Famiglia Pozzo ad Udine è sinonimo di continuità gestionale di una società che dal 1986 ha la stessa guida al timone e che da 28 stagioni milita in serie A. Da Balbo a Beto, passando per Zico, Bierhoff e Di Natale, all’Udinese sono passati grandi attaccanti, specie dalla seconda metà degli anni novanta in poi. Il giovane Pafundi, convocato in Nazionale, e Retegui potrebbero costituire il futuro reparto offensivo di Sottil.

Udinese, da Pafundi a Retegui: i Pozzo sognano in grande
La grande partenza che ha caratterizzato l’avvio di stagione della squadra di Sottil, ha finito per rivelarsi illusoria e, a partire dall’infortunio di Deulofeu, l’Udinese ha registrato un costante regresso in classifica mirando a una tranquilla salvezza. L’ennesima stagione anonima della società friulana avrebbe suscitato nella tifoseria bianconera maggiore malcontento rispetto al passato, con critiche mosse all’operato del responsabile dell’area tecnica Marino.
Critiche sulle scelte tecniche starebbero inducendo a delle riflessioni il patron Pozzo, chiamato a confrontarsi col caso dell’attaccante classe 2006 Pafundi, deflagrato dopo la convocazione del CT Mancini in Nazionale. Il ragazzo avrebbe fatto trapelare la volontà di non rinnovare il contratto in scadenza nel 2025 qualora non riceva dal club bianconero garanzie riguardo ad un maggiore utilizzo, circostanza non verificatasi neanche dopo l’infortunio dell’attaccante spagnolo.

Proprio da una importante valorizzazione del talento di Monfalcone si potrebbe partire per varare programmi più ambiziosi, rivolti a restituire alla società friulana un ruolo da protagonista in serie A così come accadeva all’epoca di Zaccheroni e Guidolin. Per meglio favorire l’esplosione del nazionale azzurro, Marino potrebbe puntare sulla costruzione di una rosa di prospettiva ma anche di esperienza ed in tal senso potrebbe costituire un indizio l’acquisto di Thauvin.

Il responsabile dell’area scouting dell’Udinese, Carnevale ha rilasciato di recente dichiarazioni a TV12 che lascerebbero intendere come il club dei Pozzo stia lavorando per tornare ai vertici. L’italo-argentino Retegui sarebbe solo uno dei top player seguiti per la prossima stagione, dal momento che l’ex bomber del Napoli di Maradona avrebbe svelato che i friulani dispongano di un archivio di calciatori di livello mondiale tra i quali saranno selezionati i prossimi acquisti.
Per la proprietà il calcio non è l’attività principale, pur essendo fatto all’avanguardia, con una vocazione ed un funzionamento da multinazionale nonostante si operi in un ambito geografico di provincia. Il settore giovanile dei bianconeri è profondamente radicato nel territorio friulano, grazie ad una fitta rete di rapporti con società minori e scuole calcio, ma la selezione verrebbe eseguita nel mondo.

Il sistema di monitoraggio era inizialmente fondato su una sala dotata di una quarantina di video, con un satellite avente funzione di scovare i migliori stranieri del globo. Negli ultimi anni questa organizzazione sarebbe stata implementata con l’inserimento di scout dalla Spagna e dall’Inghilterra, pronti a segnalare qualsiasi opportunità di mercato. I Pozzo possiedono, infatti, altri club quali il Granada e il Watford, a riprova della loro vision internazionale del calcio.
Udinese, la redditività del modello Pozzo: Marino uomo mercato di un’azienda
Il modello di business utilizzato dalla società friulana si basa sulla valorizzazione di giocatori giovani, la loro affermazione nel calcio internazionale e la conseguente vendita in plusvalenza. Udine si sarebbe rivelata una piazza ideale per lavorare senza pretese di risultati immediati, consentendo una differenza tra acquisti e cessioni sbilanciata a favore di queste ultime che hanno reso remunerativo un settore come quello del calcio, per definizione, in perdita.

Una società di calcio verrebbe così concepita come un’azienda, attenta a realizzare profitti, con un’indagine volta a cogliere ogni opportunità di business, come nel caso del Watford che beneficia di elevati introiti dai diritti televisivi della Premier League inglese. Il segreto del sistema risiederebbe nella correlazione tra le varie società del gruppo, che si concretizza in scambi di mercato e connesse operazioni di valorizzazione tecnico-economica dei calciatori tesserati.
Colui che si può dire abbia fondato scientificamente e reso stabile il modello Pozzo all’Udinese è stato Marino, nel suo primo quinquennio in Friuli da dg dal 1999 al 2004. Il dirigente avellinese, che nel 2003 ha ricevuto ad Amalfi il premio “Scouting Leader“, si è sempre distinto come scopritore di talenti. Il manager portò Romano, Hamsik e Lavezzi al Napoli, Allegri, Massara e Dunga al Pescara, prima di rimpinguare le casse dei Pozzo con tante intuizioni vincenti.

Udinese, Marino conferma Sottil: sintonia con i Pozzo
Gli ultimi risultati positivi registrati, in particolare la vittoria contro il Milan che ha riportato in zona Europa l’Udinese, avrebbero dissipato qualsiasi nube sulla conferma del tecnico Sottil. L’operato dell’ ex tecnico dell’Ascoli avrebbe soddisfatto in pieno le aspettative dei Pozzo, dopo un avvio straordinario di campionato, seguìto da una parentesi incolore per poi riprendere il trend positivo.
Il modulo di partenza 3-5-2 porterebbe la squadra ad un calcio moderno e offensivo, grazie al quale Becao, dotato di fisicità e buona tecnica, comanda la difesa., insieme a Bijol e Perez. Il Jolly nonché punto di riferimento di tutta la squadra sarebbe rappresentato da Pereyra che può occupare tutti i ruoli di centrocampo per le sue caratteristiche, tra cui il dribbling nello stretto, l’inserimento senza palla e le verticalizzazioni che innescano le punte.

Completano il centrocampo Udogie, anch’egli molto versatile, Wallace, abile nel recuperare palla e far ripartire l’azione, Lovric, dotato di grande tecnica e pericolosità in zona goal, spesso alternato con Samardzic, impiegato anche come playmaker. Makengo e Arslan infine consentirebbero la costruzione di gioco e la rifinitura. La coppia titolare in attacco, avente caratteristiche complementari, è costituita da Beto e Deulofeu, con Success e Pafundi valide alternative.

I Pozzo programmano il futuro: Marino segue Max Johnston e Lira
La rosa del tecnico Sottil offrirebbe tante soluzioni, bisogna tuttavia considerare che almeno uno tra Beto e Deulofeu potrebbe lasciare Udine in estate. Nell’evenienza giungessero offerte irrinunciabili, Marino starebbe già valutando le alternative per il reparto offensivo tra le quali, oltre a Retegui, figurerebbero Arnautovic del Bologna e Nzola dello Spezia. Ulteriori innesti potrebbero essere il terzino del MotherWell Johnston e il centrocampista del Cruz Azul Lira.

Per il laterale destro scozzese, che rappresenterebbe un buon prospetto in linea con la politica societaria del club dei Pozzo, il direttore dell’area tecnica friulana dovrà superare l’agguerrita concorrenza dei francesi del Monaco e dei tedeschi dell’Augsburg. Due rinforzi importanti il tecnico Sottil potrebbe averli in casa. Sarebbero il francese Thauvin, che, con un ritiro alle spalle e una migliore condizione fisica, potrebbe rivelarsi determinante, e l’italiano Pafundi.

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