a lasciare i Ducali durante il mercato di gennaio.
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La chiamata è allettante, si tratta del Milan di Alberto Zaccheroni, il quale a fine stagione arricchirà la propria bacheca con il suo 16° Scudetto. Per Giunti si tratta del primo grande titolo della sua carriera, conquistato al fianco di leggende del calibro Paolo Maldini, George Weah, Zvonimir Boban e tanti altri stupendi interpreti di questo meraviglioso sport.
11 maggio 2001: il derby perfetto
Dopo l’inizio da sogno, nonostante le poche occasioni avute da gennaio a giugno ’98, Federico Giunti si prepara a prolungare il suo personale patto col Diavolo per altre due stagioni. In entrambi i casi le presenze in maglia rossonera saranno 24, impreziosite da 2 gol, uno dei quali tutt’altro che banale. Siamo nella stagione 2000/2001, una di quelle che per i tifosi del Milan sarebbe da dimenticare, se non fosse per quella magica notte di primavera. L’11 maggio 2001 Inter e Milan mettono in scena un derby storico, vissuto in maniera totalmente diversa dalle due compagini. Se siete tifosi di uno dei due club, non importa quale, non avete alcun bisogno di consultare le sacre scritture, sapete già che si tratta del famigerato 0-6 in favore dei rossoneri.
Al Milan di Cesare Maldini e Mauro Tassotti, subentrati in corsa al posto di Zaccheroni, va tutto per il verso giusto. Si parte con la doppietta di Gianni Comandini, ultimo numero 9 rossonero a segnare due gol in un Inter-Milan sino all’arrivo di Olivier Giroud. Dopodiché, prima del grande finale che chiude il set in favore del Diavolo, tocca proprio alla punizione di Federico Giunti. Neanche 10′ sul cronometro del secondo tempo e il mancino di Giunti, da posizione alquanto defilata, mette in mezzo all’area nerazzurra un pallone morbidissimo, al quale nessuno riesce a imporre la propria patria potestà. La rete della porta di Sebastien Frey si gonfia per la terza volta e Giunti imprime il proprio nome in un derby che ancora oggi tutti i tifosi, sia del Milan che dell’Inter, faticano a dimenticare.
“Quantità e qualità”
L’avventura di Federico Giunti in rossonero si conclude nell’estate del 2001, quando il centrocampista mette il proprio talento a disposizione delle Rondinelle. Giunti passa dal Milan al Brescia, compiendo il percorso inverso di Andrea Pirlo. A dare quella definizione, “quantità e qualità”, sarà proprio il suo nuovo allenatore Carlo Mazzone, che sin da subito gli dimostra grande stima e fiducia. La prima stagione di Giunti a Brescia si conclude con 27 presenze e 2 gol, che proiettano il club alle semifinali di Coppa Italia e alla finale della Coppa Intertoto, persa contro il Paris Saint-Germain. Tuttavia, con l’arrivo a Brescia di Josep Guardiola la titolarità di Giunti inizia a vacillare, i rapporti si incrinano e il centrocampista decide di andare a cercare fortuna al di fuori dell’Italia.
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Il passaggio al Besiktas regala a Federico Giunti un altro trofeo importante, trattasi della Super Lig 2002/03. Le Aquile Nere, forti dell’acquisto nel mercato invernale del ragazzo di Perugia, impreziosiscono la propria bacheca con il 12° titolo nazionale. Gli ultimi anni della sua carriera da professionista Giunti gli spende a Bologna, piazza nella quale ricompone il rapporto con Carlo Mazzone. Dopodiché, è il turno di Chievo Verona e Treviso. Da quel momento in poi inizia la sua nuova vita, che come spesso capita per professionisti di quel calibro, non può resistere troppo a lungo all’insistente richiamo del rettangolo verde.
L’ultimo saluto al Diavolo?
Come detto in precedenza, Federico Giunti sarà uno dei giocatori in campo al Trofeo Legends, nel match di beneficenza tra Milan e Juventus. Non è un caso perché, dopo le due stagioni e mezzo in rossonero, l’apostolo Giunti ha fatto il proprio ritorno a Milanello sotto nuove vesti. Il 29 dicembre del 2018, infatti, il Milan decide di affidargli il comando della squadra Primavera, già ampiamente in difficoltà dopo l’esonero di Alessandro Luppi. Il ritorno a casa non è dei migliori, i prospetti rossoneri retrocedono nel Campionato Primavera 2, al termine di un’annata veramente da dimenticare.
Nonostante un avvio da incubo, il calvario dei ragazzi di Giunti dura appena una stagione. Dopodiché, le giovani promesse rossonere riescono nell’impresa della promozione nel massimo campionato Primavera, con addirittura quattro turni d’anticipo. Lo scorso 22 aprile, la storia tra Federico Giunti e il Milan si interrompe per la seconda volta, la quale sembrerebbe essere quella definitiva. Cosa il futuro abbia in serbo per Giunti non ci è dato saperlo ma, nonostante questo, il Trofeo Legends potrebbe essere un’ottima occasione per rivederlo all’opera, insieme a tanti altri campioni del passato.