Udinese, l’exploit e poi la caduta: un campionato dai due volti

L'Udinese, sorpresa di inizio stagione, sta attraversando un periodo negativo che dura ormai da mesi: cosa si cela dietro il crollo dei friulani

Francesco Segatori Topics:
12 Min di lettura

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19 punti nelle prime 8 partite di Serie A, con 6 vittorie consecutive fra la terza e l’ottava giornata, compresi il 4-0 contro la Roma ed il 3-1 ai danni dell’Inter, avevano fatto dell’Udinese la sorpresa del campionato. La squadra di Sottil aveva impressionato tutti, facendo sognare i propri tifosi. Il proseguo della stagione è stato però ben diverso: dopo la vittoria all’ottava giornata contro il Verona, i bianconeri sono entrati in un tunnel di risultati negativi dal quale faticano ad uscire.

I numeri danno un’idea più precisa della situazione negativa che dura ormai da troppo tempo in casa Udinese. Dopo aver battuto all’ottava giornata il Verona sono arrivati ben 10 pareggi e 6 sconfitte. Prima della vittoria nell’ultimo turno contro l’Empoli, 1-0 in una gara molto complicata, l’ultimo successo dei bianconeri risaliva al 22 gennaio contro la Sampdoria. Per non parlare poi del pessimo rendimento fra le mura della Dacia Arena, dove la squadra di Sottil non vince dalla partita contro l’Inter dello scorso settembre, gara che aveva fatto sognare i tifosi.

Esultanza Udinese @livephotosport
Esultanza Udinese @livephotosport

L’Udinese di quest’anno è una squadra che ha mostrato due volti distinti: bella, aggressiva, spumeggiante e soprattutto vincente nelle prime 8 giornate, impaurita, lenta e deludente nelle restanti 18. La differenza di rendimento è palese, come mostrato dalla media punti fatta dai friulani. Nelle prime otto giornate i ragazzi di Sottil avevano una media di 2,37 punti a partita, crollata ad appena 0.89 nelle successive 18 gare: una media da Scudetto la prima, da lotta per non retrocedere la seconda.

Chiaro che ipotizzare un’Udinese capace di competere con il Napoli per la vittoria del Tricolore, o di riuscire a rivaleggiare con le milanesi e le romane per la Champions League era assai complicato. Immaginare però un simile crollo verticale, soprattutto dopo aver ammirato il bel gioco espresso dai bianconeri nelle prime partite, era altrettanto difficile. Non è semplice capire quali siano le motivazioni dietro a questo cambio di passo negativo, ma si può pur sempre provare ad individuarne alcune cause.

Deulofeu (Udinese)
Deulofeu (Udinese)

Udinese, la mancanza di Deulofeu si fa sentire

Una delle ragioni che si celano dietro al pessimo rendimento dell’Udinese negli ultimi mesi è sicuramente l’assenza prolungata di un giocatore fondamentale qual è Gerard Deulofeu. Il fantasista catalano si è infortunato alla 15a giornata contro il Napoli: fino ad allora la squadra aveva fatto 24 punti, con lo spagnolo che era entrato in 8 dei 22 gol realizzati, con 2 centri e 6 assist. Da lì in poi il numero 10 ha saltato praticamente tutte le restanti gare dei friulani, rientrando solo nella partita con la Sampdoria, l’unica vinta dai ragazzi di Sottil.

Nella sfida del Ferraris Deulofeu ha giocato per soli 13 minuti, prima di infortunarsi nuovamente: nonostante ciò ha prima battuto un corner perfetto per il colpo di testa di Bijol, uscito fuori di un niente, poi da una sua azione personale è nato il rimpallo favorevole per il gol di Ehizibue. Purtroppo per i bianconeri, dopo la gara coi blucerchiati l’asso spagnolo ha dovuto dare di nuovo forfait, con la sua stagione ormai definitivamente finita.

Deulofeu è il giocatore che più di tutti spicca nell’Udinese per qualità e tecnica individuale: lo spagnolo ha una media dell’80% di passaggi completati, con il 50% di dribbling riusciti su quelli tentati (19 su 40). Egli è il fulcro del gioco offensivo di Sottil, ed in rosa non vi sono elementi comparabili, per caratteristiche e capacità, al numero 10. Il fantasista catalano era il partner perfetto per Beto, il quale ha realizzato 6 dei suoi 8 gol in campionato quando affiancato in attacco dall’ex Barcellona.

Florian Thauvin *
Florian Thauvin *

Udinese, sostituti non all’altezza: Il flop di Nestorovski, Thauvin e Success

La mancanza di Deulofeu per tante partite ha aperto un vuoto nell’attacco dell’Udinese. Sottil ha provato diverse alternative allo spagnolo, ma nessuno è stato in grado di non farlo rimpiangere. Nestorovski ha avuto fin qui pochissimo spazio, con 11 presenze all’attivo, perlopiù scampoli di partita, ed un gol, messo a segno nella traferta di Napoli, persa per 3-2 dai friulani.

Per contro l’acquisto di Florian Thauvin a gennaio sembrava essere un modo per sostituire il numero dieci catalano con un giocatore simile per caratteristiche e stile di gioco: purtroppo però il francese pare essere la copia sbiadita del fantastico calciatore visto al Marsiglia, con i due anni in Messico che sembrano aver inciso negativamente sulle sue condizioni psico-fisiche.

Andrea Sottil, tecnico dell'Udinese @livephotosport
Andrea Sottil, tecnico dell’Udinese @livephotosport

L’attaccante dell’Udinese Isaac Success è quello che ha giocato di più: il nigeriano ha collezionato 25 presenze in campionato, di cui 16 da titolare. Sottil ama la generosità e la capacità di legare il gioco dell’ex Watford, con i 5 assist che testimoniano le sue buone doti. Il problema è l’impietoso 0 alla casella gol segnati, che per un attaccante fa tutta la differenza del mondo. Il numero 7 bianconero non solo non segna, ma non è quasi mai pericoloso, come evidenziano i soli 2 tiri nello specchio realizzati finora.

Lazar Samardzic - @livephotosport
Lazar Samardzic – @livephotosport

Udinese, Samardzic potrebbe essere la soluzione

In una squadra fisica come l’Udinese, quarta in Serie A per altezza media con 185,3 cm, non sono molti i giocatori che spiccano per doti tecniche. Pereyra è sicuramente uno di questi, ma l’argentino non ha le caratteristiche offensive di Deulofeu, ed è visto da Sottil come un centrocampista, bravo in ambedue le fasi. un giocatore che potrebbe ricoprire il ruolo del numero 10 spagnolo è Lazar Samardžić, il quale, pur con le dovute differenze, appare quello più tecnico e talentuoso fra i calciatori a disposizione dell’allenatore piemontese.

Il classe 2002 serbo-tedesco è alla sua terza stagione con la maglia dell’Udinese, e se nelle prime due non aveva trovato moltissimo spazio, facendo comunque intravedere le sue doti, in questa è senz’altro entrato con maggiore frequenza nelle rotazioni di Sottil. l’ex Lipsia ha finora giocato 24 partite, trovando la via del gol in 4 occasioni, a cui si aggiungono anche 2 assist. Il contributo di Samardžić nella stagione dell’Udinese è evidenziato dai numeri, i quali dimostrano anche tutte le sue doti tecniche.

Atalanta-Udinese @livephotosport
Atalanta-Udinese @livephotosport

Il classe 2002 ha realizzato infatti il 41% dei dribbling tentati (16 su 39), con una percentuale di passaggi completati dell’86%, a cui si aggiungono ben 29 passaggi chiave. Va inoltre ricordato che il serbo ha fatto registrare questi numeri pur giocando solo 8 partite da titolare, mentre nelle restanti sfide è sempre entrato dalla panchina, avendo in molti casi pochi minuti a disposizione.

Viene da chiedersi perché Samardžić non parta titolare più spesso, soprattutto dato il rendimento deficitario dei diversi sostituti di Deulofeu. Magari più avanzato, in coppia con Beto piuttosto che nella linea mediana. Anche il portoghese d’altronde potrebbe beneficiare della presenza di un giocatore di qualità affianco. Per non parlare delle fantastiche doti balistiche del giovane serbo, messe in mostra nei quattro gol realizzati finora: un giocatore con un tiro simile potrebbe essere più utile vicino alla porta anziché a 30-40 m da essa.

Inter-Udinese @livephotosport

Udinese, la difesa è la nota positiva

Una delle note più liete nella stagione dell’Udinese di Sottil è sicuramente la tenuta difensiva: sono 30 i gol subiti finora dai friulani in questa stagione, numeri che fanno della difesa bianconera la sesta migliore in Serie A. In un campionato come quello italiano avere solidità difensiva è ancora il primo passo per poter ottenere dei risultati importanti. Perez, Bijol e Becao formano un trio di tutto rispetto, ben assortito e difficile da superare, con Silvestri che dà sicurezza a tutto il reparto.

Non va nemmeno sottovalutato l’apporto offensivo dei tre centrali bianconeri: se l’attacco appare a volte spuntato, le palle inattive diventano un fattore importantissimo, e in questo senso l’Udinese può contare su tre giocatori molto abili nel gioco aereo, come dimostrano gli 8 gol messi a segno da Perez, Bijol e Becao (quest’ultimo decisivo nella trasferta di Empoli).

Marco Silvestri, portiere dell'Udinese @livephotosport
Marco Silvestri, portiere dell’Udinese @livephotosport

Se Bijol è stata una piacevolissima scoperta, e Perez quest’anno sta trovando molto più spazio, alla sua quarta stagione in Friuli Becao è ormai un leader tecnico e carismatico dell’Udinese per questa squadra. Il brasiliano è un titolare inamovibile per Sottil, capace sia di impostare che di difendere in maniera più “tradizionale”, oltre che bravissimo nel gioco aereo. Classe ’96, sembra ormai maturo per il definitivo salto di qualità, da vedere se sarà ad Udine o in altre realtà.

Empoli-Udinese @livephotosport
Empoli-Udinese @livephotosport

Udinese, la vittoria con l’Empoli per ripartire

La vittoria sofferta contro l’Empoli può significare uno spartiacque nella stagione dell’Udinese. L’1-0 del Castellani può mettere un punto sul brutto periodo degli ultimi mesi e rilanciare le ambizioni della squadra di Sottil. Il settimo posto occupato dalla Juventus infatti dista solo tre punti, e se i friulani riuscissero a ritrovare la verve di inizio anno, potrebbero dare filo da torcere a chiunque.

Chiaramente i sogni europei non possono non passare dalla Dacia Arena, che deve tornare ad essere un fattore in più per l’Udinese e non uno in meno. La vittoria fra le mura amiche manca ormai da troppo tempo, e chissà che i tre punti non possano arrivare già dalla prossima gara contro il Milan. La sfida è tosta, ma proprio un grande match contro un grande avversario può dare quelle motivazioni in più ai bianconeri e spingerli verso una grande impresa.

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