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Il campionato era cominciato con un padrone, che non è cambiato fino alla sosta pre-Mondiale. Poche quindi le sorprese fin qui, con un primato quasi mai in discussione. Se però se ne dovesse citare una, inevitabilmente è l’Udinese. La squadra del tecnico Andrea Sottil ha dato l’impressione, sin dall’esordio a San Siro contro il Milan, di poter affrontare la stagione al di fuori dell’alone di anonimato che negli ultimi anni l’aveva avvolta. I friulani sembravano, con grande fiducia nei propri mezzi, in grado di potersela giocare a viso aperto con qualunque avversario. Il trend positivo si è però interrotto a metà di questa prima parte di campionato, con un netto calo di rendimento nelle ultime uscite. Sottil sicuramente, dopo il Napoli, analizzerà quelle che sono state le ragioni di queste difficoltà. Calo fisiologico o aspettative che sono diventate troppo alte?

Udinese, la squadra di Sottil nei numeri
L’avvio di campionato dell’Udinese era stato senza dubbio sorprendente. La squadra all’ottava giornata era terza in classifica con 19 punti; una marcia straripante dei ragazzi di Sottil, che si ritrovavano in piena zona Champions League dopo il sesto successo consecutivo, arrivato contro l’Hellas Verona. In quel momento i friulani costituivano il secondo miglior attacco, solo dopo il Napoli, e la seconda miglior difesa. In sostanza una condizione di forma invidiabile e una qualità di gioco espressa che rendeva i risultati convincenti. La squadra era intensa e sfruttava al meglio la fisicità per imporsi contro compagini di livello come Fiorentina, Roma e Inter. In particolare, i successi contro i giallorossi e i nerazzurri erano stati ampiamente meritati e avevano evidenziato, contestualmente alle difficoltà delle avversarie, le grandi potenzialità dell’Udinese.
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Udinese, il calo e gli interrogativi di Sottil
L’intensità e la qualità di gioco dei bianconeri non sono più stati accompagnati dalla vittoria proprio dopo il successo sull’Hellas Verona. Da quel momento in poi cinque pareggi e una sconfitta in sei partite e, in mezzo, l’eliminazione in Coppa Italia contro il Monza. Proprio quella ricchezza offensiva che nella prima parte di campionato l’Udinese aveva mostrato, con le reti di Beto, gli strappi di Deulofeu e le grandi prestazioni di Udogie hanno avuto un brusco arresto. Solo cinque gol fatti e sei subiti, assieme a risultati deludenti contro compagini maggiormente alla portata di quelle affrontate in precedenza, tra cui Torino, Cremonese, Lecce e Spezia. Quali le ragioni di questo calo?
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La prima risposta può arrivare proprio nell’accumulo degli impegni che la squadra si è ritrovata ad affrontare. L’intensità con cui l’Udinese ha affrontato le prime partite di questa stagione richiede un grande sforzo fisico e alla lunga questo ha un suo peso. La crisi offensiva, invece, può derivare dal calo di alcuni elementi, come Success, che non riesce a trovare feeling con il gol, o Deulofeu, che dà il suo contributo non riuscendo però sempre a mettere in difficoltà le difese avversarie. L’Udinese si affida molto alle giocate dei singoli: secondo il portale specializzato WhoScored.com, è quinta in Serie A per dribbling a partita. Probabilmente, nonostante la grande fantasia in fase offensiva, manca la precisione per fare gol.

Udinese, Sottil parla di mentalità
I friulani sono comunque ottavi in classifica, a due punti dall’Europa, con un’identità che si sta gradualmente costruendo e che può dare fiducia a tutto l’ambiente. Probabilmente quei sei successi consecutivi avevano alzato troppo l’asticella per la squadra di Sottil, sicuramente non attrezzata per affrontare un campionato al di sopra dei livelli attuali. Non si può certamente parlare di crisi Udinese, ma più correttamente di una leggera flessione. Nel corso delle annate precedenti si è assistito a grandi avvii, rivelatisi poi grandi delusioni. È il caso, ad esempio, del Cagliari di Rolando Maran, che durante la stagione 2019-20 era partito con risultati sorprendenti, per poi avere una pericolosa debacle, molto vicina a sfociare nella retrocessione. Sottil, dopo la partita contro la Lazio, ha parlato così: “I ragazzi meritano la classifica che hanno. Durante gli allenamenti sono ambiziosi, vogliono stare nelle posizioni alte della classifica e migliorarsi. Vedo tanta fame di vittorie“. Il tecnico è soddisfatto. E fa bene.